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Salute orale in autunno: i migliori metodi per salvaguardarla

autunnoSalute orale in autunno

Autunno e salute dentale. Vi siete mai chiesti che tipo di relazione ci sia tra questi due elementi? Il calo drastico delle temperature porta infatti con sé qualche fastidio fisico legato a cervicale ed articolazioni che incide anche sui denti. 

Rischi per denti e gengive in autunno

Come sottolineavano in uno dei nostri articoli, la stagione estiva porta a un radicale cambiamento delle proprie abitudini alimentari, con l’introduzione di gelati e bibite dolci nella propria dieta. Ciò porta a un eccessivo indebolimento delle mucose gengivali. Inoltre, l’eccessivo consumo di zuccheri e il riflusso gastrico portano all’insorgere di carie

Oltretutto la ripresa del lavoro o dello studio può facilmente provocare delle situazioni di stress che aumentano la produzione di cortisolo e adrenalina, particolarmente dannose per denti e gengive.

Come salvaguardare la salute orale durante la stagione autunnale

Con l’arrivo dell’autunno, è di fondamentale importanza far ritorno a un regime alimentare ben strutturato. Pertanto, sarà necessario limitare bevande a base di caffeina e teina e lasciare spazio a tisane da assumere prima di andare a dormire. 

L’alimentazione quotidiana andrà organizzata su cinque pasti piccoli al giorno, cercando di evitare tutti quei cibi o quelle bevande contenenti zuccheri. Si consiglia una dieta ricca di latte o di suoi derivati contenendo una grande quantità di calcio, un minerale fondamentale per la salute dei denti.

Via libera anche al salmone, un alimento contenente un’alta percentuale di vitamina D che favorisce l’assorbimento di calcio e fosforo. La frutta, in particolare i kiwi, garantirà poi un considerevole apporto vitaminico e un ricambio cellulare delle mucose che fungeranno da difesa contro infiammazioni gengivali.

Tuttavia, oltre all’alimentazione, vi sono alcuni accorgimenti che vi invitiamo a seguire per salvaguardare la vostra salute orale nel corso della stagione autunnale. 

Metodi per prendersi cura della salute dentale in autunno

La chiave per un sorriso sano è la prevenzione e la diagnosi precoce. Qui di seguito alcuni validi consigli per preparare la vostra dentatura alla stagione autunnale. 

1. Rimanere idratati

Rimanere idratati può fare miracoli per la salute orale. Poiché la saliva contribuisce a rivestire i denti di uno strato protettivo (eliminando al contempo i batteri nocivi), è indispensabile mantenere la bocca umida. Quando non si beve abbastanza acqua, la bocca può seccarsi e favorire la crescita di colonie batteriche. L’acqua contiene anche minerali che possono rafforzare i denti e contribuire al mantenimento dello smalto.

2. Evitare le bevande zuccherate 

Dallo zabaione al vino, passando per la cioccolata calda e il tè, la stagione fredda può spingere tutti a consumare queste gustose bevande. Nel corso degli anni, il premio della bevanda autunnale per eccellenza va al Pumpkin Spice Latte, diffuso in Italia dal colosso americano di Starbucks.

Oltre a evocare emozioni legate alle feste che si avvicinano con l’arrivo del freddo, tuttavia porta con sé anche molti zuccheri e tannini che possono macchiare i denti e causare l’insorgere di carie. Nel caso in cui vi venisse voglia di assaporare questa fantasmagorica bevanda, assicuratevi di lavare i denti 30 minuti dopo averla terminata per evitare sgradevoli accumuli di placca e macchie. Ad ogni modo, potete sempre richiedere una detartrasi o un trattamento sbiancante per rimuovere tutte le macchie di latte.

3. Gestire la sensibilità dentale causata dai cambiamenti climatici

La sensibilità dentale è un problema che colpisce molte persone nel corso di tutto l’anno. Per alcuni, i denti possono addirittura diventare più sensibili dopo un’otturazione o altri trattamenti dentali. Tuttavia, questa sensazione dolorosa può essere amplificata da improvvisi abbassamenti di temperatura.

Il freddo, infatti, può influire sulle terminazioni nervose dei denti e screpolare le labbra. Per far fronte a ciò, è possibile adottare misure preventive, come l’uso di un balsamo per le labbra e una visita dal dentista.

4. Evitare le caramelle di Halloween

Siete fan di Halloween? Forse voi sì, ma i vostri denti non ne saranno di certo d’accordo. 

I batteri amanti dello zucchero tendono a infestare la vostra dentatura causando l’insorgere di carie. La soluzione? Adottare uno spazzolamento adeguato, abitudini orali sane e assumere molta acqua. Ciò non significa che bisogna evitare il consumo di caramelle: un guilty pleasure è bene concederselo ogni tanto. Ad ogni modo, è bene limitarne l’assunzione. 

6. Sostituire lo spazzolino

Lo spazzolino è la vostra arma numero uno nella lotta contro i batteri e la placca. È necessario assicurarsi che lo spazzolino sia sempre in buone condizioni. Se è usurato e danneggiato, vi consigliamo vivamente di acquistarne uno nuovo.

Le setole dei vecchi spazzolini possono sfilacciarsi e ospitare colonie batteriche dannose. Cambiare lo spazzolino ogni 3 mesi può proteggere i denti e le gengive da setole sfilacciate e batteri malvagi.

7. Programmare una pulizia dentale prima delle feste

Organizzare una pulizia dentale è sempre un’ottima idea. Tuttavia, è importante far presente che qualsiasi clinica per la pulizia dei denti vicino a voi potrebbe essere intasata durante le vacanze. Per evitare lunghe liste d’attesa e ritardi, fissate un appuntamento fin da subito.

8. Optate per le gomme allo xilitolo

La gomma allo xilitolo non contiene zuccheri. Anche se ha un sapore dolce, lo xilitolo è un dolcificante di origine naturale che neutralizza il livello di pH della bocca. È inoltre in grado di donare un alito fresco e proteggere i denti dalla crescita batterica.

9. Pulizia dentale periodica

Sarà inoltre indispensabile seguire un’adeguata pulizia dei denti tramite l’utilizzo di spazzolino, dentifricio e filo interdentale. Un’importantissima accortezza aggiuntiva sarà quella di sottoporsi periodicamente ad una pulizia professionale dei denti alla quale associare una visita di controllo per una prevenzione dentale completa.

