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SALUTE ORALE IN GRAVIDANZA

pregnancySalute orale in gravidanza

Aspettare un bambino può certamente costituire una grande gioia per qualsiasi donna. Tuttavia, è bene ricordare l’importanza di prendersi cura della propria salute orale in gravidanza. E’ infatti dimostrato che la gravidanza e l’allattamento causano un netto aumento di problematiche di natura odontostomatologica

salute orale in gravidanza

Patologie gengivali 

Qui di seguito vi lasciamo una spiegazione piuttosto dettagliata delle patologie gengivali che possono colpire le donne in gravidanza

  1. Durante la gravidanza, frequente è la comparsa di gengiviti che, se trascurate, possono sfociare in parodontite, un’infezione batterica che colpisce i tessuti di supporto del dente, e che può  portare ad un marcato riassorbimento osseo e in extremis alla perdita dei denti. Inoltre, è stata recentemente dimostrata una nuova associazione tra parodontite ed infertilità femminile. 
  2. Nel corso della gravidanza, aumenta il circolo sanguigno, che conduce a una evidente vasodilatazione e un rigonfiamento o maggiore rossore delle gengive. Qualora la placca batterica non venga rimossa, tale problematica può portare ad una marcata gengivite.
  3. Un altro fattore importante è la comparsa di numerosi sbalzi ormonali che incidono anche sul sistema immunitario, certamente molto più delicato. In pazienti predisposte alla patologie parodontali e che soffrono già di gengivite gravidica e non praticano una corretta igiene orale, questo momento può condurre rapidamente a un grave parodontite, con aumento della mobilità dentaria e la perdita di alcuni denti.
  4. Alcuni studi clinici recenti dimostrano che la presenza di piorrea in gravidanza è stata negli ultimi anni correlata ad un maggiore rischio di parto prematuro e di nascita del bambino sottopeso. Come ricorda My Personal Trainer, è stato dimostrato che nei tessuti placentari di soggetti affetti da parodontite sono presenti antigeni del batterio correlato all’infezione parodontale. Ciò dimostra che la placenta può essere bypassata da questi microrganismi che, una volta che entrano in contatto con la barriera amniotica, producono tossine. Il corpo tende a rispondere con l’incremento di sostanze infiammatorie, portando a un aumento dello stress fisico tale da condurre anticipatamente al parto. Inoltre, è bene ricordare che la presenza di parodontite potrà portare alla contaminazione precoce della bocca del neonato.

E’ quindi chiaro come sia veramente importante curare l’igiene orale in gravidanza per prevenire problematiche alle gengive ma anche ai denti, in quanto aumenta in maniera significativa anche il rischio di carie dentaria. Per questo motivo, se possibile, sarebbe buona norma effettuare un check-up completo della bocca prima di programmare la gravidanza. 

Erosione dentale in gravidanza

L’erosione dentale, che rappresenta la perdita dello strato esterno dello smalto dentale, si presenta piuttosto frequentemente in gravidanza quando i denti delle pazienti sono ripetutamente esposti all’acido gastrico a causa degli episodi di vomito che talvolta si protraggono anche per lunghi periodi.

Prepararsi al meglio  

Per evitare l’insorgere delle patologie sopra citate, vi consigliamo di seguire attentamente questi step: 

  • Andare dal dentista per un controllo e pianificare una seduta di igiene orale e profilassi durante il 2° o 3° mese: si consiglia di effettuare controlli ed eventuali trattamenti necessari per evitare che i batteri che causano carie possano essere trasmessi al bambino dopo la nascita.
  • Lavare i denti due volte al giorno: è consigliabile usare un dentifricio al fluoro e uno spazzolino a setole morbide, posizionandole sul margine gengivale (dove denti e gengive si incontrano): è da qui che insorge la malattia gengivale e si sviluppa la placca.
  • Passare il filo interdentale ogni giorno
  • Ridurre il consumo di cibi ad alto contenuto di zuccheri o amido: gli alimenti ad alto contenuto di zuccheri o amido possono causare attacchi da parte degli acidi ai denti. 
  • Mangiare cibi ad alto contenuto di calcio: i denti e le ossa del nascituro hanno bisogno di calcio, presente in latte, formaggio, fagioli secchi e verdure a foglia verde.
  • Curare la secchezza delle fauci: è importante rimanere idratate bevendo molta acqua durante la gravidanza. 

