Il dentifricio è un prodotto finalizzato all’igiene orale che può presentare una consistenza pastosa, gelatinosa o fluida. Il suo scopo? Accompagnare l’azione pulente dello spazzolino sulle superfici dentarie.
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A cosa serve il dentifricio
Assieme allo spazzolino, il dentifricio costituisce un alleato fondamentale nell’igiene orale quotidiana. Le sue principali funzioni sono le seguenti:
- Le sue particelle sono in grado di catturare i batteri della placca e rimuoverli prima che possano sedimentarsi e convertirsi in tartaro.
- Il dentifricio presenta proprietà abrasive che permettono di levigare e sbiancare la superficie dei denti.
- L’azione del fluoro permette di rimineralizzare, rafforzare e diminuire gli episodi di sensibilità dentale.
- Grazie agli aromi contenuti al suo interno, consente di combattere l’alitosi.
Nei supermercati, è possibile trovare una vastissima scelta di dentifrici, con varie formulazioni in base alla destinazione d’uso:
- normali;
- per denti e gengive sensibili;
- antitartaro;
- sbiancanti;
- anticarie;
- protettivi dello smalto.
Tuttavia, è bene ricordare che un eccessivo assorbimento di fluoro potrebbe indebolire i denti e causare dolori gengivali. Inoltre, un’eccessiva azione abrasiva può finire per erodere lo smalto dentale, provocando sensibilità e fastidi e favorendo il proliferare di carie. Per questi motivi, è importante utilizzare il dentifricio in piccole dosi e effettuare un corretto spazzolamento antibatterico e mantenere la bocca bella e sana più a lungo.
Inoltre, è bene ricordare che ogni sei mesi è consigliata una pulizia dentale professionale.
Perché usare il dentifricio in piccole dosi
Vi siete mai chiesti perché gli esperti consigliano di utilizzare il dentifricio in piccole dosi? Qui di seguito le due ragioni principali:
- diminuire la dose di dentifricio impiegato consente di evitare che il gusto troppo forte ed il conseguente bisogno di sputare portino ad interrompere l’azione di spazzolamento prima del previsto;
- usare il dentifricio in ingenti quantità ci fa incorrere nel rischio di assorbire eccessive quantità di fluoro; questo minerale, per fissarsi sui denti, ha comunque bisogno di essere mantenuto in sede per un tempo adeguato.
Quale dentifricio scegliere: l’indice di abrasavità
Nei dentifrici, esiste un indice definito abrasività relativo alla cosiddetta dentina (RDA in inglese) che misura l’usura della dentina in seguito allo spazzolamento dei denti mediante l’utilizzo di un determinato tipo di dentifricio.
Il dentifricio è composto da una serie di ingredienti, alcuni denominati “abrasivi”, altri solidi la cui missione è relativa alla pulizia dei denti. Tali sostanze consentono la rimozione dei residui di cibo che rimangono tra i denti, e nonostante abbiano un forte potere pulente, tendono tuttavia a compromettere lo smalto dentale qualora non venga utilizzato un dentifricio con un RDA adatto al tipo di ciascun individuo. Le sostanze abrasive più comuni sono il fosfato di calcio, il carbonato di calcio, il pirosfato di calcio e la silice. Secondo quanto suggerisce la Associazione Americana dei Dentisti (ADA), i dentifrici con un indice RDA inferiore a 250 possono causare effetti nocivi in quei soggetti che hanno una salute orale più delicata. Soprattutto nei dentifrici sbiancanti, esiste il rischio di abradere eccessivamente lo smalto e la dentina, aumentando il rischio di fenomeni cariogenici e di sensibilità dentale, specie in caso di colletti scoperti.
Secondo quanto indicato da ADA, i dentifrici sono divisi in quattro fasce in funzione dell’abrasività:
- dentifrici a bassa abrasività (da 60 a 70);
- dentifrici a media abrasività (da 70 a 100);
- dentifrici a moderata abrasività (da 100 a 120);
- dentifrici ad alta abrasività (da 120 a 200).
Un valore di RDA troppo elevato (superiore a 200) può causare, nel tempo, danni a livello dello smalto. Sempre l’American Dental Association consiglia di non utilizzare dentifrici con abrasività superiore a 30 RDA in caso di dentina esposta sensibile; in presenza di denti e gengive sane, il coefficiente di abrasività ideale non dovrebbe comunque essere superiore a 75 RDA.
Ricorda che i dentifrici liquidi o in gel sono generalmente meno abrasivi di quelli a consistenza pastosa.
Inoltre, è bene prestare attenzione alla tecnica di spazzolamento ed al tipo di spazzolino: evitate spazzolamenti troppo energici e preferite gli spazzolini con setole morbide.
Dentifricio per bambini
Quando si parla di dentifrici adatti ai più piccoli, occorre prestare attenzione al fluoro, che al di sotto dei 6 anni non deve superare una concentrazione pari a 500 ppm.
Anche se spesso i prodotti per bambini hanno un sapore dolce non bisogna preoccuparsi: non contengono zucchero, ma dei prodotti sostitutivi dello zucchero che non aumentano i rischi di carie. Lo scopo è semplicemente quello di aiutarli a prendersi cura dei loro denti lavandoli almeno due volte al giorno.
Dentifricio sbiancante: funziona?
Il dentifricio sbiancante funziona davvero? Anche se aiuta ad eliminare alcune macchie, non può certo ridare il candore originale ai nostri denti.
Se invece hai solo bisogno di ridare un tocco di lucentezza ad un sorriso un po’ sbiadito per ritrovare una dentatura smagliante, puoi lasciarti tentare dal dentifricio sbiancante. In genere questi prodotti contengono maggiori quantità di sostanze lucidanti per una migliore efficacia.
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