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La Formazione Professionale su misura per te

radioprotezioneLa radioprotezione

ILERNA Online Italia ha appena allargato la sua offerta formativa, introducendo un Corso online in Tecniche di Radiologia Medica.

Una delle materie che si tratteranno nel corso del primo semestre riguarda la disciplina della radioprotezione, anche detta protezione sanitaria contro le radiazioni ionizzanti, nata come campo applicativo della radiobiologia cui è connessa. 

Se siete interessati a scoprire di più circa questa disciplina, continuate a leggere. 

radioprotezione

Cos’è la radioprotezione

La radioprotezione è intesa come studio e prevenzione degli effetti dannosi delle radiazioni sull’uomo e l’ambiente.

Si tratta di una disciplina relativamente giovane, che ha avuto inizio alla fine del 1800 con la scoperta dei raggi X per conto del fisico tedesco Wilhelm Röntgen.

La protezione dalle radiazioni ionizzanti, ovvero particolari tipi di radiazioni elettromagnetiche o particelle subatomiche dotate di una quantità di energia sufficiente per “ionizzare” la materia che attraversano, è resa particolarmente efficace dai seguenti aspetti: 

  • la conoscenza della loro natura;
  • l’applicazione della dosimetria, cioè il calcolo della dose assorbita;
  • l’impiego di avanzati metodi di misura.

Principi della radioprotezione

Il sistema di protezione dalle radiazioni ionizzanti proposto dalla ICRP (International Conference on Pattern Recognition), e accolto dalla maggior parte delle normative nazionali ed internazionali, si basa su 3 principi:

  • La giustificazione: per ogni pratica con impiego di radiazioni, tale principio richiede la valutazione preventiva dei rischi e dei benefici e che i secondi siano nettamente superiori ai primi.

“Le esposizioni mediche devono mostrare di essere sufficientemente efficaci mediante la valutazione dei potenziali vantaggi da esse prodotti, inclusi i benefici diretti per la salute della persona e della collettività, rispetto al danno che l’esposizione potrebbe causare, tenendo conto dell’efficacia, dei vantaggi e dei rischi di tecniche alternative disponibili, che non comportano un’esposizione alle radiazioni ionizzanti ovvero ne comportano una minore” ed ancora “tutte le esposizioni mediche individuali devono essere giustificate preliminarmente, tenendo conto degli obiettivi specifici dell’esposizione e delle caratteristiche della persona interessata” (DLgs 187/00).

  • L’ottimizzazione: consiste nell’adozione di tutte le metodiche adeguate a ridurre, quanto possibile, l’esposizione alle radiazioni, secondo alcuni parametri di protezione:
    • la distanza dalla sorgente di radiazioni, all’aumentare della quale il rischio si riduce generalmente come l’inverso del suo quadrato;
    • il tempo di esposizione, che deve essere ridotto il più possibile compatibilmente con le esigenze lavorative;
    • l’adozione di adeguate schermature, che devono essere progettate in considerazione del tipo e dell’intensità delle radiazioni da schermare;
    • il controllo della contaminazione radioattiva, che deve essere mantenuta entro livelli molto contenuti.
  • I limiti di dose: sono imposti dalla normativa nazionale vigente, per lavoratori esposti e individui della popolazione e corrispondono a quelli raccomandati in ambito internazionale dalla ICRP. La somma delle dosi ricevute e impiegate non deve superare i limiti prescritti, in accordo con le disposizioni legislative e i relativi provvedimenti applicativi.

Esposizione alle radiazioni 

Secondo quanto indicato dall’Ordine dei tecnici Sanitari di Radiologia Medica, esistono tre tipologie di esposizioni alle radiazioni:

  • Lavorativa: si riferisce all’esposizione ricevuta durante un’attività lavorativa.
  • Medica: comprende quanto segue
    • esposizione di una persona per un’indagine diagnostica o di un trattamento terapeutico;
    • esposizione di persone non esposte per lavoro, ma che coscientemente e volontariamente assistono persone sotto terapia e diagnosi;
    • esposizione di volontari inseriti in un programma di ricerca biomedica.
  • Della popolazione: comprende tutte le esposizioni che non sono lavorative o mediche.

Danni prodotti sull’uomo dalle radiazioni 

I danni prodotti sull’uomo si distinguono in:

  • Danni somatici deterministici: Compaiono al superamento di una dose-soglia caratteristica di ogni effetto. Il superamento di un valore, definito dose-soglia caratteristica di ogni effetto, comporta l’insorgenza dell’effetto in tutti gli irradiati. Con l’incrementare della dose, aumenta la gravità delle conseguenze a livello clinico.
  • Danni somatici stocastici: sono a carattere probabilistico, in quanto si basano su dimostrazioni sperimentali radiobiologiche e dall’evidenza epidemiologica. Compaiono con maggiore frequenza se le dosi sono elevate, e si manifestano dopo anni dall’irradiazione.
  • Danni genetici stocastici: si tratta di danni di natura genetica e casuali. In tal caso, l’individuo esposto a radiazioni può subire modificazioni nei geni e nei cromosomi; possono essere mutazioni genetiche che avvengono naturalmente e spontaneamente in ogni passaggio di generazione o aberrazioni cromosomiche.

I parametri fondamentali, su cui si può agire, sono:

  • Distanza
  • Tempo di esposizione
  • Schermatura

 

Pertanto, le finalità di un sistema di radioprotezione sono:

  • prevenire l’insorgenza di effetti deterministici;
  • mantenere ad un livello accettabile l’insorgenza di effetti stocastici;
  • ridurre la mancanza di equità che potrebbe derivare da un conflitto di interesse tra gli individui esposti e la società nel suo insieme.

 

 

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