 Consigli 

Tra i consigli utili da seguire, troviamo:

  • Non fumare. Il fumo porta ad una riduzione dell’ossigeno che giunge al feto e danneggia la sua formazione. Inoltre, il fumo, unito ad un’alta predisposizione genetica, aumenta la probabilità di sviluppare la parodontite.
  • Assumere fluoro. Il fluoro rinforza gli elementi dentari contro l’azione dei batteri della carie, e può essere assunto con l’acqua minerale e con il dentifricio e collutorio. 
  • Curare l’igiene orale. Spazzolare i denti almeno 2 volte al giorno per due minuti, usando uno spazzolino morbido, il filo interdentale ed un collutorio a base di fluoro o oli-essenziali per ridurre la placca. Alcuni esperti affermano che a partire dal settimo mese può essere utile effettuare uno sciacquo giornaliero di un minuto con un collutorio a base di clorexidina.
  • Utilizzare chewing-gum a base di Xilitolo. E’ consigliabile assumerle 2 al giorno, in quanto hanno benefici sullo sviluppo dei denti del nascituro, nonché su quelli della madre.
  • Curare l’alimentazione. E’ molto importante integrare correttamente le vitamine C, D ed A, e minerali come ferro e calcio (latte, formaggi, yogurt) importante per la mineralizzazione di ossa e denti. 

 

Se siete curiosi di scoprire maggiori dettagli in merito alla salute orale dei vostri figli, leggete l’articolo sottostante:

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RIMEDI PER GENGIVITE

gengiviteRimedi per gengivite

Spesso capita di avere le gengive gonfie e che comincino a sanguinare. Si tratta di una condizione molto comune definita gengivite, un processo infiammatorio che colpisce le gengive. 

Il principale responsabile della gengivite è la placca batterica causata da una scarsa igiene orale. Alcuni fattori, quali fumo, diabete e particolari tipi di farmaci, possono peggiorare l’infiammazione. Se trascurata, la gengivite può sfociare in parodontite, anche detta piorrea. 

rimedi per gengivite

Sintomi della gengivite 

I sintomi della gengivite sono i seguenti:

  • sanguinamento;
  • gengive gonfie e arrossate;
  • sensibilità al caldo e freddo; 
  • distacco sal solco gengivale;
  • possibile alitosi.

Se i sintomi peggiorano, l’accumulo di residui favorisce la placca, la formazione di batteri e infezioni. A lungo andare, questo disturbo del cavo orale mette a dura prova la tenuta dei denti, provocandone un progressivo indebolimento fino alla lora caduta. Tuttavia, è bene ricordare che la gengivite può essere un campanello di allarme per la presenza di patologie ben più gravi legate al cuore.

Come procedere in caso di gengivite 

Nelle sue fasi iniziali, la gengivite può essere facilmente curata mediante una corretta igiene orale. Oltre al semplice utilizzo di spazzolino e dentifricio, è fondamentale prestare attenzione alla tecnica di spazzolamento adottata. Inoltre, si consiglia di utilizzare il filo interdentale per rimuovere ogni eventuale residuo di cibo,e un colluttorio a base di clorexidina, una sostanza con capacità antimicrobiche e quindi in grado di impedire o rallentare la crescita dei batteri responsabili della placca. 

Ad ogni modo, ricordate che è fondamentale rivolgersi sempre a un professionista: generalmente è sufficiente l’osservazione del cavo orale per valutare lo stadio della gengivite e il rischio di evoluzione del problema in parodontite.

