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igiene dentale

Igienista dentale e assistente alla poltrona: che differenze ci sono

igienista-ASO

Igienista dentale e assistente alla poltrona sono due delle figure che più comunemente incontriamo nello studio di un dentista.

Vi siete mai domandati quali siano le loro competenze professionali? Ebbene, se lo avete fatto, ma non avete saputo trovare una risposta esaustiva, ve la forniamo di seguito.

La figura dell’igienista dentale 

In Italia, l’igienista dentale è un professionista che ha ottenuto una laurea triennale in Igiene Dentale, non acquisendo un titolo medico ma di operatore sanitario. 

In Spagna, la professione di igienista dentale compare nel 1986, quando viene creato il titolo professionale di secondo grado. L’origine di questa professione risale al XIX secolo, quando il dottor Alfred Fones affermò che esistevano una serie di mansioni che potevano essere realizzate da professionisti qualificati non odontoiatri, che però potevano collaborare a stretto contatto con loro. 

Per quanto venga riconosciuto l’immaginario collettivo lo percepisca come semplice assistente di un odontoiatra, il conseguimento di tale titolo permette anche all’igienista dentale di lavorare in completa autonomia, eseguendo pulizie dei denti sui pazienti.

Percorso di studi

In Spagna, a differenza dell’Italia, per diventare igienista dentale non è necessario essere in possesso di una laurea triennale. Il titolo che abilita all’esercizio della professione rilasciato in Spagna si ottiene realizzando un corso di formazione professionale (denominato Ciclo de Formación Profesional de Grado Superior), il quale ha una durata approssimativa di due anni. I corsi comprendono 14 materie più un tirocinio formativo, a cui si può accedere una volta superato il 70% delle materie previste e che può essere svolto in una struttura privata di conoscenza In nessun caso, può trattarsi di una clinica di proprietà familiare. In caso contrario, ci occuperemo noi di ricercare una struttura disponibile.

Mansioni dell’igienista dentale 

L’igienista dentale si occupa di diverse funzioni che possono essere suddivise in queste tre aree:

  • ambito amministrativo; 
  • ambito salute pubblica;
  • ambito tecnico-assistenziale.

Per quanto concerne la prima area, la principale mansione consiste nel collaborare alla programmazione e all’organizzazione dell’agenda e alla registrazione dei dati.

In quanto alle mansioni relative all’ambito salute pubblica, possiamo citare le seguenti: 

  • Raccogliere informazioni sullo stato del cavo orale
  • Realizzare esami del cavo orale sulla popolazione.
  • Favorire l’educazione sanitaria, fornendo istruzioni sull’igiene e sulla dieta adeguata da seguire. 

Infine, per quanto riguarda le mansioni in ambito tecnico-assistenziale, troviamo quanrto segue: 

  • Prendere impronte e fare radiografie
  • Eliminare tartaro e macchie dai denti
  • Collocare e ritirare la diga di gomma.
  • Realizzare la lucidatura delle otturazioni
  • Somministrare fluoruri topici.
  • Collocare e ritirare i fili di retrazione.
  • Apporre i sigillanti con tecniche non invasive. 

La figura dell’assistente alla poltona

Diversa è invece la figura dell’assistente alla poltrona di studio odontoiatrico, conosciuta anche come ASO. Per svolgere questo lavoro non è necessario intraprendere un percorso universitario o essere in possesso di una laurea in ambito medico, ma è sufficiente avere un diploma di scuola secondaria e, spesso consigliato ma non obbligatorio, frequentare di un corso di formazione al fine di ottenere un attestato qualificante.

In Spagna, il titolo non è riconosciuto dal Ministerio de Educación, pertanto le incombenze legate a questa figura professionale vengono svolte prevalentemente  da assistenti infermieri. 

Mansioni dell’ASO

I suoi compiti principali sono: 

  • Far accomodare i pazienti
  • Preparare i materiali e conservarli.
  • Pulire, disinfettare e sterilizzare gli strumenti
  • Controllare le attrezzature e i mobili.
  • Agevolare la vista, ritrarre i tessuti molli, cambiare le apparecchiature e aspirare (lavoro a quattro mani). 

Pertanto, l’assistente alla poltrona può interagire emotivamente ed empaticamente con i pazienti, ma non ha le competenze per lavorare su di loro, neanche per eseguire pulizie dei denti o valutazioni.


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Salute orale in autunno: i migliori metodi per salvaguardarla

autunnoSalute orale in autunno

Autunno e salute dentale. Vi siete mai chiesti che tipo di relazione ci sia tra questi due elementi? Il calo drastico delle temperature porta infatti con sé qualche fastidio fisico legato a cervicale ed articolazioni che incide anche sui denti. 

Rischi per denti e gengive in autunno

Come sottolineavano in uno dei nostri articoli, la stagione estiva porta a un radicale cambiamento delle proprie abitudini alimentari, con l’introduzione di gelati e bibite dolci nella propria dieta. Ciò porta a un eccessivo indebolimento delle mucose gengivali. Inoltre, l’eccessivo consumo di zuccheri e il riflusso gastrico portano all’insorgere di carie

Oltretutto la ripresa del lavoro o dello studio può facilmente provocare delle situazioni di stress che aumentano la produzione di cortisolo e adrenalina, particolarmente dannose per denti e gengive.

Come salvaguardare la salute orale durante la stagione autunnale

Con l’arrivo dell’autunno, è di fondamentale importanza far ritorno a un regime alimentare ben strutturato. Pertanto, sarà necessario limitare bevande a base di caffeina e teina e lasciare spazio a tisane da assumere prima di andare a dormire. 

L’alimentazione quotidiana andrà organizzata su cinque pasti piccoli al giorno, cercando di evitare tutti quei cibi o quelle bevande contenenti zuccheri. Si consiglia una dieta ricca di latte o di suoi derivati contenendo una grande quantità di calcio, un minerale fondamentale per la salute dei denti.

Via libera anche al salmone, un alimento contenente un’alta percentuale di vitamina D che favorisce l’assorbimento di calcio e fosforo. La frutta, in particolare i kiwi, garantirà poi un considerevole apporto vitaminico e un ricambio cellulare delle mucose che fungeranno da difesa contro infiammazioni gengivali.

