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Giornata mondiale del donatore di sangue: perché donare è importante

blogGiornata Mondiale del Donatore di Sangue 2021

Il 14 giugno si celebra la Giornata mondiale del donatore di sangue,  l’evento globale istituito dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, che quest’anno si svolgerà in Italia, a Roma. 

giornata mondiale del donatore di sangue

Quando è stata istituita la Giornata mondiale del donatore di sangue?

La Giornata mondiale del donatore di sangue è stata istituita nell’anno 2005 dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e si celebra in tutto il mondo il 14 giugno, giorno della nascita di Karl Landsteiner, che fue colui che scoprì i gruppi sanguigni e il fattore RH assieme a Alexander S. Wiener. 

La Giornata Mondiale del Donatore di Sangue offre anche l’opportunità di sensibilizzare i governi e le autorità sanitarie a potenziare la rete che garantisce le donazioni. 

Perché è importante donare sangue?

La risposta a questa domanda solleva una serie di problematiche, di cui la maggior parte di noi ne è assolutamente ignaro:

  • il sangue è utile alle donne incinta che potrebbero incorrere in complicazioni nel corso della gravidanza e al momento del parto;
  • ai bambini che soffrono di gravi forme di anemia (dipendenti da malaria o malnutrizione);
  • alle vittime di incidenti;
  • ai pazienti chirurgici;
  • ai malati di cancro.

Vi è un bisogno costante di donazioni di sangue, in quanto può essere conservato per un periodo limitato di tempo prima del suo utilizzo. 

Come ricorda l’OMS, il sangue costituisce uno dei doni più preziosi al mondo: il dono della vita. La decisione di donare sangue può portare a salvare una vita: anche i singoli componenti che lo costituiscono (plasma, piastrine , globuli rossi) sono utili per la cura di pazienti con patologie specifiche. 

Cosa succede quando dono sangue? 

Sia che tu sia alle prime armi sia che tu sia un veterano, l’atto di donare sangue deve essere compiuto in completa sicurezza. Ciò significa che è necessario sottoporsi a un’analisi del sangue per attestare la tua validità come donatore

Prima di procedere con la donazione di sangue, ti verranno poste una serie di domande circa la tua storia medica, eventuali medicinali che assumi, il tuo attuale stato di salute e stile di vita.  Inoltre, è possibile che ti venga chiesto se ti sei recato in qualche paese straniero nell’ultimo periodo di tempo.  Ti verrà poi fatto sapere se ti è concesso donare sangue e, in caso di risposta negativa, quando potrai iniziare a prestare questo tipo di servizio. 

È di fondamentale importanza essere completamente sincero sulle ragioni per cui il tuo sangue potrebbe considerarsi inadatto alla donazione. Nonostante il possibile  donatore verrà sottoposto a un’analisi che attesti la presenza di possibili patologie trasmissibili per trasfusione (quali l’HIV, l’epatite B e C, la sifilide), il test non è in grado di rilevare un’infezione contratta recentemente.  Ciò significa che nonostante l’analisi dia un risultato negativo per un particolare tipo di infezione,  potrebbe comunque infettare un paziente che ha ricevuto una trasfusione di sangue. 

Dopo aver risposto a una serie di domande ed essersi sottoposto a una breve visita medica, consistente in misurare la pressione arteriosa, il battito cardiaco ed assicurarsi di rispettare il minimo valore di peso concesso, ti verrà estratta una goccia di sangue dal dito per assicurarsi che tale pratica non ti renda anemico. 

Donare sangue è più semplice di quanto si crede:

  • STEP 1: Verrai fatto accomodare su una poltrona o lettino.
  • STEP 2: L’area interna del gomito verrà pulita con una soluzione antisettica.
  • STEP 3:  L’operatore sanitario procederà a inserire un ago sterilizzato, connesso a una sacca per il sangue, in vena. La procedura durerà 10 minuti circa.
  • STEP 4: Verrai fatto riposare per 10-15 minuti e ti verrà offerto il necessario per rifocillarti. 

Dopo aver riposato il tempo necessario, sarai in grado di riprendere la tua routine quotidiana, anche se sarebbe meglio evitare attività che richiedono sforzi particolari per le successive 24 ore alla donazione. 

Quanto sangue viene prelevato in media? Ne avrò a sufficienza?

