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Radiologia medica

Giornata Mondiale della Radiologia: vantaggi e procedure di diagnostico

Giornata Mondiale della Radologia MedicaGiornata Mondiale della Radologia Medica

Sapevate che l’8 novembre è la Giornata Mondiale della Radiologia? Si tratta infatti dell’anniversario della scoperta delle radiazioni X da parte di Wilhelm Conrad Roentgen nel 1895. 

È un’occasione per mettere in risalto il ruolo della radiologia nel migliorare la cura della persona assistita, evidenziando l’importanza dei professionisti di area radiologica all’interno del contesto sanitario.

In questo articolo, vedremo che cosa si intende per radiologia medica, i principali vantaggi e alcune procedure di diagnosi radiologica.

I professionisti della radiologia

Tale team è costituito da un medico radiologo e da un tecnico sanitario di radiologia medica. Ma qual’è la differenza tra queste due figure? 

Il tecnico radiologo fa parte degli operatori sanitari dell’area tecnico-diagnostica. La sua specializzazione consiste nel saper utilizzare i macchinari a radiazioni, energia termica, ultrasuoni e risonanza magnetica. Non può lavorare da solo, ma collabora con il medico di riferimento, agendo secondo le sue indicazioni.

Il radiologo è un medico chirurgo a tutti gli effetti, specializzato in radiologia. Quindi, per svolgere questo lavoro è necessaria la laurea in Medicina: un percorso di studi che offre una preparazione più specializzata rispetto a quella del tecnico radiologo. 

Radiologia digitale: l’innovazione del settore

Fino a poco tempo fa si usava la pellicola per vedere l’esito della radiografia tradizionale e bisognava attendere lo sviluppo delle immagini. Se poi il risultato era insoddisfacente, il paziente doveva ripetere l’esame una seconda volta . 

Le moderne tecniche di radiologia digitale hanno di certo segnato il passaggio ad una nuova era. Oggi l’immagine viene acquisita, trasmessa al computer e riprodotta in modo chiaro e preciso e in tempo reale sullo schermo. 

Vantaggi della radiologia digitale 

Oggigiorno, grazie ai progressi compiuti all’inizio del secolo scorso, è possibile effettuare la radiografia in formato digitale, che elimina il bisogno della pellicola e consente di gestire liberamente le immagini da un computer.

 Ecco alcuni dei vantaggi derivanti dall’utilizzo dei sistemi digitali: 

  • Immagini di qualità superiore

Le macchine radiografiche digitali offrono una qualità d’immagine superiore perché il software integrato permette di manipolare i fattori che determinano la nitidezza della visualizzazione, come lo zoom, il contrasto, la luminosità e gli istogrammi.

Inoltre, gli utenti possono memorizzare le immagini diagnostiche su un computer e accedervi da lì, consentendo un miglioramento della visualizzazione fino al 70%. In questo modo, gli specialisti possono essere di gran lunga più sicuri nella valutazione dei pazienti.

  • Maggiore precisione

Grazie all’elevata qualità delle immagini offerte dalle apparecchiature di radiologia digitale, è stato dimostrato che offrono una maggiore precisione nella rilevazione di alcune patologie, come il cancro al seno. Questa piccola differenza può essere cruciale nel fornire una diagnosi tempestiva e salvavita.

  • Sicurezza del paziente

Con le apparecchiature radiografiche digitali, i pazienti sono esposti a una percentuale di radiazioni molto inferiore rispetto alle apparecchiature convenzionali; in particolare, l’incidenza delle radiazioni ionizzanti è ridotta del 50-80%. Questo perché l’elevata precisione e nitidezza delle apparecchiature odierne non richiede esami così rigorosi o più di un’esposizione per ottenere un’immagine adeguata per la diagnosi.

  • Ottimizzazione dei tempi e dei costi

Grazie all’elevata nitidezza delle immagini offerta dalle apparecchiature radiologiche digitali, gli operatori non dovranno eseguire esami così impegnativi sui pazienti. Al contrario, saranno in grado di avere risultati affidabili in tempi più brevi, facilitando il processo, riducendo i tempi e offrendo un servizio sanitario migliore grazie a diagnosi tempestive per i pazienti.

Inoltre, poiché questi nuovi sistemi non necessitano di pellicole per funzionare, si ridurranno i costi e gli sprechi di materiale. Pertanto, investire in apparecchiature digitali non è solo una decisione intelligente, ma anche una questione di sostenibili

Procedure di radiologia diagnostica

Esistono diversi metodi per ottenere immagini che aiutano a individuare, diagnosticare o monitorare le condizioni mediche. Tra questi vi sono:

Raggi X

I raggi X o le radiografie semplici vengono spesso eseguiti per esaminare le ossa, il torace o l’addome. Con i raggi X, le strutture più dense, come le ossa, appaiono bianche (opache), mentre le aree piene d’aria (come i polmoni) appaiono nere. La maggior parte delle strutture del corpo presenta una sfumatura di grigio tra queste due.

Le radiografie possono essere utilizzate da sole per diagnosticare condizioni come fratture, alcune polmoniti o un’ostruzione intestinale. Ma spesso sono necessari ulteriori studi di imaging.

Ad esempio, le radiografie del torace possono talvolta identificare un tumore al polmone. Alcune fratture (come le fratture da stress) possono essere viste solo con la risonanza magnetica.

L’area del corpo da studiare può porre dei limiti all’efficacia dei raggi X. Nelle regioni in cui diverse strutture si sovrappongono (ad esempio, la clavicola, il cuore e il polmone sul lato sinistro del torace), è meno probabile che un’anomalia sia visibile rispetto a una radiografia dell’avambraccio.

Le tecniche radiografiche specializzate possono essere utilizzate per individuare particolari condizioni. Ad esempio, la mammografia digitale è una tecnica radiografica che utilizza radiazioni a basso dosaggio per rilevare il cancro al seno, mentre le radiografie panoramiche sono utilizzate per rilevare le malattie dentali.

Tomografia computerizzata (TC)

La tomografia assiale computerizzata (TAC o TC) utilizza una serie di raggi X e un computer per produrre un’immagine trasversale dell’interno del corpo. La TAC fornisce maggiori dettagli rispetto a una radiografia e può definire meglio le aree in cui i tessuti si sovrappongono. La TAC è in grado di rilevare anomalie più piccole rispetto a quelle riscontrabili con una radiografia convenzionale.

L’uso di coloranti di contrasto per la TC può migliorare ulteriormente la visualizzazione in alcune aree, come il tratto digestivo. In alcune situazioni, procedure TC come l’angiografia TC possono fornire informazioni che altrimenti richiederebbero una procedura più invasiva.

Risonanza magnetica (RM)

La risonanza magnetica utilizza forti campi magnetici e onde radio per produrre immagini dell’interno del corpo. Mentre la TC è spesso un metodo migliore per valutare le ossa e i vasi sanguigni, la RM è spesso un esame migliore per valutare i tessuti molli, come il cervello, il midollo spinale, i nervi, i muscoli, i tendini e il tessuto mammario.