Tuttavia, oltre all’alimentazione, vi sono alcuni accorgimenti che vi invitiamo a seguire per salvaguardare la vostra salute orale nel corso della stagione autunnale. 

Metodi per prendersi cura della salute dentale in autunno

La chiave per un sorriso sano è la prevenzione e la diagnosi precoce. Qui di seguito alcuni validi consigli per preparare la vostra dentatura alla stagione autunnale. 

1. Rimanere idratati

Rimanere idratati può fare miracoli per la salute orale. Poiché la saliva contribuisce a rivestire i denti di uno strato protettivo (eliminando al contempo i batteri nocivi), è indispensabile mantenere la bocca umida. Quando non si beve abbastanza acqua, la bocca può seccarsi e favorire la crescita di colonie batteriche. L’acqua contiene anche minerali che possono rafforzare i denti e contribuire al mantenimento dello smalto.

2. Evitare le bevande zuccherate 

Dallo zabaione al vino, passando per la cioccolata calda e il tè, la stagione fredda può spingere tutti a consumare queste gustose bevande. Nel corso degli anni, il premio della bevanda autunnale per eccellenza va al Pumpkin Spice Latte, diffuso in Italia dal colosso americano di Starbucks.

Oltre a evocare emozioni legate alle feste che si avvicinano con l’arrivo del freddo, tuttavia porta con sé anche molti zuccheri e tannini che possono macchiare i denti e causare l’insorgere di carie. Nel caso in cui vi venisse voglia di assaporare questa fantasmagorica bevanda, assicuratevi di lavare i denti 30 minuti dopo averla terminata per evitare sgradevoli accumuli di placca e macchie. Ad ogni modo, potete sempre richiedere una detartrasi o un trattamento sbiancante per rimuovere tutte le macchie di latte.

3. Gestire la sensibilità dentale causata dai cambiamenti climatici

La sensibilità dentale è un problema che colpisce molte persone nel corso di tutto l’anno. Per alcuni, i denti possono addirittura diventare più sensibili dopo un’otturazione o altri trattamenti dentali. Tuttavia, questa sensazione dolorosa può essere amplificata da improvvisi abbassamenti di temperatura.

Il freddo, infatti, può influire sulle terminazioni nervose dei denti e screpolare le labbra. Per far fronte a ciò, è possibile adottare misure preventive, come l’uso di un balsamo per le labbra e una visita dal dentista.

4. Evitare le caramelle di Halloween

Siete fan di Halloween? Forse voi sì, ma i vostri denti non ne saranno di certo d’accordo. 

I batteri amanti dello zucchero tendono a infestare la vostra dentatura causando l’insorgere di carie. La soluzione? Adottare uno spazzolamento adeguato, abitudini orali sane e assumere molta acqua. Ciò non significa che bisogna evitare il consumo di caramelle: un guilty pleasure è bene concederselo ogni tanto. Ad ogni modo, è bene limitarne l’assunzione. 

6. Sostituire lo spazzolino

Lo spazzolino è la vostra arma numero uno nella lotta contro i batteri e la placca. È necessario assicurarsi che lo spazzolino sia sempre in buone condizioni. Se è usurato e danneggiato, vi consigliamo vivamente di acquistarne uno nuovo.

Le setole dei vecchi spazzolini possono sfilacciarsi e ospitare colonie batteriche dannose. Cambiare lo spazzolino ogni 3 mesi può proteggere i denti e le gengive da setole sfilacciate e batteri malvagi.

7. Programmare una pulizia dentale prima delle feste

Organizzare una pulizia dentale è sempre un’ottima idea. Tuttavia, è importante far presente che qualsiasi clinica per la pulizia dei denti vicino a voi potrebbe essere intasata durante le vacanze. Per evitare lunghe liste d’attesa e ritardi, fissate un appuntamento fin da subito.

8. Optate per le gomme allo xilitolo

La gomma allo xilitolo non contiene zuccheri. Anche se ha un sapore dolce, lo xilitolo è un dolcificante di origine naturale che neutralizza il livello di pH della bocca. È inoltre in grado di donare un alito fresco e proteggere i denti dalla crescita batterica.

9. Pulizia dentale periodica

Sarà inoltre indispensabile seguire un’adeguata pulizia dei denti tramite l’utilizzo di spazzolino, dentifricio e filo interdentale. Un’importantissima accortezza aggiuntiva sarà quella di sottoporsi periodicamente ad una pulizia professionale dei denti alla quale associare una visita di controllo per una prevenzione dentale completa.

La pulizia dentale periodica, se svolta dal dentista almeno ogni sei mesi, è fondamentale perchè agisce nelle parti meno visibili evitando l’accumulo di batteri e placca che col tempo possono causare dei seri problemi dentali e gengivali.

Cibi autunnali per la salute orale

Ecco qui di seguito alcune prelibatezze autunnali che sono ottimali per salvaguardare la tua salute orale.

Le mele

L’autunno non è autunno senza una fetta di torta alle mele. La qualità fibrosa di questo frutto, infatti, aiuta a pulire la placca dai denti. Inoltre, ha un’alta densità d’acqua che aiuta anche l’idratazione.

Il formaggio

Ricco di calcio e minerali, il formaggio può rendere più forti ossa e denti. Inserendo i taglieri di formaggio nel vostro banchetto natalizio, non solo servirete un antipasto classico e delizioso, ma nutrirete anche i denti di tutti i commensali. Il formaggio aiuta a fornire minerali allo smalto e i suoi batteri “buoni” sono in grado di combattere le carie.

Mirtilli rossi

Avete mai provato la salsa ai mirtilli rossi? Ricca di sostanze nutritive come i polifenoli, aiuta a bloccare placca e batteri. Tuttavia, è leggermente acida: assicuratevi di bere un bicchiere d’acqua per neutralizzare gli acidi in bocca.

Cavolo nero

Sorprendentemente ricco di calcio, questo ortaggio a foglia verde è un ingrediente versatile, ottimo come guarnizione, insalata o piatto principale. Con i suoi minerali terrosi e la sua consistenza croccante, il cavolo riccio aiuta a rimuovere il tartaro e le particelle dai denti e a rafforzare lo smalto.

Noci

In questo periodo abbondano tutti i tipi di noci. Dalle noci pecan a quelle di macadamia, si può avere una varietà di sapori e di sostanze nutritive in grado di reintegrare i livelli di calcio dei denti.