Rimedi naturali 

Oltre a dover seguire una corretta igiene orale, vi sono alcuni rimedi naturali che possono aiutarvi a combattere la gengivite.

Importante è assumere frutta e verdura fresche, meglio se crude: le vitamine C ed E, contenute al loro interno, possono migliorare lo stato delle gengive gonfie. Un altro  consiglio è consumare fermenti lattici vivi o probiotici per rafforzare le proprie difese immunitarie. 

Di seguito, riportiamo altri rimedi naturali che offrono un valido aiuto per gengive fortemente infiammate. 

Aloe vera

L’aloe è una pianta dalle mille proprietà curative e lenitive. E’ contenuta in dentifrici o in gel (il più puri possibile) che possono essere direttamente applicati sulle gengive infiammate.   

Tè verde

L’elevato potere astringente del tè è un efficace rimedio naturale contro le gengive infiammate.

Calendula 

Si tratta di una pianta dalle proprietà cicatrizzanti e lenitive. 

Malva

Per preparare l’infuso a base di malva, aggiungi 2-3 cucchiaini di malva essiccata e tritata in una tazza di acqua bollente. Dopo aver filtrato e lasciato raffreddare l’infuso, fai dei risciacqui durante la giornata.

Oli essenziali 

Gli oli essenziali possono essere utilizzati diluiti per fare dei risciacqui ed hanno un’alta potere disinfettante. Alcuni esempi? Salvia, menta e chiodi di garofano. 

Propoli

I propoli sono una sostanza resinosa dotata di proprietà antibatteriche, antinfiammatorie, anestetiche e cicatrizzanti.

Acqua e sale

Grazie ai minerali che contiene, il sale permette di ridurre l’infiammazione e il dolore, oltre a prevenire le infezioni. Un consiglio? Mescola un pizzico di sale in una tazza di acqua calda e fai dei risciacqui con la soluzione ottenuta.

Limone

Il succo di limone combatte molto efficacemente l’infiammazione gengivale. Puoi sciacquare il cavo orale con il succo di limone puro oppure aggiungerlo a dell’acqua.

Curcuma

La curcuma è una spezia nota soprattutto per le sue proprietà antifiammatorie. Un consiglio è aggiungere un pizzico di curcuma in un pochino d’acqua per creare una specie di pastella da applicare sulle gengive e lasciala agire per 5 minuti prima di risciacquare con acqua tiepida.

Camomilla

L’infuso di camomilla, può essere utilizzato per effettuare degli sciacqui un paio di volte al giorno per contrastare l’infiammazione gengivale. 

Cosa non  mangiare  

Qui di seguito vi lasciamo una lista di alimenti da evitare, secondo quanto suggerito da My Personal Trainer:

  • alimenti di difficile digestione, come intingoli, fritture ed alimenti ricchi di grassi;
  • cibi croccanti, in quanto tendono ad irritare ulteriormente le gengive già infiammate;
  • bevande zuccherate e gassate;
  • alimenti ricchi di zuccheri, come marmellate, miele e caramelle gommose. 

 

La gengivite, qualora trascurata, può sfociare in parodontite, ovvero un’infiammazione dei tessuti di sostegno del dente. Scopri nel dettaglio le cause legate all’insorgere di malattie parodontali cliccando al bottone sottostante:

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LE RADICI DENTALI

radici dentaliLe radici dentali

Si definisce radice dentale la parte del dente non visibile ad occhio nudo, contenuta nell’osso, che ha la funzione di sostenere e nutrire il dente. La lunghezza media è di 1,5 – 2 mm. I denti sono formati da radice, coronacioè la parte visibile del dente, e colletto, la parte che collega la radice alla corona e sono ancorati all’osso alveolare. 