Per quanto riguarda i disturbi del cervello, del midollo spinale e dei nervi periferici, la risonanza magnetica ha permesso agli operatori sanitari di diagnosticare condizioni che in passato potevano essere solo ipotizzate clinicamente (es. la sclerosi multipla).

Ad eccezione della PET/CT, la maggior parte delle tecniche di imaging sono strutturali ma non funzionali. Ciò significa che rivelano la struttura di un’area del corpo ma forniscono informazioni sulla funzione.

Come nel caso della TC, per definire meglio le regioni sottoposte a scansione viene spesso utilizzato il contrasto. La tecnologia della risonanza magnetica può anche essere utilizzata come alternativa a procedure più invasive, come l’angiografia a risonanza magnetica (MRA).

Un vantaggio della risonanza magnetica è che non utilizza radiazioni ionizzanti, che sono state collegate a un aumento del rischio di cancro, soprattutto nei bambini. I limiti includono:

  • il costo;
  • l’indice di massa corporea (la risonanza magnetica è difficile nelle persone molto in sovrappeso);
  • non può essere utilizzata nelle persone che hanno metalli nel corpo.

L’ecografia utilizza onde sonore (energia acustica) per produrre immagini in movimento di una parte del corpo. Conosciuta soprattutto come metodo per esaminare il feto durante la gravidanza, l’ecografia è particolarmente utile per alcune condizioni mediche.

L’ecografia non comporta radiazioni ed è quindi sicura in gravidanza. Poiché dipende dalla ricerca di un contrasto (ad esempio tra una massa solida e una piena di liquido), è meno utile per distinguere le condizioni in cui non è presente tale contrasto nella densità dei tessuti.

Scansioni di medicina nucleare

L’imaging di medicina nucleare comprende tecniche che utilizzano materiale radioattivo (“traccianti radioattivi”) che viene poi rilevato da una telecamera per produrre immagini dell’interno del corpo. Mentre la maggior parte dei metodi di imaging sono considerati strutturali, cioè descrivono le strutture all’interno del corpo, queste scansioni sono utilizzate per valutare il funzionamento delle regioni del corpo.

In alcuni casi, la sostanza radioattiva può essere utilizzata anche per trattare un tumore (ad esempio, l’uso dello iodio radioattivo per trattare il tumore alla tiroide).

Imaging molecolare

Possono essere utilizzate anche altre tecniche specializzate, dette di imaging molecolare. Queste includono procedure come la TC di perfusione, la TC a doppia energia e l’imaging ottico.


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In cosa consiste la medicina nucleare e a cosa serve

medicina nucleareLa medicina nucleare

La medicina nucleare è una delle branche della medicina che negli ultimi anni viene sempre più utilizzata per individuare con precisione una grande quantità di malattie. Tuttavia, il suo nome non ispira la fiducia di chi non la conosce.  Per tale motivo, nelle prossime righe spiegheremo nel dettaglio in cosa consiste, i suoi utilizzi, vantaggi e le possibili controindicazioni.

medicina nucleare

Che cos’è la medicina nucleare?

La medicina nucleare è una branca della medicina che diagnostica e tratta diverse malattie attraverso l’applicazione di radiotraccianti o radiofarmaci.  Queste sostanze sono radioattive e vengono introdotte nell’organismo in piccole quantità, tramite iniezione in vena, ingestione orale o inalazione come gas, con l’obiettivo di monitorarle dall’esterno.

Il radiofarmaco viene distribuito in tutto il corpo umano e raccolto da un dispositivo di rilevamento delle radiazioni noto come gamma camera. Una volta immagazzinate digitalmente, le informazioni vengono elaborate e si ottengono immagini funzionali e molecolari. Questi permettono di analizzare il funzionamento degli organi e dei tessuti sottoposti a scansione.

La medicina nucleare si differenzia da altre modalità diagnostiche in quanto è una tecnica non invasiva e permette di identificare diverse anomalie senza richiedere interventi chirurgici o l’introduzione di dispositivi nell’organismo.

A cosa serve la medicina nuclear?

La medicina nucleare viene utilizzata per ottenere immagini dello stato di un determinato organo, generando informazioni molto utili che aiutano a diagnosticare, nel modo più preciso possibile, anche la più piccola anomalia. Attualmente è uno dei test più efficaci, in quanto è in grado di individuare le malattie nelle loro fasi iniziali e di facilitarne il trattamento. Se si applicassero altre tecniche, probabilmente non sarebbe possibile rilevare questi cambiamenti a livello cellulare.

Le tecniche maggiormente utilizzate nella medicina nucleare 

Come già detto, le tecniche utilizzate in medicina nucleare non sono invasive. Ciò significa che, di norma, si tratta di esami completamente indolore. I test più comunemente utilizzati sono elencati di seguito:

  • Tomografia a emissione di positroni (PET).
  • Tomografia computerizzata a emissione di fotoni singoli.
  • Imaging cardiovascolare.
  • Scansioni ossee.
  • Radioterapia.

Utilizzi della medicina nucleare 

Non è raro che la grande maggioranza dei pazienti non conosca la medicina nucleare. Tuttavia, con il passare del tempo e i progressi della medicina, queste terapie basate sull’uso di sostanze radioattive sono sempre più utilizzate per malattie come il cancro, le patologie cardiache o i disturbi cerebrali. Tra i suoi usi più importanti, troviamo i seguenti:

  • Valutazione del danno cardiaco dopo un infarto.
  • Individuazione e trattamento di vari tipi di cancro (colon, polmone, linfoma, ecc.).
  • Diagnosi accurata delle malattie di tipo arterioso nei pazienti ad alto rischio.
  • Valutazione del cuore prima e dopo la chemioterapia.
  • Diagnosi ed evoluzione di malattie come la demenza e l’Alzheimer.
  • Analisi della funzione polmonare differenziale per la riduzione o il trapianto di polmone.
  • Esame delle ossa per verificare la presenza di fratture, infezioni o artrite.
  • Determinare la presenza di metastasi ossee.
  • Valutazione di anomalie cerebrali come convulsioni, perdita di memoria o blocco del flusso sanguigno.
  • Misurazione della funzione della ghiandola tiroidea per individuare l’ipertiroidismo o l’ipotiroidismo.
  • Diagnosi di un disturbo delle cellule del sangue.

Controindicazioni della medicina nucleare 

Sebbene la medicina nucleare sia considerata una tecnica non invasiva e sicura, si tratta comunque di un metodo controverso  a causa della possibile contaminazione che può derivare dall’uso di radiofarmaci. La dose totale somministrata ai pazienti è talmente bassa da non comportare alcun rischio per la salute.

Tuttavia, va anche detto che le dosi somministrate non sono uguali per tutti i pazienti, in quanto possono variare a seconda del peso o dell’organo da studiare. In alcuni casi molto limitati, possono verificarsi effetti collaterali, come ad esempio:

  • Basso rischio di radiazioni.
  • Reazioni allergiche agli isotopi radioattivi o ai radiofarmaci.
  • Lieve dolore dopo l’iniezione endovenosa.