Zucca e semi

Siete di quelli che intagliano le zucche di Halloween per dare un  tocco autunnale  alle vostre abitazioni? Come tutti sanno, una parte della preparazione delle zucche consiste nel gettare i semi. Invece di farlo, perché non utilizzare questi semi colmi di sostanze nutritive nelle vostre insalate? Ricchi di zinco, ferro e magnesio, favoriscono la guarigione delle gengive e la crescita dello smalto.


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Sintomi del tumore alla prostata: effetti sulla salute dentale

sintomi del tumore alla prostataTumore alla prostata e salute orale

Il 15 settembre si celebra la Giornata Europea della Prostata, l’organo parte del sistema di riproduzione maschile e responsabile della produzione dello sperma. Il tumore della prostata è il più frequente nella popolazione maschile e ne rappresenta la seconda causa di morte.

Pensate che vi sia alcuna correlazione tra la prostata e la salute dentale? Scopriamolo assieme nelle seguenti righe.  

sintomi del tumore alla prostata

Il tumore alla prostata

Il tumore alla prostata sta a significare che le cellule cancerose si formano nei tessuti della prostata. Il cancro alla prostata ha la tendenza a crescere più lentamente rispetto alla maggior parte degli altri tumori. Un dato sorprendente indica che le alterazioni cellulari possono iniziare 10, 20 o 30 anni prima che un tumore sia sufficientemente grande da causare sintomi. Quando infatti compaiono i sintomi, il tumore può essere già in fase avanzata.

All’età di 50 anni, pochi uomini presentano sintomi di cancro alla prostata, ma possono essere presenti alcune cellule precancerose o cancerose, molte delle quali non presentano mai problemi. 

Sintomi del tumore alla prostata

Ecco qui di seguito i principali sintomi del tumore alla prostata:

  • Problemi di minzione (insieme degli atti volontari o involontari che provoca l’espulsione dell’urina dalla vescica attraverso l’uretra).
  • Minzione frequente, soprattutto di notte.
  • Flusso di urina debole o interrotto.
  • Dolore o bruciore durante la minzione.
  • Sangue nelle urine o nello sperma.
  • Eiaculazione dolorosa.
  • Dolore alla schiena, ai fianchi o al bacino.
  • Il cancro alla prostata può diffondersi ai linfonodi della pelvi o in tutto il corpo. Tende a diffondersi alle ossa, pertanto il dolore osseo può essere un sintomo di cancro alla prostata avanzato.

L’incidenza del tumore alla prostata aumenta con l’età e gioca un ruolo molto importante la familiarità; tuttavia, una sua diagnosi prima dei 50 anni è molto rara.

Nonostante il carcinoma prostatico sia nel nostro Paese il tumore più diffuso nella popolazione maschile e rappresenti il 18,5% di tutti i tumori diagnosticati nell’uomo, 8 Italiani su 10 non hanno mai eseguito una visita urologica. Meno del 5% dei ragazzi sotto i 20 anni ha eseguito una visita urologica contro il 60% delle loro coetanee.

Relazione tra prostata e salute dentale 

La nostra salute orale è strettamente legata ad altri tipi di malattie più spesso di quanto si pensi. Prendersi cura delle gengive è un compito fondamentale da non trascurare, perché delle gengive sane sono sinonimo di buona salute in generale. Evitare i disturbi gengivali è essenziale per la prevenzione di carie, gengiviti e altri tipi di malattie orali, ma sapevate che esiste anche una relazione tra prostata e salute dentale? Mantenere i denti in buone condizioni può anche migliorare le malattie che colpiscono la prostata.

Anche se può sembrare che non abbiano nulla a che fare l’una con l’altra, alcuni studi sostengono che il trattamento della parodontite, o malattia delle gengive, potrebbe ridurre i sintomi della malattia della prostata. Secondo la rivista Dentistry Today, le malattie gengivali potrebbero rendere difficile la minzione, con effetti negativi sulla prostata.

Gli studi condotti sulla relazione tra queste malattie hanno preso in considerazione pazienti con entrambe le patologie, ai quali è stato somministrato un trattamento per le malattie gengivali. Dopo otto settimane sono stati analizzati i risultati e si è concluso che i pazienti trattati hanno mostrato un miglioramento della malattia parodontale, ma anche degli esami del sangue e gli uomini con il più alto livello di infiammazione della prostata hanno tratto i maggiori benefici dal trattamento parodontale.

Alla luce dei risultati, il trattamento parodontale sembra essere una buona opzione da incorporare nel protocollo di trattamento della malattia maschile, contribuendo a migliorare la salute della prostata e dei denti.

Come si trattano i disturbi gengivali?

I disturbi gengivali possono essere trattati in modo semplice seguendo queste linee guida:

  • Migliorare l’igiene orale.
  • Pulizia accurata della placca batterica dalle gengive. Valutazione dello stato parodontale.
  • Controllo della placca e dei batteri sotto la gengiva (detartrasi).
  • Nei casi avanzati, piccoli interventi chirurgici alle gengive.

Giornata Mondiale della Fibrosi Cistica: come affetta la salute dentale

Giornata Mondiale della Fibrosi CisticaGiornata Mondiale della Fibrosi Cistica

Oggi, 8 settembre 2022, è la Giornata Mondiale della Fibrosi Cistica, la malattia genetica più grave diffusa.

Secondo l’OMAR (Osservatorio Malattie Rare),  in Italia c’è un portatore sano di fibrosi cistica ogni 25 persone circa. Questo vuol dire che circa una coppia su 600 è composta da due portatori. Quella coppia, a ogni gravidanza, ha il 25% di probabilità di avere un bambino affetto da fibrosi cistica.

Giornata Mondiale della Fibrosi Cistica

Cos’è la fibrosi cistica

La fibrosi cistica è una malattia genetica, cronica, ereditaria e degenerativa, caratterizzata dall’alterazione della proteina CFRT  (cystic fibrosis transmembrane regulator), la cui funzione è regolare lo scambio di ioni e acqua tramite le membrane cellulari. 

