Si definisce radice dentale la parte del dente non visibile ad occhio nudo, contenuta nell’osso, che ha la funzione di sostenere e nutrire il dente. La lunghezza media è di 1,5 – 2 mm. I denti sono formati da radice, corona, cioè la parte visibile del dente, e colletto, la parte che collega la radice alla corona e sono ancorati all’osso alveolare.
Numero delle radici dentali
Il numero delle radici varia a seconda della tipologia di denti:
- canini, incisivi, premolari inferiori: una radice (monoradicolati)
- molari inferiori: due radici dentali (biradicolati)
- molari superiori: tre radici (pluradicolati)
I denti hanno quindi un prestabilito numero di radici. Tuttavia, prima di procedere con qualunque tipo di trattamento, il dentista dovrà realizzare una panoramica dentale per escludere eventuali anomalie che interessano le radici dei denti, quali:
- radici dentali addizionali;
- radici dentali fuse, specialmente le radici più piccole di molari e premolari;
- canali radicolari addizionali.
I principali metodi per identificare il numero di radici ed eventuali anomalie presenti nei denti sono:
- radiografie;
- ispezione visiva;
- ispezione tattile.
Anatomia
Per quanto concerne la sua anatomia, la radice dentale ha una lunghezza maggiore della corona, la parte visibile del dente, e culmina nell’apice radicolare nella direzione opposta. Internamente è composta da dentina, mentre esternamente è costituita da una forma particolare di tessuto osseo definito cemento.
L’interno della radice è composto dai cosiddetti canali radicolari, contenenti la polpa che, giungendo all’apice radicolare, si collega con nervi e vasi sanguigni per assorbire il nutrimento necessario e inviarlo al dente. L’osso alveolare è la parte di osso sul quale è ancorata la radice.
Fratture
Esclusi eventi di natura traumatica, la frattura della radice dentale avviene in denti divitalizzati o comunque deboli. La causa? Il dente non riesce a sopportare le sollecitazioni causate dalla masticazione.
Quando la radice dentale si frattura, nella maggior parte dei casi l’unica soluzione possibile è procedere con l’estrazione del dente (spiegata in dettaglio nel paragrafo successivo). In caso contrario, se la frattura avviene nella parte più superficiale della radice dentale, è possibile salvarlo tramite la ricostruzione del dente e il suo incapsulamento.
In caso di radice dentale fratturata più in profondità, bisogna intervenire immediatamente con l’estrazione del dente in modo tale da evitare un’infezione all’osso.
Estrazioni
L’estrazione del dente, una procedura chirurgica tramite la quale il dente viene rimosso dall’alveolo, può avvenire a causa di:
- denti fragili o rotti;
- problemi anatomici, quali radici lunghe o incurvate
- estrazione della radice del dente
- incapsulamento del dente del giudizio, che viene realizzato quando il dente non è in grado di assumere il suo normale posizionamento;
- ossa anelastiche, dove le ossa alveolari sono estremamente dense e hanno perso l’elasticità, una condizione tipica della vecchiaia.
L’estrazione dentale può essere caratterizzata dalla rimozione del tessuto osseo, gengivale o dal sezionamento del dente.
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