In diversi Paesi, la quantità di sangue prelevato è pari a 450 mm, meno del 10% del volume totale posseduto da un essere umano (la media di un adulto va dai 4,5 ai 5 litri di sangue). Se ti sembra eccessivo, non temere: il tuo corpo sarà in grado di rimpiazzare il liquido perso nel giro di 36 ore. 

Chi può donare sangue e quanto spesso? 

I criteri per la selezione del donatore variano da Paese a Paese, ma in linea generale il sangue può essere donato da tutti coloro che sono in salute e che non hanno contratto un’infezione trasmissibileper via sanguigna.   

In genere, l’età minima per poter donare è pari a 17 anni, mentre la massima è 65. Il sangue può essere donato regolarmente, almeno due volte all’anno. Saranno comunque le autorità sanitarie locali a informarti sulla frequenza accettabile. 

Chi non può donare?

L’atto di donare è collegato sia alla salute del donatore che a quella del paziente.

È sconsigliato donare sangue nei seguenti casi: 

  1. Hai problemi di salute.
  2. Sei anemico.
  3. Sei incinta, sei rimasta incinta nel corso dell’ultimo anno o stai allattando.
  4. Hai certe patologie che non ti consentono di donare sangue.
  5. Assumi un certo tipo di medicinali, come antibiotici.

Attraverso una trasfusione, si possono contrarre infezioni che possono mettere a repentaglio la salute di un individuo. Pertanto, è bene astenersi da tale servizio nel caso in cui:

  • abbia contratto una malattia sessualmente trasmissibile, quale l’HIV o la sifilide
  • il tuo stile di vita ti mette costantemente a rischio di contrarre un’infezione per via sanguigna: per esempio, nel caso in cui si mantenessero rapporti sessuali con più di un partner.
  • Ti sei iniettato droghe a uso non medico.
  • Ti sei appena tatuato, sottoposto a scarificazione o fatto un piercing all’orecchio o in qualsiasi altra parte del corpo (le autorità sanitarie locali sapranno dirti quanto dovrai aspettare prima di poter donare sangue nuovamente) 
  • Hai avuto rapporti sessuali con qualcuno appartenente a una delle categorie sopra citate

Posso donare sangue dopo essermi vaccinata contro il SARS-CoV-2?

Tutti coloro che hanno ricevuto il vaccino contro il Covid-19 non contenente virus vivo possono donare sangue nel caso in cui siano in buone condizioni di salute

Dal momento che i vaccini contro il SARS-Cov-2 sono stati sviluppati recentemente, è possibile che il Servizio emotrasfusionale nazionale prenda in considerazione di implementare un periodo di rinvio di massimo 7 giorni dopo essere stati vaccinati.   

Coloro che hanno ricevuto vaccini a base di virus vivo (es. virus a base di vettori o vaccini contenenti virus indebolito) dovrebbero attendere un minimo di 4 settimane prima di donare sangue.

“Give blood and keep the world beating” è il claim di questo 2021: “Dona sangue e mantieni il mondo in vita”.

SAFE BLOOD SAFE LIVES: GIORNATA MONDIALE DEL DONATORE DI SANGUE 2020 

Giornata mondiale del donatore di sangue 2020Giornata mondiale del donatore di sangue 2020

Dal 2004 il 14 giugno rappresenta una giornata chiave per tutti i donatori e le associazioni di donatori di sangue: in quell’anno è stata infatti istituita la Giornata Mondiale del Donatore di Sangue. Un appuntamento che quest’anno avrebbe visto l’Italia come Paese ospitante le celebrazioni, ma a causa dell’attuale pandemia di COVID-19, è stato rimandato tutto al 2021.

Il tema scelto per celebrare quest’edizione della Giornata Mondiale è “Safe blood saves lives con lo slogan “Give blood and make the world a healthier place”, tradotto in italiano con: Dona sangue e rendi il mondo un posto più sano.

Giornata mondiale del donatore di sangue 2020

Perché donare sangue

Le donazioni di sangue sono necessarie in tutto il mondo per garantire alle persone l’accesso a sangue e prodotti sanguigni sicuri e di qualità in situazioni normali e di emergenza. Come ricorda l’Organizzazione Mondiale della Sanità, il sangue è in grado di salvare vite, ma per diversi pazienti le trasfusioni realizzate in piena sicurezza costituiscono un privilegio a cui non sempre hanno accesso. Ogni secondo che passa una vita necessita di una trasfusione per poter sopravvivere. 