Secondo la Lega Italiana Fibrosi Cistica ONLUS, per pazienti affetti da insufficienza respiratoria in stadio terminale, il trattamento principale è il trapianto di polmone

Tuttavia, tale richiesta non riesce ad essere soddisfatta completamente e la conseguenza più immediata è un tasso di mortalità in lista di attesa del 10% circa in Italia. 

I fattori limitanti sono:

  • la scarsità di donatori in termini assoluti;
  • la bassa percentuale di donatori che hanno polmoni che raggiungono i criteri di trapiantabilità.

Sintomi della fibrosi cistica

Se la CFTR non funziona correttamente o è insufficiente, risulta alterato anche il flusso di acqua a entrambi i lati della membrana cellulare, dando vita a una malattia che si caratterizza per l’accumulo di muco molto spesso, nelle vie respiratorie e nei polmoni, nonché per l’ispessimento di quasi tutte le secrezioni, alterando vari sistemi. 

I suoi sintomi polmonari possono essere respiri sibilanti, difficoltà respiratorie, infezioni polmonari (alcuni piuttosto gravi), bronchiectasia, tosse e perdita di peso

Tra i sintomi della fibrosi cistica, troviamo inoltre altri sintomi extra polmonari, che possono avere effetto anche sul tubo digestivo, pancreas, diabete, dotti biliari, ghiandole sudoripare e apparato riproduttivo

Oggigiorno, a parte trattare i sintomi, si stanno ottenendo ottimi risultati con i “modulatori di CFRT”, che migliorano la funzione della proteina alterata, migliorandone la funzionalità. Inoltre, si ripone molta speranza nelle terapie genetiche, che stanno facendo passi da gigante . 

Tuttavia, la migliore arma che si è ottenuta fino ad ora contro la fibrosi cistica è la prevenzione precoce e la diagnosi neonatale, che ha permesso di detettare tale patologia in pazienti fin dalla loro nascita tramite un’analisi del sangue. 

Come altera la salute orale

Le ghiandole salivari generano una saliva maggiormente spessa, o incluso con una minore quantità di saliva. Ciò si ripercuote nell’apparizione  della xerostomia, che provoca secchezza del cavo orale.

La mancanza di saliva non solo è fastidiosa, ma non permette che tale liquido agisca come regolatore  del PH salivare, favorendo pertanto la comparsa di carie, nel caso in cui il paziente non segua uno stretto regime di igiene orale. 

Le alterazioni del PH salivare favoriscono che determinati batteri attacchino lo smalto dentale più facilmente. 

Inoltre, provoca una maggiore concentrazione di fosfato e calcio nella saliva, che darà luogo alla formazione di calcoli e tartaro più facilmente e pertanto può provocare gengivite

Vari studi hanno individuato un aumento dei difetti dello smalto, ipoplasie, opacità, che solitamente hanno effetto sia sul colore, producendo macchie che vanno dal bianco fino al marrone scuro, che tramite alterazioni nella struttura cristallina dello smalto, che lo rende debole e con una tendenza a sgretolarsi. 

 Come agire in caso di fibrosi cistica nei bambini

Ecco qui alcune azioni da implementare in caso di bambini affetti da fibrosi cistica:

  • Prima visita dal dentista una volta compiuti i 4 anni di età.
  • Insegnamento delle principali tecniche di igiene dentale. 
  • Controllo semestrale dal tuo odontologo di fiducia.
  • Sigillo dei primi molari permanenti all’età di 6 anni.
  • Trattamento dei difetti dello smalto, secondo il criterio dell’odontologo.
  • Pulizia in caso di presenza di tartaro.
  • Dieta equilibrata e un buon apporto  di vitamina D, K, A e E.

L’impatto sui pazienti

Il miglioramento della salute orale rappresenta un obiettivo dei programmi volti a migliorare la salute dei polmoni e a prevenire le malattie respiratorie

Secondo gli esperti, sia le malattie parodontali che quelle polmonari croniche aumenteranno nei prossimi anni a causa dell’incremento dell’aspettativa di vita e dell’invecchiamento della popolazione.

Test salivari per scoprire le infezioni

Secondo fonti attendibili, i batteri presenti nella saliva potranno fornire valide informazioni sia sulla salute dei polmoni che su altre patologie.  

L’idea principale consisterebbe nel testare le secrezioni salivari subito, senza bisogno di esami di laboratorio. Come riferisce un articolo su Horizon, magazine della Commissione europea su ricerca e innovazione, questo è il fine principe del progetto di ricerca SALSETH : usare piccolissime quantità di liquido, con pochi reagenti, per svolgere test veloci ed economici grazie alla microfluidica. Molte infezioni virali come l’epatite A, B, C; il virus di Epstein-Barr e l’herpes, presentano biomarcatori rilevabili in campioni salivari. Si pensa che la saliva potrebbe essere usata anche per valutare i livelli di testosterone, l’ormone sessuale maschile, o di cortisolo, l’ormone dello stress. Oppure per rendere più semplice il monitoraggio delle donne in terapia ormonale sostitutiva e scoprire alcune malattie autoimmuni, quali la sindrome di Sjogren o appunto la fibrosi cistica.

Lingua gialla: cause e rimedi

Lingua giallaLingua gialla

Sapete a cosa è dovuto il fenomeno della cosiddetta lingua gialla? Nella maggior parte dei casi, questo sintomo si riscontra per la presenza di batteri, i quali aderiscono alle papille della mucosa linguale, creando una superficie ruvida e producendo dei pigmenti che formano una patina di colore giallo. 

Vediamo nel dettaglio quali sono le principali cause e i possibili rimedi di questa patologia. 

lingua gialla

Cos’è la lingua gialla?

La lingua gialla può dipendere da molteplici cause. Nella maggior parte dei casi, ha una stretta relazione con una scarsa igiene orale, ma potrebbe essere associato anche alla consumazione di cibi e bevande di un determinato tipo. Tra le cause frequenti della lingua gialla, troviamo inoltre:

  • stati febbrili;
  • disidratazione; 
  • respirazione orale;
  • terapie farmacologiche;
  • fumo;
  • presenza di infezioni (es. mughetto o reazioni a piercing sulla lingua);
  • carenze alimentari (soprattutto di vitamine del gruppo B e ferro)
  • problemi digestivi (dieta squilibrata, alterazioni della flora batterica intestinale ecc.); 
  • presenza di lichen planus orale;
  • leucoplachia.