La pulizia dentale periodica, se svolta dal dentista almeno ogni sei mesi, è fondamentale perchè agisce nelle parti meno visibili evitando l’accumulo di batteri e placca che col tempo possono causare dei seri problemi dentali e gengivali.

Cibi autunnali per la salute orale

Ecco qui di seguito alcune prelibatezze autunnali che sono ottimali per salvaguardare la tua salute orale.

Le mele

L’autunno non è autunno senza una fetta di torta alle mele. La qualità fibrosa di questo frutto, infatti, aiuta a pulire la placca dai denti. Inoltre, ha un’alta densità d’acqua che aiuta anche l’idratazione.

Il formaggio

Ricco di calcio e minerali, il formaggio può rendere più forti ossa e denti. Inserendo i taglieri di formaggio nel vostro banchetto natalizio, non solo servirete un antipasto classico e delizioso, ma nutrirete anche i denti di tutti i commensali. Il formaggio aiuta a fornire minerali allo smalto e i suoi batteri “buoni” sono in grado di combattere le carie.

Mirtilli rossi

Avete mai provato la salsa ai mirtilli rossi? Ricca di sostanze nutritive come i polifenoli, aiuta a bloccare placca e batteri. Tuttavia, è leggermente acida: assicuratevi di bere un bicchiere d’acqua per neutralizzare gli acidi in bocca.

Cavolo nero

Sorprendentemente ricco di calcio, questo ortaggio a foglia verde è un ingrediente versatile, ottimo come guarnizione, insalata o piatto principale. Con i suoi minerali terrosi e la sua consistenza croccante, il cavolo riccio aiuta a rimuovere il tartaro e le particelle dai denti e a rafforzare lo smalto.

Noci

In questo periodo abbondano tutti i tipi di noci. Dalle noci pecan a quelle di macadamia, si può avere una varietà di sapori e di sostanze nutritive in grado di reintegrare i livelli di calcio dei denti.

Zucca e semi

Siete di quelli che intagliano le zucche di Halloween per dare un  tocco autunnale  alle vostre abitazioni? Come tutti sanno, una parte della preparazione delle zucche consiste nel gettare i semi. Invece di farlo, perché non utilizzare questi semi colmi di sostanze nutritive nelle vostre insalate? Ricchi di zinco, ferro e magnesio, favoriscono la guarigione delle gengive e la crescita dello smalto.


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Denti e caldo: conseguenze sulla salute orale

Denti-caldoDenti e caldo

Con l’arrivo del caldo e la conseguente alimentazione scorretta data da snack, gelati, aperitivi e bevande zuccherate, insorgono vari problemi legati alla salute orale. Le problematiche che giungono all’ osservazione del dentista sono diverse ma dipendono principalmente proprio dal caldo.

Scopriamoli assieme nelle seguenti righe. 

Conseguenze del caldo sulla salute orale

La conseguenza principale dell’arrivo del caldo sulla salute orale è l’aumento della sensibilità ai denti. Ciò è dovuto spesso a un considerevole incremento del consumo di cibi e bevande acide (frutta e verdura, succhi di frutta, bibite, ecc), che possono causare una superficiale demineralizzazione dei denti di norma reversibile, associato ad un loro consumo a temperature “fredde” che aggravano il fenomeno della sensibilità dentale soprattutto nei pazienti con recessioni gengivali, usure dentali, parodontopatie o carie.

Per risolvere questo tipo di problema, è necessario ridurre non la quantità ma la frequenza di assunzione di questi cibi e di assumerli a temperature più vicine a quelle ambientali in modo da limitare la variazione termica improvvisa che altrimenti i denti percepirebbero.

Un secondo fenomeno è l’aumento o un rapido peggioramento delle infezioni batteriche a carico dei denti o di ferite chirurgiche con conseguente formazione di dolorosi ascessi. Il motivo principale è la temperatura ottimale per l’ambiente batterico e per la sua rapida proliferazione che velocizza ed aumenta il fenomeno ascesso/dolore di infezioni latenti (granulomi) od in atto; altro motivo è l’esposizione al sole che, se eccessiva, può debilitare transitoriamente il fisico ed abbassare il sistema immunitario. In tal caso, bisonerà sottoporsi a una cura antibiotica e alla soluzione terapeutica successiva del problema.

Infine, un altro evento spiacevole che può verificarsi nei periodi estivi è una più difficile guarigione delle ferite, una maggiore possibilità che si infettino ed una maggiore tendenza al sanguinamento; questo sempre a causa delle elevate temperature che oltre come detto a predisporre alle infezioni potrebbe condizionare la formazione del coagulo e le successive fasi di una corretta guarigione.

Regole da seguire

Ecco qui alcune semplici regole da seguire: 

  1. Inserite il vostro spazzolino, dentifricio e filo interdentale in un beauty case a parte, evitando di mischiare tali strumenti con trucchi, spazzole e creme. In tal modo, si eviterà la contaminazione batterica
  2. Ricordate di far uso di uno spazzolino di qualità, anche se da viaggio. Nel caso in cui non ve lo foste portati dietro, potete optare per una gomma senza zucchero allo xilitolo o una mela
  3. Nel caso in cui soffriate di sensibilità dentale, evitate le bevande molto fredde, che possono essere fonte di irritazione. 
  4. Portate sempre con voi un kit per eventuali traumi che possano manifestarsi: in caso di rottura, il dente può essere riattaccato dal dentista ma il frammento deve essere mantenuto idratato con soluzione fisiologica.
  5. Bevete molto per mantenervi idratati, in quanto la riduzione della salivazione può favorire la permanenza di zuccheri o sostanze acide.
  6. Riducete il consumo di soft drink perché ricchi di zuccheri, e aspettare mezz’ora prima di lavare i denti per permettere alla saliva di tamponare l’ambiente acido.
  7. Favorite il consumo di caramelle senza zucchero. Gli zuccheri, infatti, zuccheri sono nutrimento per i batteri che causano la carie 
  8. Se amate gli sport all’aperto, fate richiesta di una placca di protezione su misura, che possa preservare la dentatura in caso di traumi.

