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#IORESTOACASA: IL DOTT. LUIS CAMPOS RISPONDE ALLE NOSTRE DOMANDE

#IORESTOACASA: IL DOTT. LUIS CAMPOS RISPONDE ALLE NOSTRE DOMANDE#IORESTOACASA: IL DOTT. LUIS CAMPOS RISPONDE ALLE NOSTRE DOMANDE

Qualche giorno fa, tramite il nostro profilo Instagram vi abbiamo chiesto di inviarci tutte le domande che avreste voluto fare al Dott.Luis Campos sulla situazione del coronavirus nel nostro paese. Il Dott.Luis Campos vive a Milano da circa sette anni e lavora come Chirurgo e Medico estetico. Lo ringraziamo per la sua grande disponibilità ed in questo post vi riportiamo tutte le sue risposte. 

Questa situazione provocherà problemi di salute mentale alla popolazione?

Purtroppo sí, le persone che già prima di questa situazione dovevano fare i conti con una instabilità emotiva, sicuramente riscontreranno ulteriori problemi emozionali. Dobbiamo fare una distinzione tra i pazienti che hanno una malattia psichiatrica e quelle persone con una debolezza emotiva che si accentuerà in questo periodo. La chiusura e l’isolamento non li aiuterà.  Il fatto di dover ”lottare” contro un nemico che non vediamo e che non sentiamo ci rende più ansiosi ed aggressivi verso il prossimo. La paura del contagio ci porta inconsciamente a vedere come nemici anche le persone che amiamo, ci sarà l’incertezza creata dal pensiero se la persona che abbiamo vicino potrebbe o no contagiarci.

Come possiamo mantenere un atteggiamento positivo in questa situazione?

Mi sento di dire che stiamo vivendo un periodo storico molto interessate, sicuramente non bello ma interessante. A differenza di una guerra, in questa situazione, non dobbiamo fare i conti con un esercito nemico che viene a colpirci, non siamo davanti ad una situazione drammatica e disumana come una guerra. Non è un bel periodo, assolutamente no, ma per cercare di mantenere un atteggiamento positivo, sarà interessante vedere come ne usciremo, come ci riprenderemo da tutto questo. Questa mia positività viene anche dal fatto che non sono stato colpito in prima persona da questa tragedia, non ho familiari o amici colpiti da questo virus, non ho perso persone care. Mi rendo conto che per una persona che ha perso un caro, vederla così sarà molto più difficile.

È vero che con l’arrivo dell’estate il virus potrebbe sparire?

Non so rispondere a questa domanda, in realtà questa certezza non c’è. È la prima volta che siamo in questa situazione. È un virus quasi completamente nuovo per la scienza. Basti pensare che in paesi come il Sud America e l’Australia iniziano ad esserci casi di coronavirus e sono in stagioni dell’anno diverse da noi. Per ora non ci sono dati scientifici che confermino questa teoria. Non credo che il caldo sia il rimedio per sconfiggere il virus.

Potremmo incorrere in un secondo grande contagio nei prossimi mesi?

Potrebbe succedere, così come sta succedendo in Cina. Proprio per questo è importantissimo in questa fase cercare di ridurre i contagi a zero, per poi poter pensare ad una grande fase di recupero, altrimenti rischieremo di far iniziare una nuova fase di contagio. Saremo responsabili in prima persona.

Come possiamo controllare la diffusione del coronavirus con la grande quantità di asintomatici che ci sono nel paese?

Per gestire questa situazione dobbiamo affidarci alle autorità. È importantissimo fare test al più alto numero di persone, se non a tutta la popolazione. Credo che nella prima fase, a mio parere, ci si sia concentrati troppo nel creare nuovi ospedali da campo o reparti di terapia intensiva. Dobbiamo pensare che il contagio arriva dalla popolazione e se nella popolazione c’è un alto numero di asintomatici sarà difficile poter controllare e diminuire i contagi. Per questo credo che l’approccio di fare test a tappeto, isolando i contagiati e scoprendo l’esistenza di tantissimi asintomatici, sia il più corretto per poter arrivare ad avere una situazione più chiara dei contagi dati da questa pandemia. In questo modo si potrà avere un controllo più efficace.

È vero che 15 giorni di isolamento non sono sufficienti?

Ci sono molti dubbi al riguardo. È vero che una persona contagiata dopo 15 giorni di isolamento ha una carica virale molto bassa. Questo vuol dire che il soggetto non contagerà come al principio. Ci sono dei casi isolati in cui a distanza di un mese il soggetto continua ad avere un’alta carica virale, questo potrebbe anche essere dato dal fatto di essere stato ancora a contatto con persone che avevano il coronavirus. Ci sono molto domande in cui nei prossimi mesi sarà la scienza a darci una risposta più chiara.

Torneremo alla normalità o dovremo prepararci ad una cambio nella nostra quotidianità?

Ci dobbiamo preparare ad un cambio della nostra vita. Lo vediamo nei giornali, durante il prossimo anno sarà difficile tornare alla normalità. Fino a quando non sarà disponibile un vaccino o una cura che possa proteggerci contro questa malattia, sarà molto difficile tornare alla situazione che vivevamo qualche mese fa. La Cina è un esempio, stanno cercando di tornare alla vita normale ma comunque è una ”normalità coronavirus”, con grandi protezioni e mantenendo sempre la distanza di sicurezza. Ma c’è da dire una cosa, non sappiamo cosa ci aspetta, magari questa ”nuova normalità” sarà anche meglio.

Come stai vivendo questa crisi facendo parte del settore sanitario?

In questo momento io sono a Milano ma non sto lavorando. Essendo medico estetico e lavorando privatamente nella mia clinica ed in altri studi medici non sto lavorando. Inviai la candidatura alla regione Lombardia come medico volontario, per poter aiutare in questo periodo, ma essendo un chirurgo non sono stato chiamato.
Quando arriverà il momento della ripresa e torneremo ad essere in contatto con i pazienti (e non vedo l’ora!), dovremmo proteggerci tutti. Dobbiamo seguire tutte le misure di protezione. Anche voi studenti di ILERNA Online Italia, che studiate per diventare igienisti dentali, sarete in contatto stretto con i pazienti. Il naso e la bocca come sappiamo sono le zone principali del contatto e sono anche le zone con le quali dovrete lavorare. Quando faccio medicina estetica spesso lavoro sul viso delle persone. In questi momenti il paziente non può essere protetto, saremo noi a doverci proteggere, utilizzando guanti, mascherine, camici e visiere protettive. E dopo ogni paziente dovremmo disinfettare tutto e cambiare anche i nostri strumenti di protezione.

Dobbiamo avere pazienza, presto torneremo alla normalità e ci torneremo nel modo migliore.

Grazie ancora al Dott.Luis Campos!

 

 

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