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Sintomi osteoporosi: come sapere se se ne soffre

sintomi osteoporosiOsteoporosi: sintomi e trattamento

Sapevate che nel corso della vita, circa il 40% della popolazione incorre in una frattura di femore, vertebra o polso, in maggioranza dopo i 65 anni? La causa di ciò è l’osteoporosi, che colpisce circa 5.000.000 di persone, di cui l’80% sono donne in post menopausa. 

Secondo i dati ISTAT relativi all’anno 2020, l’8,1% della popolazione italiana ha dichiarato di essere affetto da osteoporosi, che aumenta progressivamente con l’avanzare dell’età, in particolare nelle donne dopo i 55 anni.

Le fratture da fragilità per osteoporosi hanno grandi conseguenze, sia in quanto a mortalità che a disabilità motoria.

Nelle seguenti righe, tratteremo nel dettaglio i sintomi di questa patologia e la tipologia di trattamento da adottare.

Che cos’è l’osteoporosi?

L’osteoporosi è una malattia sistemica dell’apparato scheletrico, caratterizzata da una bassa densità minerale e dal deterioramento della microarchitettura del tessuto osseo, con conseguente aumento della fragilità ossea. Le ossa tendono a diventare più porose, il numero e le dimensioni delle cavità o delle cellule al loro interno aumentano, sono più fragili, meno resistenti ai colpi e si rompono più facilmente.

Esistono due tipologie di osteoporosi:

  • Osteoporosi primaria: include le varietà post-menopausale e senile.
  • Osteoporosi secondaria: è dovuta a diverse patologie e all’assunzione di alcuni farmaci nel medio-lungo periodo.

Cause dell’osteoporosi 

Nel corso della vita si verificano numerosi cambiamenti metabolici all’interno dell’osso, alternando fasi di distruzione e formazione ossea. Queste fasi, oltre ad essere regolate da diversi ormoni, dipendono inoltre dall’attività fisica, dalla dieta, dalle abitudini tossiche e dalla vitamina D.

In condizioni normali, una persona raggiunge il picco di massa ossea (PMO) all’età di 30-35 anni. Dopo questo punto, si verifica una naturale perdita di massa ossea.

Le donne soffrono più frequentemente di osteoporosi per diversi motivi: il loro picco di massa ossea è spesso inferiore a quello degli uomini e la menopausa accelera alquanto la perdita di massa ossea (osteoporosi postmenopausale).

Esistono inoltre molte altre cause di osteoporosi:

  • alcolismo;
  • farmaci (glucocorticoidi, trattamenti ormonali utilizzati per la cura del cancro al seno e alla prostata…);
  • malattie reumatiche infiammatorie;
  • insufficienza endocrina, epatica, renale.

Sintomi

L’osteoporosi è definita un’epidemia silenziosa perché tende a non manifestare sintomi fino a quando la perdita di massa ossea è così significativa da provocare fratture. Le fratture più frequenti sono quelle vertebrali, dell’anca e del polso (frattura di Colles o frattura dell’estremità distale del radio). La frattura dell’anca è di particolare importanza perché è considerata un evento grave in quanto richiede un intervento chirurgico, il ricovero in ospedale e una perdita di qualità della vita per il paziente, anche se solo per un breve periodo di tempo.

Tra altri sintomi, troviamo:

  • Dolore al ginocchio
  • Calcoli Renali
  • Coxalgia
  • Cruralgia
  • Dolore al collo
  • Dolore all’anca
  • Dolore alla Mano e al Polso
  • Dolore alle ossa
  • Dolore dorsale
  • Dolori Muscolari
  • Fratture ossee
  • Gambe dolenti
  • Ipercalcemia
  • Ipercifosi
  • Iperlordosi
  • Mal di Schiena
  • Osteopenia
  • Reumatismi
  • Trombocitosi.

Diagnosi

Sebbene si tratti di una malattia silenziosa, i reumatologi hanno ad oggi a disposizione un’ampia gamma di strumenti per diagnosticarla precocemente e adattarne il trattamento. L’obiettivo di ciò è prevenire la perdita di massa ossea e combattere l’osteoporosi.

Esistono abitudini di vita che possono contribuire a migliorare la qualità delle ossa, come un’adeguata assunzione di calcio, l’esercizio fisico e il non fumare. L’apporto giusto può essere fornito da alimenti naturali ricchi di calcio (soprattutto il latte e i suoi derivati) o da integratori sotto forma di farmaci (sali di calcio). In quest’ultimo caso, la quantità e il programma di somministrazione devono essere monitorati dal medico.

Analogamente, la vitamina D è una sostanza essenziale per le ossa. Il suo fabbisogno giornaliero è soddisfatto principalmente dalla formazione di vitamina D nella pelle quando questa è esposta ai raggi solari.

Trattamento

L’obiettivo del trattamento dell’osteoporosi è quello di ridurre il numero di fratture da fragilità.

Come misura generale, si raccomanda di mantenere uno stile di vita sano, come una dieta equilibrata e ricca di calcio, la rinuncia al fumo e al consumo eccessivo di alcol, nonché l’esercizio fisico controllato quotidiano per prevenire le cadute. Inoltre, alcune persone possono richiedere integratori di calcio e vitamina D.

Il trattamento antiriassorbitivo è quello che previene la perdita di tessuto osseo. Questo gruppo comprende farmaci come i bifosfonati, il denosumab, i modulatori selettivi del recettore estrogenico (raloxifene, bazedoxifene) e gli estrogeni. Il trattamento osteoformante, come suggerisce il nome, stimola la formazione di nuova ossa e questo gruppo comprende la teriparatide. Infine, il farmaco con un meccanismo d’azione misto (antiriassorbente e osteoformante) è il ranelato di stronzio.

Tuttavia, il reumatologo valuterà le caratteristiche del paziente, la sua storia patologica e i fattori di rischio per l’osteoporosi e deciderà in ogni situazione quale sia il farmaco più appropriato in ciascun caso.


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Sole e ossa: effetti e benefici

sole e ossaBenefici del sole sulle ossa

Il sole costituisce un autentico carburante naturale. Tra i diversi benefici, ricordiamo quelli sulle ossa, quali la prevenzione di malattie dell’apparato scheletrico (quali il rachitismo nei bambini e l’osteoporosi negli adulti). 

Tuttavia, se in passato si tendeva ad abusare dell’esposizione ai raggi UV, perché il desiderio di esibire un colore ambrato era predominante rispetto ai buoni propositi di protezione, oggi sappiamo bene che godere dei benefici del sole significa esporsi in modo graduale, proteggendo la pelle con solari efficaci.

sole e ossa

L’effetto del sole sulle ossa

Quando ci esponiamo al sole, la luce solare è in grado di stimolare  nel nostro organismo la sintesi di calciferolo, un precursore della vitamina D che poi viene metabolizzato, prima a livello epatico e poi a livello renale, per produrre la forma attiva della vitamina. Tra le sue funzioni, una delle più importanti è aiutare il calcio a fissarsi nelle ossa. Per tale motivo, per una corretta mineralizzazione di ossa (e denti), è importante seguire anche una dieta varia e ricca di latticini e derivati, le principali fonti di calcio presenti nella nostra alimentazione.