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Denti e zucchero: come prevenire le carie

denti e zuccheroDenti e zucchero

Denti e zuccheri, un dilemma senza tempo. Quando consumiamo cibi o bevande che contengono zucchero, stiamo nutrendo involontariamente i batteri che abitano la parete esterna dei denti. Questi, infatti, digeriscono gli alimenti ingeriti e si nutrono in particolar modo degli zuccheri, i quali producono degli acidi che corrodono gradualmente lo smalto dentale, causando le carie. Pertanto, più cibi zuccherati consumiamo nell’arco della giornata, più metteremo i denti a rischio di essere attaccati da acidi che provocano carie.

Come comportarsi?

Gli alimenti zuccherini hanno pertanto un ruolo determinante nella formazione della carie.

Maggiore sarà la permanenza di questi cibi nel cavo orale e maggiore sarà il rischio di sviluppare tale patologia.

Qui di seguito alcuni comportamenti da seguire

  • seguire una dieta equilibrata ricca di cereali, frutta, verdura, proteine e latticini dal basso contenuto di grassi;
  • evitare i cibi zuccherati che rimangono in bocca a lungo, quali caramelle dure, appiccicose o gommose;
  • ridurre la quantità di spuntini tra un pasto e l’altro;
  • consumare spuntini sani, come frutta, yogurt e gomme senza zucchero;
  • mangiare dolci e cibi zuccherati solo a fine pasto o prima di lavare i denti;
  • controllare le etichette dei cibi per individuare la presenza di zuccheri “nascosti”;
  • prediligere l’acqua al posto di bibite gassate e succhi di frutta, entrambi ricchi di zuccheri;
  • lavare i denti a fondo dopo ogni pasto;
  • utilizzare il filo interdentale una volta al giorno; 
  • usare dentifricio al fluoro.

Prevenzione

La miglior cura è senza dubbio la prevenzione. Qualora la carie fosse al primissimo stadio, è possibile iniziare una terapia al fluoro, una tecnica che aiuta il dente a rinforzare lo smalto e a contrastare lo sviluppo della carie.

Nel caso invece in cui la carie si trovi in uno stadio avanzato tale da richiedere terapia conservativa, il medico odontoiatra dovrà intervenire con la procedura di otturazione o di devitalizzazione, a seconda delle esigenze del paziente.


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Sensibilità dentale: cure e rimedi

sensibilità dentaleSensibilità dentale

La sensibilità dentale è una condizione dentale che può svilupparsi tra i 20 e i 50 anni in conseguenza di disturbi quali recessione gengivale e usura dello smalto

Tale patologia si sviluppa quando la dentina, la parte interna del dente, diviene esposta. La dentina si trova sotto lo smalto o il cemento (nella parte sotto gengivale del dente). 

Nelle prossime righe, vi spiegheremo nel dettaglio in cosa consiste questa patologia, le possibili cause e i rimedi. 

In cosa consiste la sensibilità dentale?

I denti sensibili possono essere associati a stimoli alquanto dolorosi, che insorgono nel momento in cui si ingeriscono cibi dolci, acidi, caldi o freddi ed entrano in contatto con i denti. Inoltre, uno spazzolamento troppo energico, l’acqua o la pressione generata dall’attività masticatoria possono produrre questa sensazione fastidiosa, spesso intollerabile.

Cause

Da cosa dipende la sensibilità dentale?

Come indica My Personal Trainer, più che di denti sensibili, gli esperti preferiscono parlare di ipersensibilità dentinale. Questa condizione riconosce cause patologiche; in tal caso, i denti sensibili possono essere segno di:

  • Usura dello smalto da bruxismo, eccessiva frequenza o intensità di lavaggio dei denti ecc.;
  • Carie incipiente o avanzata (a seconda della soglia di sensibilità del paziente);
  •  Trauma dentale maggiore o microtraumatismi ripetuti.

oppure non patologiche, come risultato di:

  • Recessione gengivale da spazzolamento troppo aggressivo e tecnicamente scorretto, oppure da infiammazione gengivale);
  • Alcune terapie odontoiatriche ed interventi di chirurgia parodontale;
  • Variante fisiologica in pazienti ipersensibili, ossia con una bassa soglia del dolore.

Esiste una certa controversia riguardo l’eziologia di questo dolore, anche se l’ipotesi idrodinamica è quella che viene maggiormente accettata. Secondo ciò, i fluidi contenuti nei tubuli dentinali si alterano a causa dei cambi termici, fisici o osmotici, stimolando recettori di pressione che portano all’eccitazione nervosa, la quale si traduce in dolore dentale.

In situazioni di salute, la dentina è protetta dal mezzo orale dallo smalto (corona) e dal cemento (radice). Lo smalto è la parte più dura dell’organismo. Il cemento, maggiormente fino, debole e poroso dello smalto, viene protetto dalle gengive. Tuttavia, in determinate zone, può essere che ci sia poco smalto o cemento che, nel caso in cui si perdesse, esporrebbe i tubuli dentali al mezzo orale.

In caso di recessione gengivale, il cemento rimane in contatto con con il mezzo orale e con frequenza si perde, dal momento che si consuma per lo spazzolamento o l’utilizzo di stuzzicadenti.

Come curare la sensibilità dei denti

In caso di sensibilità dentale o gengivale, in primis è bene rivolgersi al proprio dentista di fiducia e accertare l’assenza di carie, fratture o malattie parodontali. Qualora i denti sensibili siano colpiti da simili patologie, risulta utile l’impiego di collutori e dentifrici specifici, contenenti fluoro o altre sostanze rimineralizzanti, capaci di dare sollievo dalla sensibilità e proteggere lo smalto danneggiato.

Il fluoro esibisce un’azione mineralizzante sulle superfici dello smalto dentario dei giovani e di rimineralizzazione su quello degli adulti. Tale azione è associata ad un leggero potere antiplacca e ad un’attività desensibilizzante netta (negli adulti), dal momento che determina la formazione di uno strato di fluoruro di calcio che forma una pellicola protettiva, rimineralizzante e desensibilizzante. In presenza di denti sensibili risultano potenzialmente utili anche dentifrici a base di idrossiapatite, una componente naturale che agisce creando una barriera fisiologica contro ipersensibilità, placca, tartaro e carie. Non a caso, l’idrossiapatite è la componente prevalente di ossa e denti.