Radici dentali

 Numero delle radici dentali

Il numero delle radici varia a seconda della tipologia di denti:

  • canini, incisivi, premolari inferiori: una radice (monoradicolati)
  • molari inferiori: due radici dentali (biradicolati)
  • molari superiori: tre radici (pluradicolati)

anatomia radici dentali

 I denti hanno quindi un prestabilito numero di radici. Tuttavia, prima di procedere con qualunque tipo di trattamento, il dentista dovrà realizzare una panoramica dentale per escludere eventuali anomalie che interessano le radici dei denti, quali:

  • radici dentali addizionali;
  • radici dentali fuse, specialmente le radici più piccole di molari e premolari;
  • canali radicolari addizionali. 

I principali metodi per identificare il numero di radici ed eventuali anomalie presenti nei denti sono:

  • radiografie;
  • ispezione visiva;
  • ispezione tattile. 

 Anatomia

Per quanto concerne la sua anatomia, la radice dentale ha una lunghezza maggiore della corona, la parte visibile del dente, e culmina nell’apice radicolare nella direzione opposta. Internamente è composta da dentina, mentre esternamente è costituita da una forma particolare di tessuto osseo definito cemento.

L’interno della radice è composto dai cosiddetti canali radicolari, contenenti la polpa che, giungendo all’apice radicolare, si collega con nervi e vasi sanguigni per assorbire il nutrimento necessario e inviarlo al dente. L’osso alveolare  è la parte di osso sul quale è ancorata la radice.

Fratture

Esclusi eventi di natura traumatica, la frattura della radice dentale avviene in denti divitalizzati o comunque deboli. La causa? Il dente non riesce a sopportare le sollecitazioni causate dalla masticazione.

Quando la radice dentale si frattura, nella maggior parte dei casi l’unica soluzione possibile è procedere con l’estrazione del dente (spiegata in dettaglio nel paragrafo successivo). In caso contrario, se la frattura avviene nella parte più superficiale della radice dentale, è possibile salvarlo tramite la ricostruzione del dente e  il suo incapsulamento.

In caso di radice dentale fratturata più in profondità, bisogna intervenire immediatamente con l’estrazione del dente in modo tale da evitare un’infezione all’osso.

Estrazioni

L’estrazione del dente, una procedura chirurgica tramite la quale il dente viene rimosso dall’alveolo, può avvenire a causa di:

  • denti fragili o rotti;
  • problemi anatomici, quali radici lunghe o incurvate 
  • estrazione della radice del dente
  • incapsulamento del dente del giudizio, che viene realizzato quando il dente non è in grado di assumere il suo normale posizionamento;
  • ossa anelastiche, dove le ossa alveolari sono estremamente dense e hanno perso l’elasticità, una condizione tipica della vecchiaia.

L’estrazione dentale può essere caratterizzata dalla rimozione del tessuto osseo, gengivale o dal sezionamento del dente.

 

Hai mai pensato di intraprendere la carriera di igienista dentale con ILERNA Online Italia? In caso di dubbi o domande circa il nostro corso, non esitare a chiamarci allo 02 947 599 06 o scriverci a info@ilernaonline.it.

ALIMENTAZIONE E DENTI

alimentazione e dentiAlimentazione e salute orale

Esiste uno stretto legame tra alimentazione e denti. I denti ricoprono un ruolo fondamentale nel processo digestivo: senza di essi, il cibo non può essere masticato ed imbevuto di saliva (che contiene i primissimi enzimi digestivi). La masticazione corretta consente di ridurre il carico di lavoro dello stomaco e di diminuire le possibilità di diverticolite, un disturbo che può essere innescato dall’insediamento di residui alimentari grossolani solidi all’interno dei diverticoli formatesi tra la mucosa e i canali vascolari sottostanti. In loco, tali residui possono dare luogo a un processo infiammatorio più o meno grave.

alimentazione e denti

ALIMENTI CHE DANNEGGIANO I DENTI 

Se ci tieni a mantenere sani e puliti i tuoi denti, è consigliato ridurre al minimo il consumo di questi alimenti.