Quanto esporsi al sole fa bene alle ossa

Per fare il pieno di vitamina D, per quanto tempo e come dobbiamo esporci al sole? Il consiglio degli esperti è di rimanere al sole a braccia scoperte per 15 minuti al giorno. Meglio alla mattina presto o il pomeriggio tardi, utilizzando una crema con un fattore di protezione molto basso o anche nulla. 

In autunno e in inverno il tempo va raddoppiato: mezz’ora e possibilmente intorno a mezzogiorno quando si raggiunge la migliore inclinazione dei raggi solari (meglio alla mattina presto o il pomeriggio tardi). 

Tieni presente, inoltre, che dopo i 65 anni, i livelli di vitamina D nell’organismo si abbassano fisiologicamente, quindi è il caso di avere maggiori attenzioni verso l’esposizione al sole per salvaguardare la salute delle ossa, che vanno incontro al rischio fragilità, osteopenia e osteoporosi.

Benefici del sole

Ma quali sono i benefici del sole? Eccone elencati alcuni qui di seguito.

Stimola la produzione di vitamina D

In assenza di vitamina D, il calcio non non può essere assorbito da parte dell’intestino e messo a disposizione delle ossa, rafforzandole e rendendole più resistenti. Oltre a ricavarne una parte dal cibo, il corpo sintetizza questa sostanza proprio grazie all’esposizione ai raggi solari. Inoltre, la vitamina D può essere assunta anche attraverso la dieta, consumando alimenti che ne sono ricchi, quali uova, latte, aringhe, sgombri e l’olio di fegato di merluzzo.

Tuttavia, l’azione dei raggi ultravioletti, quando la lunghezza d’onda della radiazione è tale da avere una buona intensità, è superiore a quella che si può introdurre attraverso l’alimentazione. 

Favorisce la produzione di melanina

La melanina è il pigmento scuro che comunemente chiamiamo abbronzatura e che, oltre a donare un piacevole effetto estetico, protegge la pelle dai rischi dell’esposizione solare. La melanina, infatti, esercita una funzione foto-protettiva in risposta ai raggi ultravioletti.

Cura dermatite atopica e psoriasi 

Il sole svolge una funzione disinfettante e antifiammatoria, ed è pertanto in grado di contrastare i sintomi della dermatite atopica e della psoriasi. L’esposizione al sole, infatti, è in grado di garantire un’azione battericida e la conseguente riduzione dello stato infiammatorio della pelle. Inoltre, grazie alla sintesi della vitamina D, svolge un’azione antipsoriasica e diminuisce la rapidità di crescita delle cellule

Allevia i dolori muscolari e articolari

Il sole favorisce il rilassamento muscolare e la mobilità del corpo. Inoltre, lenisce il dolore alle ossa e alle articolazioni

Migliora la qualità del sonno

Sapevate che il sole influenza positivamente il metabolismo e produce neurotrasmettitori fondamentali per il ritmo sonno veglia? Infatti, a seguito di una giornata al mare, si incentiva la produzione di melatonina notturna, si regolarizza l’equilibrio ormonale e le fasi di sonno-veglia. 

Combatte depressione e stress

Il sole è in grado di esercitare effetti positivi sull’umore, stimolando la produzione di serotonine e liberando le endorfine. 

Previene l’osteoporosi 

Il deficit di vitamina D riguarda una grossa percentuale della popolazione italiana. Questa carenza si traduce in un aumentato rischio per la salute delle ossa e infatti l’osteoporosi è una malattia che in Italia colpisce milioni di persone. Facendo cultura sull’esposizione al sole e la vitamina D, i benefici in termini di qualità di vita dei pazienti possono essere alti, così come i costi sociali sensibilmente abbattuti.

Mese internazionale del sarcoma: cause e trattamento

sarcomaMese internazionale del sarcoma

Luglio è il mese internazionale del sarcoma, un tumore raro che colpisce meno di 6 persone su 100 mila l’anno.

Il sarcoma è un tipo di tumore che può svilupparsi  in diverse parti del corpo. Sarcoma deriva da una parola greca che significa “crescimento della carne”, ed è un termine generico che indica un amplio gruppo di tipologie di tumore che si originano nelle ossa o nei tessuti connettivi (anche detti tessuti molli) del corpo umano. 

Il sarcoma dei tessuti molli si forma nei tessuti che connettono, sostengono e ricoprono altre strutture corporee. Comprendono i muscoli, il grasso corporeo, i vasi sanguigni, i nervi, i tendini e il rivestimento delle articolazioni.  

Al giorno d’oggi, esistono più di 70 tipi di sarcoma. Il trattamento per il sarcoma varia a seconda del tipo di sarcoma, localizzazione e altri fattori.  

mese internazionale del sarcoma

Alcuni esempi? 

Ecco qui gli esempi di sarcoma più comuni:

  • L’angiosarcoma, che si forma a partire delle cellule di un vaso sanguigno o linfatico.
  • Il fibrosarcoma dei fibroblasti.
  • Il leiomiosarcoma della cellula di un tessuto del muscolo liscio.
  • Il liposarcoma del tessuto adiposo.
  • Il rabdomiosarcoma del tessuto muscolare scheletrico.
  • Il tumore dello stroma gastrointestinale, che si origina nell’apparato digestivo.
  • Il sarcoma di Kaposi della pelle, intestino o membrane mucose.
  • Tra i sarcomi ossei, troviamo l’osteosarcoma, il condrosarcoma e il sarcome di Ewing.  

Sintomi

I sintomi del sarcoma comprendono:

  • Una protuberanza che si sente sotto pelle, che può essere dolorosa o meno. 
  • Dolore alle ossa.
  • La frattura inaspettata di un osso, dopo una lesione minore o senza lesione alcuna. 
  • Dolore addominale.
  • Perdita di peso.

Cause

Purtroppo non risulta chiaro quali siano le cause della maggior parte dei sarcomi.

Generalmente, il cancro si forma quando avvengono delle modifiche (mutazioni) nel DNA delle cellule. Il DNA all’interno di una cellula è formato da un grande numero di geni individuali, ciascuno dei quali contiene un gruppo di istruzioni che indica alla cellula che funzioni compiere, come crescere e dividersi. 

Le mutazioni possono indicare alle cellule che crescano e si dividano in maniera incontrollata, e che continuino a vivere quando le cellule normali muoiono. Se ciò succede, l’accumulo di cellule anormali possono formare un tumore. Le cellule possono propagarsi (metastatizzare) ad altre parti del corpo. 