Nei casi di maggiore sensibilità dentale, esistono anche degli interventi basati sull’applicazione di resine fluorate che sigillano i tubuli dentinali. Questi preparati vengono applicati nelle aree sensibili dello smalto. Il dentista può inoltre avvalersi di dispositivi elettromedicali per favorire la rimineralizzazione dentale e la chiusura dei canalicoli.

Infine, se la sensibilità è causata da recessioni gengivali, è possibile trattare il problema con un intervento di chirurgia gengivale, che ha lo scopo di fornire una nuova copertura della radice ed una protezione che possa risolvere il problema dei denti sensibili.


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Denti e caffè: benefici e danni sulla salute orale

caffè e dentiCaffè e denti

Sappiamo tutti che è difficile rinunciare a un buon caffè di prima mattina, ma dobbiamo essere coscienti degli effetti che questa bevanda miracolosa crea sulla nostra dentatura. Nelle prossime righe, scoprirete i danni così come i benefici derivanti dal caffè.

Come influisce il caffè influisce sui tuoi denti

Il caffè influisce sui denti nei seguenti modi: 

  • Accumulo di batteri su denti, gengive e lingua.
  • Alitosi.

Effetti negativi del caffè sui denti

Tra gli effetti negativi del caffè, troviamo i seguenti: 

  • macchie sui denti
  • erosione dei denti 

Il danno maggiore è sicuramente a discapito dello smalto: dal momento che i denti sono costituiti da un materiale molto assorbente, tendono ad intrappolare il colore delle sostanze che assumiamo, quali ad esempio il caffè. 

Ecco alcuni consigli per ridurre le macchie sui denti causate da queste bevande:

  1. Evitare di sorseggiare caffè, ma berlo in poco tempo, dal momento che ogni sorso è un attacco di acidi per lo smalto ed è quindi preferibile minimizzarlo il più possibile.
  2. Se non si riesce proprio a farne a meno, è bene bere un bicchiere d’acqua dopo aver consumato caffè.
  3. Lavare i denti dopo il caffè, attendendo però 30 minuti prima di spazzolarli per evitare danni allo smalto.
  4. Utilizzare il filo interdentale dopo aver lavato i denti per ridurre l’effetto degli acidi che corrodono lo smalto e portano all’ingiallimento dei denti. 

Infine, molti sostengono che il caffè può causare l’erosione dei denti a causa della sua acidità. Tuttavia, uno studio del 2012 ha rilevato che le persone che consumavano caffè 4-5 volte al giorno non avevano differenze significative di erosione rispetto a quelle che non lo facevano.

Benefici del caffè

Siamo abituati a sentir parlare degli effetti negativi del caffè sulla nostra salute orale, ma vi stupirete nel leggere che tra gli innumerevoli benefici del caffè, ce n’è uno che riguarda proprio la salute dei denti. 

Secondo la Federal University di Rio de Janeiro, la caffeina aiuta a contrastare la proliferazione di batteri, ostacolando inoltre la formazione di placca e tartaro. Chiaramente il dato si riferisce all’uso e non all’abuso di caffè, e in particolare all’espresso consumato senza l’aggiunta di zucchero o dolcificanti vari, che sono invece un vero carburante nella formazione delle carie.

Come conservare una dentatura bianca

Per conservare una dentatura smagliante, il consiglio principale è quello di sottoporsi due volte all’anno ad un’accurata pulizia. Nel frattempo, è bene seuguire questi semplici step:

  • limitati a un paio di caffè al giorno;
  • evita cibi e bevande che macchiano lo smalto;
  • dopo un buon espresso, lava i denti o sciacqua bene la bocca con acqua fresca se sei fuori casa;
  • evita chewing gum che si sostituiscono allo spazzolino e promettono sbiancamenti miracolosi;
  • prendi l’abitudine di utilizzare il filo interdentale almeno una volta al giorno, e di lavare i denti con un dentifricio delicato mattina e sera;
  • prima di procedere al normale spazzolamento, utilizza una volta al mese un po’ di bicarbonato di sodio da passare con lo spazzolino su tutti i denti per qualche minuto. Sciacqua e ripeti poi lo stesso procedimento con il dentifricio.

Come riparare i denti macchiati di caffè

Sebbene la prevenzione aiuti di certo a ridurre al minimo le macchie di caffè, non bisogna sempre usare il collutorio o lavarsi i denti dopo il caffè del mattino.

Per questo motivo, è probabile che le macchie di caffè si accumulino lentamente sui denti. Per fortuna, esistono una serie di opzioni disponibili per aiutare ad affrontare i denti già macchiati di caffè:

  • usare un dentifricio sbiancante delicato per spazzolare ogni notte;
  • inserire un kit per lo sbiancamento dei denti nella propria routine di igiene orale.

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Corona dentale, tutto quello che c’è da sapere

corona dentaleCorone dentali

La corona dentale, altrimenti definita capsula in ambito dentistico, ha lo scopo di proteggere e ricoprire il dente nella sua totalità. L’obiettivo? Ripristinare efficacemente la funzione masticatoria ed estetica del dente in questione. 

Nelle prossime righe, tratteremo nel dettaglio le caratteristiche di questo supporto protesico. 

corona dentale

Cos’è la corona dentale

La corona (altrimenti detta capsula) è un supporto protesico costituito da un cuore metallico altamente resistente e dotata di un rivestimento lucido in resina o ceramica. 

La capsula protesica ha lo scopo di ricoprire un dente gravemente danneggiato, rafforzandone la struttura e proteggendolo da inevitabili fratture. L’intervento che prevede l’inserimento della capsula sul dente viene definito “incapsulazione dentale”.

Quando ricorrere alla corona dentale

Gli specialisti consigliano ricorrere all’uso della corona dentale nei seguenti casi: 

  1. Il dente è colpito da estese carie e non può essere risanato da una semplice otturazione. 
  2. Il dente è particolarmente indebolito e si rende necessario rinforzarlo per prevenirne la caduta (a seguito ad esempio di una devitalizzazione).
  3. Il dente risulta compromesso da pulpite (infenzioni della polpa dentale).
  4. Il dente è scheggiato, rotto o seriamente lesionato.
  5. Lo smalto dentale risulta danneggiato da una patologia.