CIBI ZUCCHERATI E/O ACIDI 

Vi siete mai chiesti perché lo zucchero faccia male ai denti? Gli alimenti ricchi in zucchero contengono molto glucosio, che favorisce una vera e propria proliferazione batterica e provoca pertanto la carie. Questa viene definita come l’erosione dello smalto dentario che, se non curata, sfocia nella contaminazione batterica prima della dentina e poi della polpa dentaria. In quest’ultimo caso è frequente che l’infezione comporti la formazione di un ascesso. Tra gli alimenti che danneggiano i denti troviamo anche quelli acidi, poiché attaccano lo smalto e la dentina, e indeboliscono il dente rendendolo più vulnerabile.

cibi cariogeni

ALIMENTI APPICCICOSI E MOLTO DURI 

Anche gli alimenti troppo appiccicosi o duri sono dannosi per i denti. Nel primo caso c’è il rischio che rimangano incastrati e favoriscano l’accumulo di batteri. Nel secondo, possono causare danni fisici ai denti, come le scheggiature.

Di seguito alcuni esempi: 

  •      caramello
  •      caramelle dure
  •      biscotti duri
  •      pop corn

ALCOL

Sapevate che le bevande alcoliche rientrano tra i prodotti che danneggiano i denti e le gengive? L’alcol tende ad irritare gengive e per i tessuti morbidi della bocca. Inoltre, dal momento che si tratta di una sostanza acida, provoca una riduzione della saliva e causa erosione dentale.

ALIMENTI CHE MACCHIANO I DENTI

Esiste poi una categoria di cibi e bevande che, seppur non facciano male alla salute dei denti e delle gengive, possono comprometterne il loro candore. L’importante in questo caso è effettuare una corretta pulizia dei denti dopo il loro consumo.

Ecco degli esempi di alimenti che ingialliscono i denti:

  •  caffè
  • tè nero 
  • mirtilli e frutti rossi 
  •  salsa di soia
  •  vino rosso
  •  barbabietola
  •  liquirizia
  • curry
  •  liquori scuri
  •  spinaci
  • carboidrati raffinati, come pane bianco e crackers.

ALIMENTI CHE FANNO BENE AI DENTI 

Una corretta alimentazione può di certo aiutarci a curare il nostro sorriso. È molto importante masticare a lungo e mangiare lentamente, in modo da produrre più saliva che contribuisce ad annientare quei batteri che provocano la placca. Bere acqua, inoltre, abbassa il livello di acidità del cavo orale. Sono infatti gli acidi ad intaccare lo smalto dei denti. 

Siete curiosi di sapere quali sono gli alimenti per rinforzare denti e gengive? Nelle prossime righe, vi sveleremo alcune cibi e bevande da tenere da conto per mantenere un sorriso smagliante. 

ALIMENTI RICCHI IN FOSFORO E MAGNESIO  

Il fluoro e il magnesio sono ottimi sia per la pulizia dei denti nei bambini che per la prevenzione della carie negli adulti.

Se preso nelle dosi consigliate da uno specialista, il fluoro ha diversi effetti positivi sulla salute dei denti, mentre una sua carenza ne determina l’indebolimento. 

Il magnesio, invece, è un minerale chiave per quanto concerne la robustezza dei denti, la salute dello smalto e l’assorbimento di certi minerali.

Per questo è bene consumare alimenti ricchi in fosforo e magnesio per rafforzare denti e gengive:

  • Magnesio: piselli e fagioli, datteri cereali integrali, ortaggi a foglia verde 
  • Fosforo: pesce, cereali, legumi, semi di zucca e semi di girasole, noci, mandorle, pistacchi
  • Fluoro: tè (ricco anche di polifenoli), uva secca

CIBI A BASE DI CACAO

Le ultime ricerche seguite in campo odontoiatrico dimostrano che il cioccolato fondente è un ottimo alleato per i nostri denti e per il nostro sorriso. Il cacao svolge un’ottima azione antibatterica e anticariogena. Una delle sue funzioni principali sta nell’offrire una sostanza chiamata teobromina, che aiuta a rafforzare lo smalto dentale. Per beneficiare delle proprietà anticarie del cioccolato fondente è fondamentale consumarlo da solo e lavare subito i denti.