Infine, un colorito giallo sulla punta, al centro o nella parte posteriore della lingua può associarsi ad ittero, che indica a sua volta problemi al fegato o alla cistifellea.

Cause della lingua gialla

Scarsa igiene orale 

Trascurare la propria igiene orale può avere come conseguenza che le cellule della pelle e i batteri si accumulino sulle papille della lingua. A loro volta, i batteri tendono a rilasciare dei pigmenti che ingialliscono la lingua.

Lingua pelosa nera

Avete mai sentito utilizzare il termine “lingua pelosa nera”? Si tratta di un evento innocuo causato dalla crescita esponenziale di cellule morte della pelle sulla lingua. Di conseguenza, questo fa sì che le papille diventino più grandi e batteri, sporco, cibo e altre sostanze si accumulino su di essi con grande facilità, generando colori diversi in superficie.

Prima che diventi nera, la lingua tende a virare verso il giallo. Alcuni dei fattori che ne favoriscono l’insorgere sono:

  • fumo, 
  • consumo eccessivo di caffè o alcool, 
  • bocca asciutta, 
  • assunzione di alcuni antibiotici come le tetracicline 
  • alimentazione poco bilanciata.

Oltre all’ingiallimento altri sintomi della lingua nera pelosa possono essere i seguenti: 

  • sensazione di bruciore sulla lingua, 
  • soffocamento o solletico, 
  • sapore strano nel cavo orale
  • alito cattivo.

Bocca secca 

La secchezza delle fauci dipende dalla scarsa quantità di saliva presente nella bocca, che aiuta a prevenire la carie. Inoltre, ciò può provocare macchie gialle sulla lingua. 

Se la bocca risulta anormalmente secca, l’accumulo di batteri può portare a macchie gialle sulla lingua.

I fattori che possono contribuire alla secchezza delle fauci sono:

  • effetti collaterali dei farmaci; 
  • malattie come la sindrome di Sjogren (si tratta di un disturbo autoimmune in cui le ghiandole che producono lacrime e saliva vengono distrutte, causando secchezza delle fauci e degli occhi);
  • diabete; 
  • radioterapia e chemioterapia;
  •  respirare attraverso la bocca mentre si dorme.

Lingua a carta geografica 

La lingua a carta geografica è una particolare patologia che si verifica quando mancano alcune papille sulla lingua. Per tale motivo, la superficie si presenta molto simile a una cartina geografica. 

Le macchie sono spesso rosse, ma possono anche avere sfumature giallastre.

Assunzione di farmaci

L’assunzione di antibiotici può causare lo sviluppo del mughetto orale, un’infezione causata da una crescita esponenziale del lievito Candida albicans. Ciò provoca l’insorgenza di macchie bianche o giallastre sulla lingua, labbra, gengive e guance interne.

Altri farmaci che causano questo colorito antiestetico sono quelli che contengono ferro, farmaci psicotropi che causano secchezza della bocca, farmaci antimalarici, contraccettivi orali, , farmaci chemioterapici, zidovudina, lansoprazolo, ecc.

Sigarette e tabagismo

Le sostanze chimiche contenute nelle sigarette e nel tabacco da masticare possono rendere la lingua gialla. 

Dieta squilibrata

Alcuni cibi e bevande possono rendere la lingua gialla o marrone in maniera temporanea. I più incisivi sono:

  • tè;
  • caffè;
  • caramelle con colorante giallo;
  • patatine o cracker.

Ittero 

Si definisce ittero la colorazione che provoca l’ingiallimento della pelle, sclere e mucose causata dall’innalzamento dei livelli di bilirubina nel sangue

È dovuto a un’aumentata produzione di bilirubina e/o a un’impossibilità da parte del fegato di effettuare il processo di coniugazione con acido glucuronico. La produzione di bilirubina aumenta in corso di un’aumentata distruzione di globuli rossi.

Condizioni gastriche 

La gastrite è un’infiammazione del rivestimento dello stomaco. Alcune persone con gastrite, soprattutto chi sviluppa la patologia in modo cronico, tandono ad avere una patina gialla sulla lingua.

Rimedi

Il rimedio da applicare fin da subito è una corretta igiene orale per rimuovere tutti i residui di cibo dai denti, proteggendo la bocca da carie e batteri.

Inoltre, seguire un regime alimentare sano ricco di fibre, un’idratazione costante che mantenga la bocca umida, abolire il fumo e il consumo di tabacco e alcool, possono essere rimedi altrettanto utili per combattere la formazione della patina. 

Pulire la lingua è anche un modo di combattere l’alitosi: il cattivo odore è infatti provocato dalla permanenza di batteri sulla lingua. infine, ricordate di fare uso di bicarbonato insieme allo spazzolino e al dentifricio.

Prevenzione

Le cause della lingua gialla sono molteplici. Qui di seguito, ricordiamo le più importanti.

In primis, l’importanza dell’alimentazione: fibre e alimenti sani come frutta e verdura e una corretta idratazione giornaliera rappresentano il miglior metodo di prevenzione, così come:

  • evitare cibi molto salati, come salumi, formaggi stagionati, ecc.;
  • evitare gli alcolici;
  • evitare il fumo.

Per non incorrere nei disturbi che possono affliggere la nostra cavità orale, è importante dedicare ogni giorno il giusto tempo alla pulizia dentale.

Infine, l’utilizzo di spazzolino e filo interdentale e di risciacqui compiuti con il collutorio permette di eliminare dalla bocca i residui di cibo, che, se depositati, generano placca batterica che si insinua fra i denti e sulla lingua.


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Denti e caldo: conseguenze sulla salute orale

Denti-caldoDenti e caldo

Con l’arrivo del caldo e la conseguente alimentazione scorretta data da snack, gelati, aperitivi e bevande zuccherate, insorgono vari problemi legati alla salute orale. Le problematiche che giungono all’ osservazione del dentista sono diverse ma dipendono principalmente proprio dal caldo.

Scopriamoli assieme nelle seguenti righe. 

Conseguenze del caldo sulla salute orale

La conseguenza principale dell’arrivo del caldo sulla salute orale è l’aumento della sensibilità ai denti. Ciò è dovuto spesso a un considerevole incremento del consumo di cibi e bevande acide (frutta e verdura, succhi di frutta, bibite, ecc), che possono causare una superficiale demineralizzazione dei denti di norma reversibile, associato ad un loro consumo a temperature “fredde” che aggravano il fenomeno della sensibilità dentale soprattutto nei pazienti con recessioni gengivali, usure dentali, parodontopatie o carie.