Fattori di rischio

I fattori che possono aumentare il rischio di soffrire di sarcoma sono i seguenti: 

  • Sindromi ereditate. Alcune sindromi che aumentano il rischio di sviluppare tumori possono essere trasmesse di padre in figlio. Alcuni esempi  che aumentano il rischio di sarcoma includono il retinoblastoma familiare e la neurofibromatosi tipo 1. 
  • Radioterapia contro il cancro. Il trattamento radiologico per il cancro aumenta il rischio di sviluppare il sarcoma più avanti. 
  • Infiammazione cronica (linfedema). Il linfedema è un’infiammazione causata da un accumulo di liquido linfatico che si produce quando il sistema linfatico risulta bloccato o danneggiato. Inoltre, aumenta il rischio di soffrire di una patologia di sarcome definito angiosarcoma. 
  • Esposizione a sostanze chimiche. Certe sostanze chimiche, come alcuni prodotti chimici industriali ed erbicidi, possono aumentare il rischio di sarcoma che colpisce il fegato.
  • Esposizione a virus. Il virus chiamato virus dell’herpes umano 8 può aumentare il rischio di soffrire di un tipo di sarcoma chiamato sarcoma di Kaposi in persone dotate di sistemi immunitari debilitati.

Si può prevenire?

Sfortunatamente, per questa tipologia di tumore non esistono programmi di prevenzione. Se hai avuto un caso di sarcoma in famiglia, puoi accedere a prove genetiche per rilevare possibili sindromi ereditarie che predispongono allo sviluppo di questa tipologia di neoplasia. 

Qual’è il trattamento?

Il trattamento del sarcoma richiede la collaborazione tra differenti specialisti, vista la posizione in cui si sviluppa questo tipo di neoplasia. Il trattamento chirurgico è la prima opzione in caso di tumori localizzati; ha l’obiettivo principale di estirpare radicalmente il tumore assieme ai tessuti adiacenti. Infatti, il rischio che il tumore attacchi i tessuti circostanti e origini metastasi è particolarmente alto in caso di sarcoma.   

La radioterapia aiuta a ridurre la grandezza del sarcoma prima dell’intervento chirurgico; una volta terminata l’operazione, la radioterapia è indicata nelle forme più aggressive di sarcoma per ridurre il rischio di recidiva. La chemioterapia si usa in presenza di metastasi.

Alimenti per ossa: cosa introdurre nella propria dieta quotidiana

Alimenti per ossaAlimenti per ossa

Vi siete mai chiesti perché le ossa siano così importanti per il nostro corpo? Le ossa sono fondamentali perché non solo ci permettono di muoverci, ma anche perché proteggono gli organi interni da possibili lesioni in cui potrebbero incorrere. 

Per questo è necessario introdurre nella propria dieta quotidiana alcuni alimenti che, se consumati con regolarità, fanno bene alle nostre ossa. 

Nelle prossime righe, vi forniremo un elenco di tutti quegli alimenti che costituiscono un vero e proprio toccasana per le nostre ossa. 

Ossa: caratteristiche e patologie

Le ossa sono una forma di tessuto connettivo che ha una principale funzione di sostegno. Il corpo umano è costituito da 212 ossa, connesse tra loro a formare delle articolazioni. 

Le ossa sono composte principalmente da minerali come calcio e fosforo, cartilagine, nervi, vasi sanguigni e cellule come gli osteoblasti, responsabili dello sviluppo dell’osso, e gli osteoclasti, che, invece, sono coinvolti nel riassorbimento osseo.

Con l’avanzare dell’età, la densità minerale ossea diminuisce gradualmente, in maniera fisiologica. Quando questa diventa inferiore ai livelli di normalità parliamo di osteopenia, che può sfociare in osteoporosi. Dobbiamo considerare anche altri fattori esterni come il tabacco e l’alcool, che aumentano la possibilità di soffrire di questa malattia; si deve tener conto del fatto che una frattura iniziale aumenta il rischio di soffrirne in futuro.

  Per prevenire queste patologie che colpiscono le ossa, è importante prestare attenzione all’alimentazione, garantendo un corretto apporto di micronutrienti come calcio, fosforo, vitamina K e vitamina D, oltre che mantenere uno stile di vita attivo. Gli alimenti sconsigliati in caso di rischio di osteoporosi sono quelli eccessivamente ricchi di fosforo e sodio (come carne rossa e cibi industriali); alimenti ricchi di ossalati (come cioccolato, caffè e tè), che riducono l’assorbimento del calcio a livello intestinale.

Alimenti per ossa

Ecco alcuni alimenti che, qualora vengano consumati con regolarità, fanno bene alle nostre  ossa: 

1- Acqua

È risaputo che nell’organismo umano l’acqua è il costituente presente in maggiore quantità. Infatti, è coinvolta in tutti i processi fisiologici, tra cui la respirazione e la digestione, e agisce come lubrificante con funzione di ammortizzatore nelle articolazioni. Risulta dunque fondamentale per evitare stress e infiammazione delle ossa. Inoltre l’acqua rappresenta una delle principali fonti di calcio. Pertanto, prediligere l’assunzione di acqua ricca di minerali può essere un ottimo modo per garantire un corretto apporto di questo micronutriente, fondamentale per la salute delle ossa.

2- Latte e latticini

Il calcio è il minerale più abbondante nel nostro corpo ed è fondamentale per l’organismo, poiché partecipa a molte funzioni, tra le quali il funzionamento dei muscoli ed è necessario per la salute delle ossa e dei denti. I latticini sono tra le principali fonti di calcio, tuttavia, bisogna prestare attenzione al contenuto di grassi saturi. È preferibile prediligere latte e formaggi magri, come yogurt o ricotta. 

3- Pesce

Il pesce azzurro (sardina, sgombro) e i pesci grassi (salmone) sono ricchi di calcio e vitamina D oltre che di componenti utili come gli acidi grassi omega-3.

4- Legumi

I legumi dovrebbero far parte della nostra nutrizione in maggior misura: contengono calcio e proteine in buona quantità e sono utili anche per la salute delle ossa.

5- Mandorle  

Grazie al loro apporto di calcio e potassio, le mandorle contribuiscono al mantenimento di ossa sane e forti.

6- Agrumi e fichi

Arance e limoni contengono vitamina C, utile per la sintesi di proteine strutturali come il collagene (presente anche nelle ossa) e calcio in buone quantità.

I fichi rappresentano il frutto più ricco di calcio, e contengono considerevoli quantità di potassio e magnesio, minerali altrettanto importanti per mantenere in salute le ossa. I fichi secchi, in particolare, essendo disidratati, presentano una maggiore concentrazione di tali nutrienti.

7- Avocado 

L’avocado è ricco di vitamina K ed è fondamentale per la salute delle ossa, in quanto favorisce l’assorbimento di calcio e ne riduce la perdita tramite le urine. 

8- Broccoli

I broccoli sono un’ottima fonte di nutrienti importanti per l’accrescimento e il mantenimento della salute delle ossa. Tra questi troviamo calcio, fosforo, zinco, vitamina A, vitamina C e vitamina K. 

9- Spinaci 

Anche gli spinaci sono ricchi di micronutrienti fondamentali per le nostre ossa, tra cui calcio, vitamina C e vitamina K. Inoltre, sono tra i vegetali più ricchi di ferro, il cui assorbimento è favorito dalla vitamina C.