Inoltre, è molto importante scegliere prodotti fondenti ad alta percentuale di cacao (80% o più); ed evitare di consumarlo insieme a cibi troppo ricchi di zuccheri e carboidrati.

FRUTTA E VERDURA RICCHE IN VITAMINE E MINERALI 

Vitamine e minerali sono elementi indispensabili per il benessere delle gengive

  • la vitamina C (presente in agrumi, fragole, broccoli, peperoni) è un antiossidante che aiuta il sistema immunitario a combattere infiammazioni e batteri;
  • la vitamina E (oli vegetali, frutta secca) permette di rafforzare le gengive e i denti; 
  • la vitamina A (si trova in uova e latte) è essenziale per rafforzare ossa e denti;
  • la vitamina D (presente in pesce, uova, burro e formaggi grassi) è in grado di favorire l’assorbimento del calcio, componente essenziale di denti e ossa.

Qui di seguito alcuni elementi ricchi di queste sostanze:

  •      frutti di bosco
  •      broccoli
  •      kiwi
  •      semi di girasole
  •      agrumi
  •      papaia
  •      frutta secca
  •      peperoni

Infine, ricordate che masticare cibi crudi croccanti è un ottimo modo per pulire i denti. La masticazione del sedano, ad esempio, aiuta a produrre saliva che neutralizza i batteri che causano la carie. Inoltre masticare cibi croccanti massaggia le gengive e aiuta nella pulizia degli spazi interdentali. 

Qualora vogliate scoprire come trattare le discromie dentali attraverso uno sbiancamento di tipo professionale, vi invitiamo a leggere l’articolo sottostante:

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SBIANCAMENTO DENTI PROFESSIONALE: FUNZIONA?

sbiancamento-dentiSbiancamento denti

Oggi vi proponiamo un interessantissimo viaggio alla scoperta dello sbiancamento denti, un trattamento estetico molto richiesto, che ha ormai assunto una certa rilevanza sia in ambito professionale che domestico.

Lo sbiancamento denti è indicato per trattare le discromie dentali che possono manifestarsi nel corso della vita di un individuo. La colpa, in molti casi, è da attribuirsi a: 

  • caratteristiche genetiche sfavorevoli,
  • fumo,
  • invecchiamento,
  • assunzione di cibi o bevande particolari (es. tè, caffè, ecc.).

Per migliorare il tono di bianco della nostra dentatura e aspirare pertanto a un sorriso smagliante, è possibile scegliere tra diverse tipologie di trattamenti sbiancanti. In questo articolo, ci occuperemo di tutto ciò che concerne lo sbiancamento professionale, svolto dal dentista all’interno di studi o centri estetici specializzati

sbiancamento-denti

Tecniche di sbiancamento professionale

Come accennato qui sopra, lo sbiancamento professionale deve essere effettuato in ambulatori dentistici, o presso centri specializzati.

Quando parliamo di sbiancamento professionale, ci riferiamo al cosiddetto bleaching, ossia allo sbiancamento effettuato mediante l’uso di agenti chimici sbiancanti che possono essere attivati o meno da eventuali sorgenti luminose (come avviene, ad esempio, nello sbiancamento con laser).

Bleaching

Il bleaching sfrutta l’azione di agenti sbiancanti chimici ad alta concentrazione che possono essere o meno potenziati da specifiche lampade che ne favoriscono l’azione in profondità. Si tratta di una delle tecniche maggiormente richieste sul mercato e viene svolta in uno studio dentistico.

I prodotti sbiancanti più diffusi in ambito professionale sono rappresentati dal gel a base di perossido di idrogeno al 38% e dal gel a base di perossido di carbammide al 45%: 

  • Perossido di idrogeno: viene applicato direttamente sulla superficie dentale e necessita di 2-4 applicazioni da 15 minuti ciascuna che possono essere effettuate in una o più sedute.
  • Perossido di carbammide: viene posto in contatto con i denti mediante l’ausilio di apposite mascherine personalizzate che devono essere lasciate in posa per 30 minuti.