Per risolvere questo tipo di problema, è necessario ridurre non la quantità ma la frequenza di assunzione di questi cibi e di assumerli a temperature più vicine a quelle ambientali in modo da limitare la variazione termica improvvisa che altrimenti i denti percepirebbero.

Un secondo fenomeno è l’aumento o un rapido peggioramento delle infezioni batteriche a carico dei denti o di ferite chirurgiche con conseguente formazione di dolorosi ascessi. Il motivo principale è la temperatura ottimale per l’ambiente batterico e per la sua rapida proliferazione che velocizza ed aumenta il fenomeno ascesso/dolore di infezioni latenti (granulomi) od in atto; altro motivo è l’esposizione al sole che, se eccessiva, può debilitare transitoriamente il fisico ed abbassare il sistema immunitario. In tal caso, bisonerà sottoporsi a una cura antibiotica e alla soluzione terapeutica successiva del problema.

Infine, un altro evento spiacevole che può verificarsi nei periodi estivi è una più difficile guarigione delle ferite, una maggiore possibilità che si infettino ed una maggiore tendenza al sanguinamento; questo sempre a causa delle elevate temperature che oltre come detto a predisporre alle infezioni potrebbe condizionare la formazione del coagulo e le successive fasi di una corretta guarigione.

Regole da seguire

Ecco qui alcune semplici regole da seguire: 

  1. Inserite il vostro spazzolino, dentifricio e filo interdentale in un beauty case a parte, evitando di mischiare tali strumenti con trucchi, spazzole e creme. In tal modo, si eviterà la contaminazione batterica
  2. Ricordate di far uso di uno spazzolino di qualità, anche se da viaggio. Nel caso in cui non ve lo foste portati dietro, potete optare per una gomma senza zucchero allo xilitolo o una mela
  3. Nel caso in cui soffriate di sensibilità dentale, evitate le bevande molto fredde, che possono essere fonte di irritazione. 
  4. Portate sempre con voi un kit per eventuali traumi che possano manifestarsi: in caso di rottura, il dente può essere riattaccato dal dentista ma il frammento deve essere mantenuto idratato con soluzione fisiologica.
  5. Bevete molto per mantenervi idratati, in quanto la riduzione della salivazione può favorire la permanenza di zuccheri o sostanze acide.
  6. Riducete il consumo di soft drink perché ricchi di zuccheri, e aspettare mezz’ora prima di lavare i denti per permettere alla saliva di tamponare l’ambiente acido.
  7. Favorite il consumo di caramelle senza zucchero. Gli zuccheri, infatti, zuccheri sono nutrimento per i batteri che causano la carie 
  8. Se amate gli sport all’aperto, fate richiesta di una placca di protezione su misura, che possa preservare la dentatura in caso di traumi.

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Radiografie dentali: rischi e tipologie

radiografie dentaliRadiografie dentali

Le radiografie dentali sono immagini che i dentisti utilizzano per valutare la tua salute orale

Questi raggi X vengono utilizzati con bassi livelli radioattivi per catturare immagini della parte interiore dei tuoi denti e gengive. Tale tecnica consente ai professionisti di identificare eventuali problemi, quali cavità, carie e denti inclusi.

Motivi per ricorrere alle radiografie dentali

Vi starete chiedendo: perché utilizzare una radiografia dentale? Nel caso in cui il tuo dentista stia seguendo il progresso di un problema dentale o trattamento, è possibile che ricorra spesso all’uso di radiografie dentali.

I fattori che possono influenzare le radiografie dentali sono i seguenti: 

  • età;
  • attuale igiene orale;
  • sintomi inerenti a una malattia dentale;
  • storico di patologie legate alle gengive o all’insorgere di carie.

In caso di nuovi pazienti, il dentista tende a far uso delle radiografie dentali per avere una panoramica della tua igiene dentale.  Ciò è di fondamentale importanza se non ti sei mai stato sottoposto a questa tipologia di trattamento. 

Normalmente, i bambini hanno bisogno di radiografie dentali con maggiore frequenza rispetto agli adulti, in quanto è necessario tenere sotto controllo la loro crescita dentale. 

Rischi delle radiografie dentali

Anche se le radiografie dentali comportano radiazioni, i livelli di esposizione sono talmente bassi da essere considerati sicuri per bambini e adulti. Inoltre, qualora il dentista opti per radiografie digitali invece di svilupparle su pellicola, i rischi di esposizione alle radiazioni sono ancora più bassi.

Il dentista posizionerà anche una “pettorina” di piombo su torace, addome e regione pelvica per evitare un’inutile esposizione alle radiazioni degli organi vitali. 

Le donne in gravidanza o che ritengono di esserlo dovrebbero evitare tutti i tipi di radiografie, in quanto le radiazioni non sono considerate sicure per i feti in via di sviluppo.

Tipologie di radiografie 

Esistono differenti tipologie di radiografie. Ecco qui di seguito le principali: 

  1. Le radiografie endorali vengono eseguite tramite l’uso di pellicole radiografiche, che vengono collocate nel cavo orale. Il loro obiettivo principale è ispezionare i denti, e comportano un’esposizione ai raggi molto bassa. 
  2. La radiografia bite wing è una tecnica radiografica intraorale che mostra su pellicola un’immagine delle corone dei molari o dei premolari, sia inferiori che superiori. È indicata per verificare la presenza di carie tra i denti, carie sotto le otturazioni, aggiustamenti di restauri, tartaro e riassorbimento osseo da lieve a moderato.
  3. Le periapicali si utilizzano per verificare la presenza di ascessi, fratture dentali, carie e cisti e sono molto utili durante i trattamenti canalari per riuscire a determinare la grandezza e la forma del canale radicolare.
  4. Le radiografie occlusali consentono di individuare fratture, cisti e denti non ancora spuntati. In tal caso, viene utilizzata una lastra più grande rispetto alle precedenti, che permette una visione quasi completa di entrambe le arcate dentarie. 