Radiografie dentali: rischi e tipologie

radiografie dentaliRadiografie dentali

Le radiografie dentali sono immagini che i dentisti utilizzano per valutare la tua salute orale

Questi raggi X vengono utilizzati con bassi livelli radioattivi per catturare immagini della parte interiore dei tuoi denti e gengive. Tale tecnica consente ai professionisti di identificare eventuali problemi, quali cavità, carie e denti inclusi.

Motivi per ricorrere alle radiografie dentali

Vi starete chiedendo: perché utilizzare una radiografia dentale? Nel caso in cui il tuo dentista stia seguendo il progresso di un problema dentale o trattamento, è possibile che ricorra spesso all’uso di radiografie dentali.

I fattori che possono influenzare le radiografie dentali sono i seguenti: 

  • età;
  • attuale igiene orale;
  • sintomi inerenti a una malattia dentale;
  • storico di patologie legate alle gengive o all’insorgere di carie.

In caso di nuovi pazienti, il dentista tende a far uso delle radiografie dentali per avere una panoramica della tua igiene dentale.  Ciò è di fondamentale importanza se non ti sei mai stato sottoposto a questa tipologia di trattamento. 

Normalmente, i bambini hanno bisogno di radiografie dentali con maggiore frequenza rispetto agli adulti, in quanto è necessario tenere sotto controllo la loro crescita dentale. 

Rischi delle radiografie dentali

Anche se le radiografie dentali comportano radiazioni, i livelli di esposizione sono talmente bassi da essere considerati sicuri per bambini e adulti. Inoltre, qualora il dentista opti per radiografie digitali invece di svilupparle su pellicola, i rischi di esposizione alle radiazioni sono ancora più bassi.

Il dentista posizionerà anche una “pettorina” di piombo su torace, addome e regione pelvica per evitare un’inutile esposizione alle radiazioni degli organi vitali. 

Le donne in gravidanza o che ritengono di esserlo dovrebbero evitare tutti i tipi di radiografie, in quanto le radiazioni non sono considerate sicure per i feti in via di sviluppo.

Tipologie di radiografie 

Esistono differenti tipologie di radiografie. Ecco qui di seguito le principali: 

  1. Le radiografie endorali vengono eseguite tramite l’uso di pellicole radiografiche, che vengono collocate nel cavo orale. Il loro obiettivo principale è ispezionare i denti, e comportano un’esposizione ai raggi molto bassa. 
  2. La radiografia bite wing è una tecnica radiografica intraorale che mostra su pellicola un’immagine delle corone dei molari o dei premolari, sia inferiori che superiori. È indicata per verificare la presenza di carie tra i denti, carie sotto le otturazioni, aggiustamenti di restauri, tartaro e riassorbimento osseo da lieve a moderato.
  3. Le periapicali si utilizzano per verificare la presenza di ascessi, fratture dentali, carie e cisti e sono molto utili durante i trattamenti canalari per riuscire a determinare la grandezza e la forma del canale radicolare.
  4. Le radiografie occlusali consentono di individuare fratture, cisti e denti non ancora spuntati. In tal caso, viene utilizzata una lastra più grande rispetto alle precedenti, che permette una visione quasi completa di entrambe le arcate dentarie. 

Per avere una visione più completa delle arcate dentarie, delle mascelle, della zona dei seni nasali e del cranio con proiezioni laterali e anteriori, gli esami radiologici impiegati sono quelli extraorali come la panoramica e la teleradiografia del cranio.

  1. La panoramica permette di studiare le arcate dentarie, la posizione dei denti, le ossa mascellari e la mandibola. Consente di rivelare la presenza di carie, parodontiti; inoltre, può evidenziare anche eventuali malformazioni dentarie o lesioni ossee, infiammazioni, granulomi, cisti o formazioni di altro genere. L’esposizione alle radiazioni, con l’impiego delle tecnologie digitali, è davvero ridotta e – ad eccezione delle donne in gravidanza – questo permette che si possa eseguire un’ortopanoramica anche su soggetti più giovani come bambini e adolescenti.
  2. La teleradiografia del cranio permette di avere una visione di insieme dell’anatomia della testa, in quanto consente di capire se le arcate dentarie sono posizionate correttamente e se i denti occupano le giuste posizioni rispetto alle ossa. É un esame molto utile per problematiche come malocclusioni e morsi inversi.

Dopo la radiografia dentale…

Quando le immagini sono pronte, il dentista le esamina e verifica la presenza di eventuali anomalie. Se la pulizia dei denti viene effettuata da un igienista dentale, il dentista può esaminare i risultati delle radiografie con il paziente dopo la pulizia.

L’eccezione è rappresentata dal caso in cui l’igienista scopra problemi significativi, quali ad esempio carie.


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Classificazione ossa: caratteristiche e funzioni principali

classificazione ossaClassificazione delle ossa

La diagnostica per immagini permette di visualizzare alcune strutture del corpo, come ossa e organi, in modo assolutamente non invasivo, indolore e molto rapido.

 Oggi vedremo nello specifico caratteristiche e funzioni principali delle ossa, tematica basica fondamentale per essere degli ottimi TSRM

Che cosa sono le ossa?

Le ossa sono una forma specializzata di tessuto connettivo specializzato, fortemente dinamico e plastico. Nel corpo umano, si contano ben 212 ossa.

Nel loro insieme, partecipano alla formazione del sistema scheletrico, una struttura dotata di numerose e importantissime funzioni.

Caratteristiche generali

Il tessuto osseo è formato dalla seguenti parti: 

  • PARTE ORGANICA:  è costituita da cellule proprie del tessuto osseo volte all’accrescimento, produzione e riassorbimento del tessuto stesso, oltre che da matrice extracellulare.
  • PARTE INORGANICA: numerosi sali minerali quali i fosfati di calcio, il magnesio e i citrati di sodio, manganeso, potassio, costituiscono la parte inorganica.

Il 35% del peso secco dell’osso è costituito dalla matrice extracellulare, che è responsabile della robustezza ed elasticità; mentre, la componente inorganica mineralizzata rappresenta il 65% del peso secco e conferisce compattezza e durezza. Inoltre, è bene ricordare che con l’avanzare dell’età, cambiamenti nella propria dieta e nelle condizioni generali dell’individuo, il tessuto osseo va incontro a diversi cambiamenti strutturali e funzionali. 

Il tessuto osseo è soggetto ad un fisiologico rimodellamento, necessario per la guarigione della fratture e l’adattamento dello scheletro all’uso meccanico, nonché per l’omeostasi* del calcio. Infatti, è bene sottolineare che uno squilibrio del riassorbimento e della formazione ossea si traduce in diverse malattie.

Le superfici esterne delle ossa sono rivestite dal periostio, una spessa capsula connettivale a fibre intrecciate, che protegge l’osso e supporta l’azione trofica mediata dai vasi sanguigni di cui è ricco. Se nella faccia esterna del periostio sono presenti poche cellule e molte fibre di collagene (strato fibroso), nella faccia interna vi sono invece poche fibre, numerosi capillari sanguigni e cellule osteoprogenitrici. Dal periostio si dipartono trasversalmente fibre connettivali, che costituiscono un sistema di ancoraggio all’osso. Le superfici interne dell’osso, infine, sono costituite dall’endostio, uno strato di cellule squamose e fibre connettivali.