Sbiancamento denti LED

In alcuni casi, l’azione degli agenti sbiancanti può essere potenziata dall’ uso di lampade speciali a luce LED o di un apparecchio LASER. La tecnica viene detta “sbiancamento denti LED”. La lampade a LED  e il LASER utilizzano l’energia luminosa per accelerare la scissione del perossido d’idrogeno in ossigeno. Dal momento che l’energia luminosa non genera calore, ciò evita la disidratazione del dente e la conseguente sensibilità post trattamento sbiancante denti.

Quanto dura lo sbiancamento? 

In seguito allo sbiancamento denti, la durata del tono di bianco raggiunto dipende molto dalle abitudini personali: nei fumatori tenderà inevitabilmente a durare meno rispetto ai non fumatori; lo stesso vale per i consumatori abitudinari di tè e caffè.

Una volta eseguito il trattamento iniziale in studio, il modo migliore per mantenere un sorriso smagliante è quello di eseguire un programma di mantenimento (a casa e/o in studio). Ad ogni modo, il tono di bianco non tornerà più al tono pre-sbiancamento.

Lo sbiancamento è dannoso per i denti?

Trattandosi di una procedura medica collaudata e svolta da professionisti del settore, lo sbiancamento professionale non è assolutamente dannoso per i denti e lo smalto dentale. Tuttavia, è bene ricordare che l’uso di prodotti sbiancanti deve essere effettuato o consigliato esclusivamente da dentisti e igienisti dentali. 

Qual’è la differenza tra sbiancamento denti e smacchiamento? 

I termini “sbiancamento” e “smacchiamento” sono spesso usati come sinonimi, anche se in realtà non si tratta dello stesso tipo di trattamento.

La maggior parte delle colorazioni sui denti o nella struttura minerale del dente sono di origine organica. L’assunzione di cibi, bevande e fumo provoca il deposito di tali sostanze coloranti (dette cromofori) al di sopra e all’interno dei denti. 

La US Food and Drug Administration (FDA), distingue fra:

  • Tooth Whitening (smacchiamento dei denti): trattamento che ripristina il colore naturale del dente rimuovendo le macchie sulla superficie dei denti per mezzo di agenti pulenti e lucidanti.
  • Dental Bleaching (sbiancamento dentale): trattamento in grado di sbiancare i denti al di là del loro colore naturale, rimuovendo pigmenti e decolorazioni nella struttura dentale per mezzo di radicali dell’ossigeno.

Se stavate pensando di prendere appuntamento nella vostra clinica di fiducia, assicuratevi di rispettare le seguenti 5 norme per recarsi dal dentista in piena sicurezza:

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SALUTE ORALE E SPORT: UNA COMBO PERICOLOSA

salute-orale-sportSalute orale e sport

Sapevi che la salute orale è connessa allo sport? Nonostante molti non ne siano a conoscenza, svolgere regolare attività fisica può avere anche degli effetti negativi sul proprio sorriso. 

Fisico scolpito e sorriso smagliante: ecco l’atleta tipo nell’immaginario collettivo. Tuttavia, da uno studio realizzato in occasione delle Olimpiadi di Londra del 2012, che descrive la fragilità degli atleti sul versante odontoiatrico, sorge il sospetto che potrebbero nascondere una dentatura imperfetta. Pubblicata sul British Journal of Sports Medicine, l’indagine ha verificato l’igiene orale di circa 300 atleti provenienti da diversi parti del mondo, rivelando in seguito uno scenario sconfortante. 

Infatti, nella maggior parte dei casi, gli specialisti hanno individuato danni agli elementi dentari, sofferenze alle gengive, carie ed erosione dello smalto.