Per avere una visione più completa delle arcate dentarie, delle mascelle, della zona dei seni nasali e del cranio con proiezioni laterali e anteriori, gli esami radiologici impiegati sono quelli extraorali come la panoramica e la teleradiografia del cranio.

  1. La panoramica permette di studiare le arcate dentarie, la posizione dei denti, le ossa mascellari e la mandibola. Consente di rivelare la presenza di carie, parodontiti; inoltre, può evidenziare anche eventuali malformazioni dentarie o lesioni ossee, infiammazioni, granulomi, cisti o formazioni di altro genere. L’esposizione alle radiazioni, con l’impiego delle tecnologie digitali, è davvero ridotta e – ad eccezione delle donne in gravidanza – questo permette che si possa eseguire un’ortopanoramica anche su soggetti più giovani come bambini e adolescenti.
  2. La teleradiografia del cranio permette di avere una visione di insieme dell’anatomia della testa, in quanto consente di capire se le arcate dentarie sono posizionate correttamente e se i denti occupano le giuste posizioni rispetto alle ossa. É un esame molto utile per problematiche come malocclusioni e morsi inversi.

Dopo la radiografia dentale…

Quando le immagini sono pronte, il dentista le esamina e verifica la presenza di eventuali anomalie. Se la pulizia dei denti viene effettuata da un igienista dentale, il dentista può esaminare i risultati delle radiografie con il paziente dopo la pulizia.

L’eccezione è rappresentata dal caso in cui l’igienista scopra problemi significativi, quali ad esempio carie.


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Denti e zucchero: come prevenire le carie

denti e zuccheroDenti e zucchero

Denti e zuccheri, un dilemma senza tempo. Quando consumiamo cibi o bevande che contengono zucchero, stiamo nutrendo involontariamente i batteri che abitano la parete esterna dei denti. Questi, infatti, digeriscono gli alimenti ingeriti e si nutrono in particolar modo degli zuccheri, i quali producono degli acidi che corrodono gradualmente lo smalto dentale, causando le carie. Pertanto, più cibi zuccherati consumiamo nell’arco della giornata, più metteremo i denti a rischio di essere attaccati da acidi che provocano carie.

Come comportarsi?

Gli alimenti zuccherini hanno pertanto un ruolo determinante nella formazione della carie.

Maggiore sarà la permanenza di questi cibi nel cavo orale e maggiore sarà il rischio di sviluppare tale patologia.

Qui di seguito alcuni comportamenti da seguire

  • seguire una dieta equilibrata ricca di cereali, frutta, verdura, proteine e latticini dal basso contenuto di grassi;
  • evitare i cibi zuccherati che rimangono in bocca a lungo, quali caramelle dure, appiccicose o gommose;
  • ridurre la quantità di spuntini tra un pasto e l’altro;
  • consumare spuntini sani, come frutta, yogurt e gomme senza zucchero;
  • mangiare dolci e cibi zuccherati solo a fine pasto o prima di lavare i denti;
  • controllare le etichette dei cibi per individuare la presenza di zuccheri “nascosti”;
  • prediligere l’acqua al posto di bibite gassate e succhi di frutta, entrambi ricchi di zuccheri;
  • lavare i denti a fondo dopo ogni pasto;
  • utilizzare il filo interdentale una volta al giorno; 
  • usare dentifricio al fluoro.

Prevenzione

La miglior cura è senza dubbio la prevenzione. Qualora la carie fosse al primissimo stadio, è possibile iniziare una terapia al fluoro, una tecnica che aiuta il dente a rinforzare lo smalto e a contrastare lo sviluppo della carie.

Nel caso invece in cui la carie si trovi in uno stadio avanzato tale da richiedere terapia conservativa, il medico odontoiatra dovrà intervenire con la procedura di otturazione o di devitalizzazione, a seconda delle esigenze del paziente.


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Sensibilità dentale: cure e rimedi

sensibilità dentaleSensibilità dentale

La sensibilità dentale è una condizione dentale che può svilupparsi tra i 20 e i 50 anni in conseguenza di disturbi quali recessione gengivale e usura dello smalto

Tale patologia si sviluppa quando la dentina, la parte interna del dente, diviene esposta. La dentina si trova sotto lo smalto o il cemento (nella parte sotto gengivale del dente). 

Nelle prossime righe, vi spiegheremo nel dettaglio in cosa consiste questa patologia, le possibili cause e i rimedi. 

In cosa consiste la sensibilità dentale?

I denti sensibili possono essere associati a stimoli alquanto dolorosi, che insorgono nel momento in cui si ingeriscono cibi dolci, acidi, caldi o freddi ed entrano in contatto con i denti. Inoltre, uno spazzolamento troppo energico, l’acqua o la pressione generata dall’attività masticatoria possono produrre questa sensazione fastidiosa, spesso intollerabile.

Cause

Da cosa dipende la sensibilità dentale?

Come indica My Personal Trainer, più che di denti sensibili, gli esperti preferiscono parlare di ipersensibilità dentinale. Questa condizione riconosce cause patologiche; in tal caso, i denti sensibili possono essere segno di:

  • Usura dello smalto da bruxismo, eccessiva frequenza o intensità di lavaggio dei denti ecc.;
  • Carie incipiente o avanzata (a seconda della soglia di sensibilità del paziente);
  •  Trauma dentale maggiore o microtraumatismi ripetuti.

oppure non patologiche, come risultato di:

  • Recessione gengivale da spazzolamento troppo aggressivo e tecnicamente scorretto, oppure da infiammazione gengivale);
  • Alcune terapie odontoiatriche ed interventi di chirurgia parodontale;
  • Variante fisiologica in pazienti ipersensibili, ossia con una bassa soglia del dolore.

Esiste una certa controversia riguardo l’eziologia di questo dolore, anche se l’ipotesi idrodinamica è quella che viene maggiormente accettata. Secondo ciò, i fluidi contenuti nei tubuli dentinali si alterano a causa dei cambi termici, fisici o osmotici, stimolando recettori di pressione che portano all’eccitazione nervosa, la quale si traduce in dolore dentale.

In situazioni di salute, la dentina è protetta dal mezzo orale dallo smalto (corona) e dal cemento (radice). Lo smalto è la parte più dura dell’organismo. Il cemento, maggiormente fino, debole e poroso dello smalto, viene protetto dalle gengive. Tuttavia, in determinate zone, può essere che ci sia poco smalto o cemento che, nel caso in cui si perdesse, esporrebbe i tubuli dentali al mezzo orale.