Materiali

Oggigiorno, i materiali impiegati per la realizzazione di corone dentali sono i seguenti: 

  • zirconio (la corona dentale in zirconio si compone di una struttura in zirconio e di un rivestimento esterno in ceramica. La parte in zirconio assicura sufficiente durevolezza e resistenza alla corona dentale, è perfettamente biocompatibile, anallergica, coprente, esteticamente ad altissima resa);
  • ceramica (detta anche in ceramica integrale, tutta in ceramica);
  • metallo-ceramica (una lega particolare);
  • metallo-resina;
  • resina (generalmente una corona dentale provvisoria sono realizzate in resina).

Applicazione 

L’intervento che prevede l’inserimento della corona dentale viene definito “incapsulazione dentale”

La sua applicazione si compone dei seguenti step:

  • Prima di procedere con l’incapsulazione dentale, è necessario rimuovere la corona naturale del dente danneggiato, al fine di creare lo spazio sufficiente per inserire la capsula dentale.
  • Dopo aver rimosso la corona naturale danneggiata, si esegue un’impronta dentale.
  • In seguito, verrà applicata una capsula dentale provvisoria, composta da resina acrilica. 
  • Prima di procedere con l’applicazione della capsula definitiva, al paziente viene chiesto di valutarne forma e colore
  • Una volta pronta, la capsula dev’essere testata direttamente nel paziente, in modo da poter eventualmente essere ritoccata o modificata prima di essere fissata in maniera definitiva.
  • Una volta definita secondo le necessità del paziente, la capsula potrà essere cementata nel dente.

Come curare una capsula dentale 

Come i denti naturali, le corone dentali richiedono un’accurata igiene dentale: il dente incapsulato necessita delle medesime cure di un dente naturale. 

Come indica My Personal Trainer, questi sono i passi da seguire: 

  • Lavate i denti almeno tre volte al giorno e dopo ogni singolo spuntino
  • Prestate attenzione ai dentifrici troppo aggressivi; potrebbero danneggiare lo smalto dei denti
  • Fate uso del filo interdentale almeno una volta al giorno
  • Limitate l’assunzione di caffè, e cioccolato
  • Evitate di fumare
  • Sottoponetevi a interventi di pulizia dentale professionale

In conclusione, la corona dentale presenta diverse caratteristiche in quanto a materiali adottati, necessità d’uso e colore. L’obiettivo comune? Ripristinare un’estetica dentale perfetta, assieme a una funzione masticatoria ottimale. 


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Alimentazione equilibrata: ok a denti e abbronzatura

alimentazione equilibrata

Per ottenere un’abbronzatura intensa e uniforme è buona regola mantenere un’alimentazione equilibrata, ricca in acqua, sali minerali e vitamine. Tuttavia, pochi sanno che alcuni dei cibi che preferiamo consumare durante l’estate sono utilissimi anche per mantenere una dentatura perfetta. 

Cos’è il betacarotene? 

Il beta carotene è una sostanza in grado di stimolare la formazione di melanina e regalarci pertanto un colorito più scuro. Inoltre, tale nutriente protegge la pelle dagli effetti negativi delle radiazioni solari. 

Alcuni degli effetti positivi del betacarotene sono i seguenti:

  • forte potere antiossidante;
  • capacità di rendere più forte il sistema immunitario e proteggere quello cardiovascolare. 

Alimentazione equilibrata a base di beta carotene

Tra gli alimenti a maggior contenuto di carotenoidi, il primo posto spetta sicuramente alla carota, la quale contiene ben 1200 microgrammi di vitamina A  ogni cento grammi di prodotto. Inoltre, questo alimento svolge un ruolo fondamentale per i nostri denti, contribuendo a disperdere i batteri responsabili della generazione di placca. Di conseguenza, combatte anche l’alito cattivo

Un’altra verdura che favorisce l’abbronzatura e preserva la salute orale è il sedano, che aiuta a eliminare la placca e serve a rinforzare lo smalto

In generale, il beta carotene è presente in grandi quantità in vegetali gialli, arancioni e verdi come pesche, albicocche, meloni, broccoli e rucola. Grazie alla presenza di vitamina C e beta carotene, alimenti come le pesche gialle sono in grado di proteggere la pelle durante l’esposizione al sole, garantendo un’abbronzatura più graduale e duratura. Inoltre, essendo ricche di calcio e potassio, le pesche rappresentano un valido alleato per il rafforzamento di denti e ossa.

Un altro alimento in grado di stimolare l’abbronzatura sono le fragole, le quali contengono inoltre acido malico che agisce come astringente naturale per rimuovere la superficie macchiata dei denti.

Pesce e cibi ricchi di acidi grassi della serie omega-3 e omega-6, molto utili per via della loro attività antiossidante (fra questi ricordiamo il pesce azzurro, il salmone, le noci, le mandorle, ecc.). Per quanto riguarda altri tipi di proteine, anche carne bianca e legumi (soprattutto i fagioli) si rivelano essenziali per la struttura di denti e gengive.

Anche i frutti di bosco sono ottimi alleati nella riduzione dei depositi di placca, grazie alla loro azione antibatterica. Vegetali croccanti come mele, finocchi, e i già citati sedano e carote, oltre a frutta secca come mandorle, nocciole e noci favoriscono l’uso della dentatura ed eliminano i residui di cibo che potrebbero fermentare nel cavo orale.

E se invece soffrite di gengive gonfie o doloranti, consigliamo di optare per un succo di carota e lime o, in alternativa, ad un cocktail di melone e pesche. La presenza di vitamina C ed E aiuterà a contrastare e alleviare le infiammazioni.


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Come prevenire il diabete dal dentista

diabete blogCome prevenire il diabete dal dentista

Sapevate che esiste una stretta correlazione tra i problemi del cavo orale e il diabete di tipo 2?

Grazie a visite periodiche di controllo dal dentista, è possibile prevenire questo tipo di patologia tramite l’individuazione di diversi fattori di rischio. Il medico potrà orientare precocemente il paziente potenzialmente affetto dalla malattia, prima che questa si manifesti o si aggravi. 

Come prevenire il diabete dal dentista

Diabete di tipo 2

Secondo quanto indicato da MedLine Plus, si tratta di una patologia cronica in cui il paziente presenta un alto livello di zucchero (glucosio) nel sangue. Il tipo 2 è la forma più comune di diabete.