Salute orale e sport

I risultati dello studio 

In occasione dello studio effettuato per le Olimpiadi 2012, un gruppo di atleti è stato sottoposto a una visita odontoiatrica completa e ha risposto a un questionario sull’igiene orale e sulle abitudini alimentari, per esplorare l’eventuale assunzione di  sport & energy drink o barrette proteiche. In seguito, sono stati effettuati prelievi di saliva, sia in condizioni di riposo sia durante una corsa su pista a intensità crescente. I risultati confermano che i denti degli atleti rischiano una precoce erosione dello smalto ed evidenziano una frequenza di carie che aumenta parallelamente ai tempi di allenamento. La maggior sorpresa proviene dall’ipotesi più semplice: i possibili effetti negativi, provocati da bevande zuccherate e barrette ricche di carboidrati, è stata scartata. Una risposta ben chiara viene invece fornita dall’analisi dei campioni di saliva, sempre più ridotti in quantità e sempre più elevati in quanto a pH con il crescere dei carichi di esercizio.

I traumi per la salute orale 

Praticare sport ha senza dubbio diversi vantaggi, ma porta con sé una serie di pericoli per i propri denti.

Tra i traumi più comuni, generalmente causati da sport di contatto, troviamo:

  • Lussazioni: il dente si sposta dalla sua sede
  • Avulsioni: il dente esce dalla sua sede
  • Fratture: il dente si incrina, scheggia o spezza.

Come mantenere una buona salute orale praticando sport

Per mantenere il sorriso in salute praticando sport, qui di seguito vi lasciamo alcuni consigli di odotoriantri esperti:

  • Alimentazione

L’alimentazione di uno sportivo comprende in genere barrette proteiche ed Energy Drink. Questi alimenti contengono una grande quantità di zuccheri che rendono l’ambiente orale acido ed esposto all’azione di batteri, che causano infezioni e carie. Per evitare ciò, si consiglia di usare dentifricio e spazzolino ogni qual volta si assumono questi tipi di alimenti.

  • Idratazione

Durante l’attività fisica il Ph della saliva diventa alcalino e favorisce l’accumulo di tartaro. Grazie all’idratazione, la nostra bocca è in grado di produrre più saliva e quindi aumentare la sua funzione protettiva.

  • La piscina e il cloro

Nelle piscine, il cloro ha la funzione di eliminare i batteri che proliferano in acqua. Tuttavia,il cloro tende a causare atti erosione dello smalto, ipersensibilità dentale e discolorazione dei denti. Per proteggere i denti è necessario visitare con regolarità il proprio dentista di fiducia in modo che possa verificare lo stato di salute generale della bocca.

I rischi per i denti

Ogni sport espone i denti a un pericolo differente. Tra quelli più pericolosi rientrano sicuramente gli sport da contatto, che potenzialmente possono danneggiare i denti in modo diretto.

Quali altri fattori rischiosi?

  • La velocità, tipica di sport come ciclismo, pattinaggio, sci, equitazione
  • Il lancio di oggetti, tipico di sport come golf, ginnastica ritmica, baseball, pallavolo
  • Il contatto con compagni e avversari, tipico di sport come calcio, basket, rugby

Gli atleti che praticano sport che richiedono un importante sforzo fisico sono propensi a scaricare la tensione serrando fortemente la mascella e quindi i denti, che si sfregano e usurano. Sapevi che questa abitudine sovraccarica i muscoli mascellari e mandibolari, influenzando negativamente la postura dentale? Per far fronte a questo problema, il dentista potrebbe consigliare, dopo un’attenta analisi del caso, l’utilizzo di un bite.

 

Sport e sorriso costituiscono pertanto una combo piuttosto esplosiva.

Una corretta igiene orale, buone abitudini alimentari e visite periodiche di controllo sono essenziali per mantenere un sorriso bianco e splendente. 

Se desideri intraprendere la carriera di igienista dentale, ti consigliamo di dare un’occhiata al nostro corso di formazione. Per maggiori dettagli, puoi chiamarci al 0294759906 o scriverci a info@ilernaonline.it.

 

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