*Il mantenimento della omeostasi adeguata di calcio, e pertanto della calcemia, è un processo complesso e dinamico che implica l’assorbimento e l’eliminazione del calcio nell’intestino, la filtrazione e il riassorbimento nel rene, la conservazione e la mobilizzazione nello scheletro.     

Funzioni delle ossa

Le principali funzioni svolte dalle ossa sono le seguenti:

  • PROTEZIONE: proteggono diversi organi e strutture interne (si pensi alla funzione di protezione svolta dal cranio nei confronti del cervello).
  • RISERVA E DEPOSITO: fungono da riserva e deposito di minerali quali calcio, fosforo, sodio e magnesio, che sono indispensabili per regolare diversi meccanismi fisiologici.
  • FORMA E SOSTEGNO: le ossa costituiscono il sostegno del capo, del tronco, degli arti e degli organi interni. Inoltre, conferiscono al corpo determinate forme, che variano leggermente in base al sesso, all’etnia, all’età e alle caratteristiche individuali. Grazie alla regolazione ormonale, l’organismo, utilizza  le ossa come fonte di questi minerali al momento del bisogno o come riserva quando questi sono presenti in eccesso.
  • MOVIMENTO: i muscoli scheletrici, inserendosi sulle ossa tramite tendini, consentono spostamenti dell’intero corpo o di parti di esso, agendo come componente attiva del movimento (le ossa sono la componente passiva).
  • PRODUZIONE CELLULE SANGUIGNE: Il midollo osseo in loro presente è in grado di produrre le cellule del sangue (globuli bianchi, globuli rossi, piastrine).

Classificazione ossa

Le ossa del corpo umano hanno diverse forme e dimensioni, che conferiscono a ciascuna di esse funzioni diversificate. In base a queste loro caratteristiche vengono distinte in: ossa lunghe, quando la lunghezza prevale sulle altre dimensioni; ossa piatte o larghe, quando larghezza o lunghezza prevalgono sullo spessore; ossa brevi, quando le tre dimensioni sono pressoché uguali.

  1. OSSA LUNGHE: sono formate da una parte centrale, detta diafisi, e da due estremità, dette epifisi. Le epifiisi contraggono rapporti con le ossa vicine e sono provviste di superficie articolare; mentre la diafisi è costituita da tessuto compatto e da una cavità in cui è generalmente contenuto il midollo osseo. Tipiche ossa lunghe sono quelle degli arti (femore, tibia, fibula, omero, radio, ulna). Talvolta, si distingue una terza, piccola, zona cartilaginea, chiamata metafisi ed essenziale per la crescita in lunghezza delle ossa lunghe. Essa è presente nel bambino e nel giovane adolescente, mentre scompare nell’adulto.
  2. OSSA CORTE O BREVI: sono caratterizzate da lunghezza e diametro di simile misura, e costituite da tessuto spugnoso completamente avvolto da una lamina di tessuto compatto. Esempi di ossa corte del corpo umano sono quelle del polso, del calcagno e delle vertebre.
  3. OSSA PIATTE: come le ossa lunghe, sono dotate di una parte centrale di tessuto spugnoso, il diploe, in cui si trova il midollo osseo. Il tutto è ricoperto da due strati (uno per lato) di tessuto compatto (detti tavolati). Tipiche ossa piatte sono quelle del cranio, del bacino e dello sterno.
  4. OSSA IRREGOLARI: sono caratterizzate da una forma irregolare (sfenoide ed etmoide del cranio).
  5. OSSA PNEUMATICHE: sono dotate di piccole cavità (seni) piene d’aria che comunicano con le cavità nasali (mascellare, frontale, sfenoide ed etmoide).
  6. OSSA SESAMOIDI: a livello tendineo, favoriscono la meccanica del movimento. Ad esempio, la rotula è un osso sesamoide che, oltre a proteggere il ginocchio, facilita l’azione del muscolo quadricipite durante l’estensione della gamba.
  7. OSSA WORMIANE: si tratta di piccole ossa piatte soprannumerarie situate, ma solo in alcuni individui, tra le ossa craniche, lungo il decorso delle suture.

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Risonanza magnetica: usi, vantaggi e controindicazioni

risonanza magneticaRisonanza magnetica

Vi siete mai sottoposti a risonanza magnetica? 

Si tratta di un esame diagnostico che permette di visualizzare l’interno del corpo umano esponendolo solo a campi magnetici non pericolosi. 

risonanza magnetica

Cos’è la risonanza magnetica?

La risonanza magnetica (RM) è una tecnica diagnostica che fornisce immagini tridimensionali dei tessuti molli (nervi, muscoli, legamenti, adipe, vasi sanguigni, ecc.)  e duri (ossa e cartilagini) utilizzando campi magnetici, senza esporre il paziente a nessun tipo di radiazioni ionizzanti. La risonanza magnetica è una procedura di radiologia, e pertanto la sua esecuzione e l’interpretazione dei risultati da essi derivanti spettano a un medico radiologo.

Viene utilizzata per trattare varie condizioni patologiche, in quanto consente di visualizzare gli organi interni; in oncologia,  viene impiegata per la diagnosi, la stadiazione e la valutazione della risposta al trattamento di diversi tipi di tumore.

A cosa serve la risonanza magnetica

La risonanza magnetica consente di valutare lo stato di salute dei seguenti apparati/sistemi

  • Apparato muscolo-scheletrico. È in grado di mostrare eventuali danni alle articolazioni, fratture ossee o cartilaginee, ernie discali e altre patologie legate a quest’area, ecc.
  • Sistema nervoso. Permette la diagnosi di patologie neurologiche come l’ictus, i tumori cerebrali e del midollo spinale, il morbo di Alzheimer e l’epilessia.
  • Apparato gastro-intestinale. È capace di rilevare patologie quali il tumore allo stomaco, il tumore all’intestino o il tumore al pancreas, e le cosiddette malattie infiammatorie dell’intestino.
  • Sistema cardio-circolatorio e apparato respiratorio. Consente di valutare la vascolarizzazione di organi e tessuti e della circolazione sanguigna lungo il sistema artero-venoso. Inoltre, è in grado di rilevare eventuali patologie di cuore, albero bronchiale e polmoni.

Come funziona la RM

Vi siete mai chiesti come funziona la risonanza magnetica? Tale esame diagnostico sfrutta la potenza di una grossa elettrocalamita, che produce una serie di campi magnetici per modificare l’orientamento degli atomi di idrogeno presenti nelle singole cellule del distretto anatomico di interesse.

A modifica avvenuta, seguono la disattivazione del magnete, e gli atomi di idrogeno del distretto anatomico sotto osservazione riprendono il loro orientamento originale. A questo punto, gli atomi di idrogeno emettono un’energia che il macchinario per la risonanza magnetica utilizza per creare le immagini diagnostiche (i rilevatori trasmettono il segnale energetico a un computer, il quale si occupa della sua traduzione in immagini tridimensionali).