Cause del diabete di tipo 2

L’insulina è un ormone prodotto nel pancreas da parte di cellule speciali, chiamate Beta. Il pancreas si trova sotto e dietro allo stomaco. L’insulina è necessaria per muovere il glucosio nel sangue fino alle cellule. Lo zucchero si accumula all’interno delle cellule e si utilizza posteriormente come fonte di energia. 

In caso di diabete 2, gli adopociti, gli epaciti e le cellule muscolari non rispondono in maniera corretta all’insulina. Tale atto viene denominato “insulino resistenza”. Come conseguenza di ciò, il glucosio presente nel sangue non entra nelle cellule.

Quando lo zucchero non può entrare nelle cellule, si accumula un livello elevato di glucosio nel sangue, denominato iperglicemia. Il corpo è incapace di utilizzare il glucosio come fonte di energia. Tutto ciò si traduce in sintomi del diabete di tipo 2.  

In generale, il diabete di tipo 2 si sviluppa lentamente nel tempo. La maggior parte di coloro che presentano questa patologia soffrono di sovrappeso o obesità al momento della diagnosi.  L’incremento del livello di grasso rende complicato l’uso dell’insulina da parte del corpo. 

Tuttavia, il diabete di tipo 2 può presentarsi anche in pazienti senza sovrappeso o obesità. Inoltre, è più comune negli adulti. 

Gli antecedenti familiari e i geni giocano un ruolo fondamentale. Un basso livello di attività fisica, una dieta poco salutare e un eccessivo peso corporeo sui fianchi aumentano il rischio di diabete 2.

Spie d’allarme 

Alcune spie d’allarme che indicano l’insorgere del diabete di tipo 2 sono le seguenti: 

  • familiarità per patologia diabetica;
  • individui affetti da obesità o coloro che sono in sovrappeso;
  • ipertensione arteriosa;
  • dislipidemia, ovvero chi soffre di livelli elevati di grassi nel sangue;
  • donne che hanno partorito un bambino con un peso superiore ai quattro chili.

Diabete e denti 

Gengivite  

Il diabete impedisce alla saliva di svolgere la sua azione protettiva di denti e gengive.

Como conseguenza, l’eccessivo accumulo di placca porta a un’infiammazione delle gengive definita gengivite. Con il tempo, se trascurata, la gengivite può portare all’insorgere della parodontite, una vera e propria patologia che colpisce i tessuti del cavo orale, intacca l’osso fino alla perdita dei denti. 

L’infiammazione causata dalla parodontite crea problemi all’azione dell’insulina in coloro che sono affetti da diabete. Ciò può provocare difficoltà nel controllo glicemico.

Il diabete può avere conseguenze sull’infiammazione, reagendo più lentamente all’attacco di batteri presenti nella placca. Ne conseguono lunghi tempi di guarigione nella fase iniziale dell’infiammazione, e ancor più lunghi in caso di parodontite grave.

Parodontite 

La parodontite è in grado di ostacolare il controllo dell’iperglicemia: nelle tasche parodontali, avranno luogo diverse infezioni croniche che attiveranno una serie di eventi che generano una situazione di resistenza all’insulina.

Per evitare che ciò avvenga, è bene prestare particolare attenzione alla propria igiene orale:

  • lavarsi i denti dopo ogni pasto;
  • passare il filo interdentale
  • fare attenzione a eventuali sanguinamenti gengivali;
  • eseguire frequenti controlli dal proprio dentista di fiducia.

Nei soggetti che soffrono di diabete, è più alta la probabilità di perdere uno o più denti perché diventano meno stabili e rischiano di cadere. 

diabete e parodontite

Chirurgia orale

Nel caso in cui un paziente diabetico debba sottoporsi a un intervento di chirurgia orale, come estrazioni dentali o implantologia, si consiglia di ricorrere a terapie antibiotiche per rinforzare le proprie difese immunitarie.

Inoltre, a causa di alterazioni della circolazione del sangue, nei diabetici le ferite impiegano più tempo a rimarginarsi. 

 

Qualora desideriate approfondire le vostre conoscenze in materia di malattie parodontali,  vi invitiamo a dare un’occhiata al seguente articolo della nostra professoressa Laura Alarcón:

LEGGI L’ARTICOLO

 

GIORNATA MONDIALE DELL’ORTODONZIA: BENEFICI E TIPOLOGIE

ortodonziaGiornata mondiale dell'ortodonzia

In occasione della giornata mondiale dell’ortodonzia, vogliamo approfondire questa tematica a molti sconosciuta. L’ortodonzia è quella branca dell’odontoiatria che corregge la posizione errata di denti e mandibole. Sappiamo quanto sia difficile mantenere puliti i denti storti e quanto questo possa causare carie o eventuali malattie parodontali. Altre conseguenze derivanti da una posizione errata di denti e mandibole sono: 

  • ulteriore stress ai muscoli della masticazione, che provoca mal di testa;
  • disturbi dell’articolazione temporomandibolare (ATM); 
  • dolore al collo, alla schiena e alle spalle. 

I denti storti e non posizionati correttamente sono anche poco piacevoli dal punto di vista estetico.

cos'è l'ortodonzia

Indice

Quando ricorrere all’ortodonzia

Ora che sappiamo di cosa si tratta, è arrivata l’ora di indicare i casi in cui è necessario ricorrere a questa branca dell’odontoiatria

  • Progenismo mandibolare: in tal caso, la mandibola sporge più avanti rispetto alla mascella. Può essere causa anche di dolori a livello dell’articolazione temporo-mandibolare e dare problemi di masticazione e fonazione.
  • Crossbite: a bocca chiusa, i denti inferiori sporgono troppo o quelli superiori sono troppo rientranti. Il crossbite può condizionare la funzione masticatoria, obbligando mandibola e muscoli a una postura scorretta che, con l’andare del tempo, può causare dolore.
  • Morso aperto: si definisce morso aperto la fessura che rimane  tra l’arcata superiore e quella inferiore nel momento in cui la bocca è chiusa.  Questo può anche generare la cosiddetta “respirazione orale”, una condizione in cui il soggetto non respira con il naso ma con la bocca, causando problemi anche a livello sistemico.
  • Morso profondo: si riscontra quando, a bocca chiusa, i denti dell’arcata superiore coprono eccessivamente quelli dell’arcata inferiore. Il morso profondo genera problemi a livello di pronuncia, respirazione e masticazione. In alcuni casi, i denti possono anche andare a danneggiare gengive e palato, causando quindi ulteriori problemi.
  • Overjet aumentato: si verifica quando c’è una distanza maggiore del normale tra il margine incisale (quello che si usa per addentare) degli incisivi superiori e quello degli incisivi inferiori. In questo caso, gli incisivi superiori, essendo molto sporgenti, sono esposti ad un maggior rischio di frattura in caso di trauma.
  • Affollamento: presenza di troppi denti nella cresta dentaria.
  • Spazi tra denti: spazi tra i denti come risultato di uno o più denti mancanti o di denti troppo piccoli rispetto allo spazio disponibile.