La domanda di sangue è in costante crescita per le seguenti ragioni:  

  • è vitale per il trattamento dei feriti durante le emergenze di ogni tipo (calamità naturali, incidenti, conflitti armati, ecc.);
  • i Paesi in via di sviluppo sono costretti ad affrontare costantemente la mancanza di sangue destinato alle trasfusioni, cosa che ha un impatto diretto sui bambini che soffrono di particolari patologie quali anemia derivante da malaria o malnutrizione, e sulle donne con fattori di rischio per complicanze durante la gravidanza;
  • Dal momento che i paesi in via di sviluppo stanno ampliando le loro opzioni di trattamento e di diagnosi, destinate ad esempio alla cura del cancro e delle malattie cardiovascolarila domanda di sangue sta aumentando in maniera esponenziale;
  • lo sviluppo di tecnologie più avanzate realizzato nei paesi industrializzati ha avuto come conseguenza l’imposizione di regimi e procedure di trattamento strettamente legate alle trasfusioni di sangue.

Per i motivi sopra citati, l’OMS chiede alle persone di tutto il mondo di salvare delle vite donando il proprio sangue in maniera volontaria e periodica.

Alcuni fatti chiave

  • Delle 118,5 milioni di donazioni di sangue eseguite a livello globale, il 40% di esse viene raccolto nei Paesi ad alto reddito, che ospitano solo il 16% della popolazione mondiale.
  • Nei Paesi a basso reddito, il 54% delle trasfusioni sono destinate a bambini al di sotto dei 5 anni di età; nei Paesi ad alto reddito, invece, la maggior parte delle persone che subiscono trasfusioni di sangue appartengono a classi di età superiore ai 60 anni, che costituiscono il 75% di tutte le trasfusioni.
  • Basandosi su un campione di 1000 persone, la tassa di donazione di sangue è pari a 31,5 donazioni nei Paesi ad alto reddito, 15,9 nei Paesi a reddito medio-alto, 6,8 nei Paesi a reddito medio-basso e a 5 donazioni nei paesi a basso reddito.
  • Un aumento pari a 7,8 milioni di donazioni sanguigne da parte di donatori volontari è stato registrato tra il 2013 e il 2018. In totale, ben 79 Nazioni raccolgono più del 90% delle loro scorte di sangue da donatori volontari;  tuttavia, sono 56 i Paesi che ricavano il 50% delle loro scorte da donatori di famiglia o a pagamento.

I donatori di sangue

Età e sesso dei donatori 

Dati riguardanti il sesso dei donatori dimostrano che a livello globale il 33% dei donatori di sangue sono donne. L’età dei donatori dimostra che le persone giovani che donano sangue nei Paesi a reddito basso e medio-basso si trovano in percentuale maggiore che nei Paesi ad alto reddito. 

Le informazioni demografiche dei donatori di sangue sono fondamentali per poter formulare e tenere sotto controllo le strategie di recruitment

Tipi di donatore di sangue

Esistono tre tipi di donatore di sangue:

  • volontario
  • di famiglia
  • a pagamento

Adeguate scorte di sangue sono assicurate regolarmente da donatori volontari.  Questi donatori costituiscono la categoria più sicura, dal momento sono soggetti a un rischio di infezioni ematiche di gran lunga inferiore. 

Gli obiettivi della campagna  

Gli obiettivi che s’intende raggiungere con la campagna “Safe blood saves lives” sono:

  • rendere onore ai donatori di sangue e incoraggiare altre persone ad entrare a far parte del “mondo dei donatori”;
  • sensibilizzare all’urgente necessità di aumentare la disponibilità di sangue sicuro da utilizzare ovunque e ogni volta che sia necessario per salvare vite;
  • dimostrare il bisogno di un accesso universale a trasfusioni sicure ed evidenziare come i servizi che forniscono sangue e prodotti sanguigni sicuri siano un elemento chiave per fornire un’assistenza sanitaria efficace e pertanto raggiungere una copertura sanitaria universale;
  • mobilitare il sostegno a livello regionale, nazionale e globale tra governi e partner di sviluppo per continuare ad investire nei programmi nazionali sangue.

 

*Fonte dati: Organizzazione Mondiale della Sanità