In caso di recessione gengivale, il cemento rimane in contatto con con il mezzo orale e con frequenza si perde, dal momento che si consuma per lo spazzolamento o l’utilizzo di stuzzicadenti.

Come curare la sensibilità dei denti

In caso di sensibilità dentale o gengivale, in primis è bene rivolgersi al proprio dentista di fiducia e accertare l’assenza di carie, fratture o malattie parodontali. Qualora i denti sensibili siano colpiti da simili patologie, risulta utile l’impiego di collutori e dentifrici specifici, contenenti fluoro o altre sostanze rimineralizzanti, capaci di dare sollievo dalla sensibilità e proteggere lo smalto danneggiato.

Il fluoro esibisce un’azione mineralizzante sulle superfici dello smalto dentario dei giovani e di rimineralizzazione su quello degli adulti. Tale azione è associata ad un leggero potere antiplacca e ad un’attività desensibilizzante netta (negli adulti), dal momento che determina la formazione di uno strato di fluoruro di calcio che forma una pellicola protettiva, rimineralizzante e desensibilizzante. In presenza di denti sensibili risultano potenzialmente utili anche dentifrici a base di idrossiapatite, una componente naturale che agisce creando una barriera fisiologica contro ipersensibilità, placca, tartaro e carie. Non a caso, l’idrossiapatite è la componente prevalente di ossa e denti.

Nei casi di maggiore sensibilità dentale, esistono anche degli interventi basati sull’applicazione di resine fluorate che sigillano i tubuli dentinali. Questi preparati vengono applicati nelle aree sensibili dello smalto. Il dentista può inoltre avvalersi di dispositivi elettromedicali per favorire la rimineralizzazione dentale e la chiusura dei canalicoli.

Infine, se la sensibilità è causata da recessioni gengivali, è possibile trattare il problema con un intervento di chirurgia gengivale, che ha lo scopo di fornire una nuova copertura della radice ed una protezione che possa risolvere il problema dei denti sensibili.


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Denti e caffè: benefici e danni sulla salute orale

caffè e dentiCaffè e denti

Sappiamo tutti che è difficile rinunciare a un buon caffè di prima mattina, ma dobbiamo essere coscienti degli effetti che questa bevanda miracolosa crea sulla nostra dentatura. Nelle prossime righe, scoprirete i danni così come i benefici derivanti dal caffè.

Come influisce il caffè influisce sui tuoi denti

Il caffè influisce sui denti nei seguenti modi: 

  • Accumulo di batteri su denti, gengive e lingua.
  • Alitosi.

Effetti negativi del caffè sui denti

Tra gli effetti negativi del caffè, troviamo i seguenti: 

  • macchie sui denti
  • erosione dei denti 

Il danno maggiore è sicuramente a discapito dello smalto: dal momento che i denti sono costituiti da un materiale molto assorbente, tendono ad intrappolare il colore delle sostanze che assumiamo, quali ad esempio il caffè. 

Ecco alcuni consigli per ridurre le macchie sui denti causate da queste bevande:

  1. Evitare di sorseggiare caffè, ma berlo in poco tempo, dal momento che ogni sorso è un attacco di acidi per lo smalto ed è quindi preferibile minimizzarlo il più possibile.
  2. Se non si riesce proprio a farne a meno, è bene bere un bicchiere d’acqua dopo aver consumato caffè.
  3. Lavare i denti dopo il caffè, attendendo però 30 minuti prima di spazzolarli per evitare danni allo smalto.
  4. Utilizzare il filo interdentale dopo aver lavato i denti per ridurre l’effetto degli acidi che corrodono lo smalto e portano all’ingiallimento dei denti. 

Infine, molti sostengono che il caffè può causare l’erosione dei denti a causa della sua acidità. Tuttavia, uno studio del 2012 ha rilevato che le persone che consumavano caffè 4-5 volte al giorno non avevano differenze significative di erosione rispetto a quelle che non lo facevano.

Benefici del caffè

Siamo abituati a sentir parlare degli effetti negativi del caffè sulla nostra salute orale, ma vi stupirete nel leggere che tra gli innumerevoli benefici del caffè, ce n’è uno che riguarda proprio la salute dei denti. 

Secondo la Federal University di Rio de Janeiro, la caffeina aiuta a contrastare la proliferazione di batteri, ostacolando inoltre la formazione di placca e tartaro. Chiaramente il dato si riferisce all’uso e non all’abuso di caffè, e in particolare all’espresso consumato senza l’aggiunta di zucchero o dolcificanti vari, che sono invece un vero carburante nella formazione delle carie.

Come conservare una dentatura bianca

Per conservare una dentatura smagliante, il consiglio principale è quello di sottoporsi due volte all’anno ad un’accurata pulizia. Nel frattempo, è bene seuguire questi semplici step:

  • limitati a un paio di caffè al giorno;
  • evita cibi e bevande che macchiano lo smalto;
  • dopo un buon espresso, lava i denti o sciacqua bene la bocca con acqua fresca se sei fuori casa;
  • evita chewing gum che si sostituiscono allo spazzolino e promettono sbiancamenti miracolosi;
  • prendi l’abitudine di utilizzare il filo interdentale almeno una volta al giorno, e di lavare i denti con un dentifricio delicato mattina e sera;
  • prima di procedere al normale spazzolamento, utilizza una volta al mese un po’ di bicarbonato di sodio da passare con lo spazzolino su tutti i denti per qualche minuto. Sciacqua e ripeti poi lo stesso procedimento con il dentifricio.

Come riparare i denti macchiati di caffè

Sebbene la prevenzione aiuti di certo a ridurre al minimo le macchie di caffè, non bisogna sempre usare il collutorio o lavarsi i denti dopo il caffè del mattino.

Per questo motivo, è probabile che le macchie di caffè si accumulino lentamente sui denti. Per fortuna, esistono una serie di opzioni disponibili per aiutare ad affrontare i denti già macchiati di caffè:

  • usare un dentifricio sbiancante delicato per spazzolare ogni notte;
  • inserire un kit per lo sbiancamento dei denti nella propria routine di igiene orale.

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