Differenza tra TAC e risonanza magnetica

TRATTAMENTO PATOLOGIEDURATA
TACOncologia
Malattie vascolari
Emorragie interne
Infiammazioni
Traumi
5-10 mins
RMPatologie apparato muscolo-scheletrico15-90 mins

Controindicazioni della RM

Come ricorda My Personal Trainer, le controindicazioni alla risonanza magnetica (senza utilizzo di mezzo di contrasto) sono le seguenti: 

  • La presenza sul o all’interno del corpo di dispositivi o frammenti di natura metallica (pacemaker, neurostimolatori, ecc.), clip intracraniche per aneurisma cerebrale, apparecchi acustici, protesi metalliche, suture metalliche, ecc..
  • L’obesità.
  • La claustrofobia nelle sue forme più gravi.

In caso di mezzo di contrasto, alle precedenti controindicazioni si aggiungono:

  • Insufficienza epatica.
  • Reazione allergica al mezzo di contrasto necessario allo svolgimento dell’esame;
  • Gravidanza.

Vantaggi

La risonanza magnetica presenta i seguenti vantaggi:

  • Fornisce immagini di alta qualità e ricche di particolari degli organi e dei tessuti interni.
  • Non emette radiazioni.
  • È in grado di individuare le metastasi a livello epatico, i danni a carico della fibrocartilagine, le lesioni prodotte dalla sclerosi multipla ecc.

Svantaggi

Per quanto concerne gli svantaggi, qui di seguito presentiamo una lista piuttosto esaustiva:

  • Richiede al paziente la completa immobilità del corpo per tutta la durata dell’esame; nelle procedura molto lunghe, questo può rappresentare un disagio.
  • È poco adatta a chi è claustofobico.
  • Non è adatta alle persone fortemente obese.
  • La procedura può arrivare a muovere oggetti di metallo presenti all’interno del corpo. Per tale motivo, non è indicata per quei pazienti che presentano pacemaker.
  • È meno efficace nello studio delle patologie toraciche
  • È molto rumorosa.

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Tomografia computerizzata: cosa c’è da sapere

tomografia computerizzataTomografia computerizzata

La TC, altrimenti detta Tomografia Computerizzata, è una tecnica di diagnostica che sfrutta le radiazioni ionizzanti (raggi x) con il fine di esaminare ogni parte del corpo per la diagnosi e lo studio dei tumori e di numerose altre patologie

Se siete curiosi di ricevere maggiori informazioni riguardo la procedura di esecuzione della TAC così come i suoi vantaggi ed eventuali controindicazioni, leggete le seguenti righe. 

tomografia computerizzata

Cos’è la Tomografia Computerizzata?

La TAC (come veniva denominata anteriormente) è un esame radiologico, in cui i dati raccolti dal passaggio di vari fasci di raggi X nell’area interessata sono rielaborati da un computer, in modo da ricostruire un’immagine tridimensionale dei diversi tipi di tessuto

Un tempo, la TC veniva definita TAC, ovvero Tomografia Assiale Computerizzata, in quanto veniva eseguita lungo un asse con sezioni perpendicolari alla lunghezza del corpo. Oggi esistono macchinari multistrato più moderni e la tomografia computerizzata non è più solo assiale, ma le immagini sono acquisite con una tecnica spirale che permette di ottenere immagini tridimensionali. 

Procedura d’esecuzione della TC

Quando il paziente arriva in sala TC, viene fatto sdraiare in posizione supina sull’apposito lettino, che passa attraverso un’apertura circolare di uno spessore pari almeno a 50 cm.  Nel corso dell’esame, il tubo radiogeno, che emette i raggi X, ruota attorno al paziente

Per ottenere migliori immagini della vascolarizzazione di organi e tessuti, viene utilizzato un mezzo di contrasto a base di iodio, che viene comunemente iniettato per via endovenosa. 

In caso di TC addominale sono utilizzati anche altri tipo di contrasto, che sono somministrati per via orale, mentre in casi di  TC articolare vengono introdotti nel retto o in un’articolazione. 

Qualora il paziente dovesse risultare allergico al mezzo di contrasto utilizzato nella TAC, gli verranno fatti assumere, a circa 12 ore dalla procedura, appositi farmaci steroidei, con effetto antiallergico. La ritardata assunzione di tali farmaci sarà motivo di rinvio dell’esame diagnostico ad altra data.

Al termine dell’esecuzione della TC (con o senza MDC), non vi sono limitazioni di alcun tipo e al paziente verrà concesso di riprendere la sua vita normale. Se è stato utilizzato un  mezzo di contrasto, si raccomanda di bere abbondante acqua nel corso della giornata, al fine di favorirne la sua rapida eliminazione.

Durata della TAC

Se si considera soltanto la parte di esame dedicata all’acquisizione delle immagini del corpo, una TAC dura 5-10 minuti; se però si valuta l’intera procedura (preparativi, posizionamento del paziente ecc.), dura circa 20 minuti, nella variante senza mezzo di contrasto, e circa 30 minuti, nel caso in cui si facesse uso del mezzo di contrasto.

Inoltre, in alcuni casi è necessario ripetere più volte lo stesso esame, con il fine di analizzare un organo durante le sue varie fasi di vascolarizzazione.

Controindicazioni della Tomografia Computerizzata 

Un esame di tomografia computerizzata può comportare le seguenti controindicazioni

  1. controindicazioni lievi: nausea, vomito, prurito.
  2. controindicazioni moderate: vomito profuso, orticaria diffusa, edema facciale, broncospasmo.
  3. reazioni severe (estremamente rare): shock severo, edema polmonare, arresto cardio-respiratorio, fino al decesso in casi eccezionali.

Nello specifico, secondo quanto indicato da My Personal Trainer, possono generare controindicazioni alla TAC senza mezzo di contrasto:

  • Lo stato di gravidanza (ovviamente per le donne) 
  • L’obesità severa (le apparecchiature per la TAC riescono a sostenere persone di peso non superiore ai 150 chilogrammi);

Nel caso in cui sia previsto l’impiego del mezzo di contrasto, alle precedenti controindicazioni si sommano:

  • Il diabete mellito.
  • Una storia di grave reazione allergica a un mezzo di contrasto iodato 
  • L’insufficienza renale (questa condizione impedisce la corretta eliminazione del mezzo di contrasto).

È da segnalare che, nelle sue forme più gravi, anche la claustrofobia potrebbe divenire una controindicazione alla TAC.

Vantaggi della TC

Per quanto concerne i vantaggi, segnaliamo: 

  • Definizione di diagnosi molto precise grazie all’ottenimento di immagini ricche di dettagli e di ottima qualità (specie nella variante con mezzo di contrasto).
  • Dolore minimo e minima invasività.
  • Grazie alla sua grande capacità di rilevazione, in alcuni casi potrebbe rendere superfluo il ricorso alla chirurgia esplorativa o alla biopsia.
  • Le immagini altamente dettagliate sono di enorme aiuto in occasione di eventuali interventi chirurgici successivi.
  • Fornisce immagini in tempo reale, che possono essere sfruttate dai chirurghi poco prima di un intervento d’emergenza.

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