Benefici dell’ortodonzia

L’ortodonzia è in grado di migliorare la salute orale su vari livelli. La maggior parte dei pazienti che si sottopongono a questo tipo di trattamento sperano di ottenere benefici dal punto di vista estetico. Tuttavia, è bene precisare che  i suoi vantaggi vanno al di là della semplice estetica. 

Benefici funzionali

Nel momento in cui verrà corretta la posizione dei denti, il beneficio principale riguarda il loro funzionamento. Masticare e mordere sarà di gran lunga più semplice, dal momento che i denti non saranno soggetti a un eccessivo logoramento e che inoltre verrà ridotta la loro mobilità.  Inoltre, la sensibilità dentale apparirà con minore frequenza.

Benefici per la salute

I benefici per la salute derivanti dall’ortodonzia hanno un riflesso diretto sia su bocca che sul resto dell’organismo. Dei denti ben collocati sono più facili da mantenere puliti, pertanto è meno probabile che la bocca sviluppi carie o malattie parodontali.  Inoltre, al di fuori di ciò che concerne la salute orale, noterai meno dolore alla schiena, orecchie e testa, aree in cui è facile che si accumuli tensione derivante da una masticazione incorretta.  Una volta corretta la posizione della bocca, tutta questa tensione scomparirà.

Benefici estetici

Avere un sorriso smagliante ha senza dubbio dei risvolti positivi sull’autostima e le relazioni sociali.

Tipologie di apparecchi

Vi siete mai chiesti se gli apparecchi possono utilizzarsi a tutte le età? La risposta è sì. Il suo utilizzo si è talmente esteso che oggigiorno l’apparecchio costituisce qualcosa di estremamente comune.

Ad ogni modo, esistono formule ben più discrete, come l’Invisalign, delle stecche estraibili e totalmente trasparenti. Di fatto, questa tipologia di apparecchio è solitamente utilizzata con pazienti di età avanzata. Un altro tipo di ortodonzia è la linguale: tale sistema è molto simile a quello convenzionale, ma in tal caso l’apparecchio viene collocato nella parte interna dei denti.

Esistono varie tipologie di apparecchi, sia fissi che mobili, utilizzati nei seguenti casi: 

  • spostamento dei denti;
  • riqualificare i muscoli;
  • stimolare la crescita delle mandibole.

Apparecchi fissi

Qui di seguito, una lista dei principali apparecchi fissi secondo quanto indicato da Colgate

  • Apparecchi ortodontici: si tratta di apparecchi composti da fasce, fili e/o sostegni. Le fasce vengono utilizzate per ancorare l’apparecchio ai denti, mentre i sostegni solitamente sono collegati alla parte frontale del dente. L’arco di fili passa attraverso i sostegni e viene collegato alle fasce. I denti sono messi in tensione e gradualmente si spostano nella posizione corretta tramite il tiraggio dell’arco di filo. 
  • Apparecchi speciali fissi: correggono  l’abitudine dei bambini di succhiarsi il pollice o spingere sui denti con la lingua. Questo tipo di apparecchio è fissato ai denti con delle bande.
  • Apparecchio fisso per il mantenimento di spazi tra i denti: nel caso in cui un bambino perda un dente prematuramente, si utilizza un apparecchio fisso per tenere aperto lo spazio che si è creato finché non spunta il dente permanente. Si collega una fascia al dente vicino allo spazio vuoto e un filo viene tirato fino al dente dall’altra parte dello spazio.

Apparecchi mobili

Per quanto concerne gli apparecchi mobili, i più comuni sono i seguenti:

  • Allineatore: gli allineatori seriali sono sempre più usati dagli ortodontisti per spostare i denti, ma senza ponti e supporti di metallo come negli apparecchi fissi. L’allineatore è invisibile e si toglie per mangiare, per lavarsi i denti e quando si usa il filo interdentale.
  • Apparecchio mobile per il mantenimento di spazi tra i denti: questo apparecchio è costituito da una base acrilica che riveste la mascella. È costituito da ramificazioni di metallo o di plastica per mantenere lo spazio tra i denti interessati.
  • Apparecchi per il riposizionamento della mascella: si possono posizionare sia sulla mascella superiore che inferiore. Il loro fine? Migliorare il movimento di chiusura.
  • Separatori di labbra e guance: servono per mantenere le labbra e le guance lontane dai denti. I muscoli del labbro e della guancia possono esercitare una pressione sui denti, e pertanto i separatori servono ad alleggerire questa pressione.
  • Espansore del palato: si tratta di un apparecchio usato per allargare l’arco della mascella superiore. Attraverso questo supporto di plastica che si fissa sul palato, la pressione verso l’esterno esercitata dalle viti porta ad un allargamento dell’area palatale.
  • Apparecchi mobili di mantenimento: posizionati sul palato, prevengono lo spostamento dei denti nella loro precedente posizione. 
  • Cuffia: si posiziona una cinghia dietro alla testa legata ad un filo metallico che arriva davanti fino ai denti, o arco facciale. L’uso della cuffia ha l’obiettivo di rallentare la crescita della mascella superiore e mantenere i denti posteriori in posizione tirando indietro i denti anteriori.

 

COME SCEGLIERE LO SPAZZOLINO PERFETTO

spazzoliniCome scegliere lo spazzolino

Lo spazzolino, assieme a dentifricio, colluttorio e filo interdentale, è il protagonista indiscusso di una corretta igiene orale. Gli esperti consigliano di utilizzarlo almeno tre volte al giorno:

  • la mattina dopo aver fatto colazione;
  • dopo pranzo; 
  • la sera prima di andare a dormire.

È assodato che un utilizzo corretto ed adeguato dello spazzolino da denti è la base di una corretta igiene dentale quotidiana. Nel seguente video, si mostra come pulire correttamente denti, gengive e lingua. 

Uno spazzolino utilizzato correttamente rappresenta infatti l’arma più efficace per prevenire carie e disturbi gengivali in genere, ed evitare il deposito di placca sullo smalto dentale e sugli spazi interdentali.

Come utilizzarlo

Qui di seguito, My Personal Trainer ci spiega come utilizzare in maniera impeccabile lo spazzolino da denti:

  1. Posizionamento dello spazzolino sulla superficie esterna dei denti: per poter rimuovere la placca il più possibile, i denti dell’arcata superiore devono essere puliti con movimenti che vanno dall’alto verso il basso; i denti dell’arcata mandibolare devono invece essere invece spazzolati dal basso verso l’alto. Ricorda che lo spazzolamento deve essere deciso, ma non eccessivamente energico per evitare di lesionare le gengive. 
  2. Posizionamento dello spazzolino sulla superficie interna dei denti: gli esperti raccomandano di prestare particolare cattenzione anche alla pulizia delle pareti dentali interne: tralasciando quest’area, la placca tende a depositarsi più facilmente, fino a creare vere e proprie concrezioni di tartaro, che possono essere rimosse esclusivamente da un igienista.
  3. Posizionamento dello spazzolino sulla superficie masticatoria dei denti: lo step successivo per l’utilizzo corretto dello spazzolino è quello di appoggiare le setole dello spazzolino direttamente sulla superficie masticatoria dei denti, muovendo lo spazzolino avanti e indietro. Lo spazio intercuspidale originato dalle 4 punte dei molari, essendo simile ad un avvallamento, costituisce un’area ideale per il deposito della placca.
  4. Posizionamento dello spazzolino sul dorso linguale: per la pulizia della lingua, particolarmente indicato è il cosiddetto puliscilingua, chiaramente più delicato del normale spazzolino. Ad ogni modo, si può tranquillamente utilizzare lo spazzolino a setole morbide. Il movimento di spazzolamento per pulire la lingua dovrebbe essere eseguito con movimenti circolari. Alcuni spazzolini sono persino dotati di appositi puliscilingua dietro la testina dello spazzolino. Un’accurata pulizia del dorso linguale garantisce un alito più fresco e allontana i batteri che si nascondono sulla sua superficie.

Quale spazzolino scegliere 

 come scegliere lo spazzolino

Per quanto concerne la scelta dello spazzolino, qui di seguito alcuni  criteri per agevolare l’acquisto: 

  1.  Scelta della testina dello spazzolino: per facilitare la pulizia dei denti, la testina di uno spazzolino dovrebbe essere piuttosto piccola e arrotondata per evitare di traumatizzare gengive e palato con eventuali spigoli. Inoltre, non dovrebbe presentare fessure nella zona in cui sono attaccati i ciuffi di setole per impedire ai batteri di annidarsi tra le setole. Alcuni spazzolini sono muniti di testina flessibile, per garantire una pulizia più efficace. La testa flessibile favorisce il perfetto adattamento delle setole dello spazzolino anche sulla superficie frastagliata dei molari.
  2.  Scelta delle setole dello spazzolino: è bene evitare l’utilizzo di spazzolini a setole naturali: queste, infatti, non solo rischiano di lesionare le gengive, ma trattengono anche i batteri al loro interno, aumentando così le probabilità di sviluppare carie. Si dovrebbe dunque preferire uno spazzolino dotato di setole artificiali, in quanto, non essendo cave, non raccolgono batteri o residui di cibo al loro interno.

Lo spazzolino ideale

Uno spazzolino ideale dovrebbe possedere le seguenti caratteristiche:

  • Forma, dimensione e struttura adatte alle esigenze di ciascuno 
  • Efficace nel rimuovere residui di cibo e placca dalla superficie dei denti e dagli spazi interdentali
  • Facile nello scorrimento 
  • Facile da maneggiare
  • Testina corta con setole sintetiche, abbastanza morbide, dritte, di uguale lunghezza, con punte arrotondate
  • Delicato per le gengive
  • Durevole e a basso costo
  • Impugnatura dritta con maniglia ergonomica
  • Non dovrebbe contenere lattice (dato il numero elevato di persone allergiche a tale materiale)
  • Inodore e insapore

Lo spazzolino da denti può essere anche elettrico, particolarmente efficace nel corso della pulizia dei denti data la sua capacità di raggiungere anche i punti più impervi. Questo tipo di spazzolino utilizza l’energia elettrica per muovere la testina che effettua un movimento oscillatorio. A prescindere dal tipo di spazzolino, l’importante è senza dubbio il suo corretto utilizzo.

Quando cambiare lo spazzolino

Uno dei quesiti più comuni concernente questa materia riguarda quando cambiare lo spazzolino. In linea di massima, è necessario cambiarlo almeno una volta ogni 3 mesi o, più precisamente, quando le setole diventano più fragili e meno compatte. Il deterioramento di queste ultime è molto frequente, soprattutto se i denti vengono lavati con frequenza e con movimenti energici.

Queste indicazioni valgono per tutte quelle situazioni in cui l’adulto (o il bambino) si trovi in un buono stato di salute.

Tuttavia, è importante procedere con la sostituzione dello spazzolino anche prima dei 3 mesi qualora si dovessero presentare una delle seguenti circostanze:

  • In presenza di un’influenza con febbre e mal di gola (anche in occasione di un semplice raffreddore) o, in casi più specifici, un’infezione o un’infiammazione ai denti o alle gengive. 
  • In presenza di una carie dentale. 

A proposito della presenza di batteri sulla superficie dello spazzolino o tra le setole, è di fondamentale importanza asciugarlo bene in tutte le sue parti. L’ambiente umido tra le setole, infatti, favorisce la proliferazione dei batteri

Pertanto, come prima cosa, è necessario pulire e asciugare con un panno lo spazzolino e successivamente riporlo in un contenitore con la testina rivolta verso l’alto. Generalmente è consigliabile non riporlo in una custodia di plastica e non coprirlo con il cappuccio: se le setole non sono completamente asciutte, questo ostacolerà il passaggio dell’aria favorendo la persistenza di un ambiente umido.