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Giornata mondiale contro l’epatite e relazione con la salute orale

giornata mondiale contro l'epatiteGiornata mondiale contro l'epatite

Oggi, 28 luglio 2021, è la Giornata Mondiale contro l’Epatite, termine indicante l’infiammazione del fegato. Il claim di quest’anno? “Le epatiti non possono aspettare”.

Esistono differenti forme di epatite, le quali possono essere classificate in due gruppi:

  • epatiti infettive;
  • epatiti non infettive.
giornata mondiale contro l'epatite

Epatiti infettive

Il primo gruppo include quelle forme di epatiti causate da infezioni. Tra le più comuni, troviamo:

  • Epatite A: si trasmette attraverso il consumo di cibo o di acqua contaminate dalle feci di un individuo affetto.
  • Epatite B: si trasmette attraverso i fluidi del corpo (sangue, secrezioni vaginali e liquido seminale) da una persona infetta ad un individuo sano.
  • Epatite C:  si trasmette prevalentemente attraverso il sangue, ma è anche dovuta ai contatti sessuali non protetti.
  • Epatite D:  il contagio implica il contatto diretto col sangue infetto.
  • Epatite E: si contrae per via oro-fecale (ingestione di acqua o cibi infetti in cui sia presente materiale fecale che ospiti il virus HVE) o per contatto con il sangue.

Cause 

La principale causa delle epatiti infettive è un virus specifico identificato dalla sigla HV (Hepatitis Virus) accompagnata dalla specifica lettera dell’alfabeto.

Oltre a ciò, le epatiti appartenenti al primo gruppo possono essere causate da altri microrganismi.  Tuttavia, si tratta di epatiti abbastanza rare, che colpiscono soprattutto soggetti immunodepressi, pertanto caratterizzati da un sistema immunitario indebolito.

Infine, l’epatite può essere provocata anche dall’ingestione di sostanze tossiche (abuso di alcol, farmaci, ecc.), malattie autoimmuni e fattori metabolici (morbo di Wilson, deficit di α-1 tripsina).

Sintomi 

Tra i principali sintomi dell’epatite, riscontriamo:

  • Stanchezza estrema.
  • Malessere simil-influenzale.
  • Prurito della pelle (Epatite B).
  • Edema (Epatite B).
  • Eritema Polmonare (Epatite B).
  • Colorazione giallastra della pelle e delle sclere oculari.
  • Urine scure.
  • Feci chiare.
  • Dolore addominale, che si irradia dal fianco destro.
  • Inappetenza.
  • Dimagrimento.
  • Nausea e vomito.
  • Aspetto sofferente.
  • Emorragie spontanee.
  • Ipertensione portale.
  • Insufficienza renale.
  • Encefalopatia epatica.
  • Disturbi epatici e metabolici di vario tipo.
  • Cancro al fegato.

Relazione tra epatite e salute orale

Un’infezione virale del calibro di un’epatite porta allo sviluppo di una serie complicazioni correlate. Tra di esse, troviamo patologie legate alla salute orale. Infatti, le alterazioni del sistema immunitario causate dall’infezione e i cambiamenti nella propria dieta, stile di vita e nella composizione della saliva possono facilitare lo sviluppo ed il peggioramento di malattie orali come le parodontite. Uno studio pubblicato nel 2018 sul Journal of Immunology Research, dimostra infatti la stretta relazione fra tale patologia e l’epatite C.

A livello orale il paziente portatore del virus HCV presenta solitamente forti emorragie del tessuto gengivale. Per tale motivo, tende a non spazzolare efficacemente i denti, accumulando di conseguenza placca batterica che può evolversi in parodontite. Talvolta per la presenza di placca e tartaro sono stati riscontrati epulidi.

A queste manifestazioni si associano gli effetti collaterali dell’interferone, sostanza prodotta dalle cellule del sistema immunitario che si produce durante le prime fasi dell’infezione. Infatti, in molti casi si sviluppano mucositi, mentre in altri individui sono stati riscontrati casi di Lichen Ruber Planus orale. Il lichen si è riscontrato essere molto spesso associata all’HCV dal momento che la terapia con interferone abbattendo le difese immunitarie crea stomatopatie di tipo autoimmuni.


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Diastema dentale: cause, disturbi e trattamenti

diastema dentaleIl diastema dentale

Avete mai sentito parlare di diastema dentale? Molto probabilmente non conoscete il termine, ma sicuramente lo avrete visto in più di un’occasione. Si tratta dello spazio presente tra due o più denti che caratterizza la dentatura di alcune persone.

Vediamo assieme nel dettaglio le cause, i disturbi correlati e i possibili trattamenti.

diastema dentale

Cos’è il diastema dentale?

Il diastema dentale è un termine che sta a indicare la presenza di un solco largo e spazioso tra due denti continui, solitamente gli incisivi superiori

Si tratta di un grosso buco nero che, a seconda dei gusti, può apparire dolce o simpatico, o peggiorare l’estetica del sorriso. Nell’ultimo caso, le uniche soluzioni possibili vanno ricercate nei trattamenti correttivi di ortodonzia o negli interventi di restauro con protesi specifiche.

Vediamo dunque da che cos’è provocato il diastema, quali ripercussioni patologiche può indurre e come si può trattare.

Cause del diastema

Il diastema non costituisce un rischio per la salute orale del paziente, nonostante molte persone optino per realizzare trattamenti volti al miglioramento del proprio sorriso. Talvolta, il diastema costituisce un problema di allineamento che può correggersi tramite un trattamento di ortodonzia

Talvolta (indipendentemente dalla dimensione del solco presente tra i denti separati), sarà necessario optare per un apparecchio fisso o mobile, dal momento che i movimenti di solo un paio di denti hanno ripercussioni sul resto. Tuttavia, i risultati non sono immediati: il diastema può richiudersi dopo 6 mesi-2 anni. L’intervento di ortodonzia è più indicato per i giovani pazienti.

Se è un frenulo labiale eccessivamente grande la causa del solco, esiste un trattamento chirurgico denominato frenectomia che riduce lo spazio. Si tratta di un’operazione alquanto semplice e senza rischio alcuno per il paziente. Nei soggetti minori, la frenectomia è sufficiente per chiudere il solco tra gli incisivi, dal momento che non eserciterà più pressione sugli incisivi e i denti si svilupperanno normalmente; mentre gli adulti dovranno realizzare un trattamento di ortodonzia complementaria per chiudere il solco tra i denti.

Disturbi correlati 

Nonostante la maggior parte delle volte il diastema costituisca un disturbo prettamente estetico, la sua presenza in una dentatura permanente può costituire un potenziale danno parodontale nella zona incisiva. Infatti, l’assenza di una superficie di contatto tra due denti vicini predispone al rischio di traumi sulla papilla interdentale (causati dall’azione meccanica del cibo) e all’insorgenza di una gengivite evolutiva.

Inoltre, il diastema può essere cause delle seguenti patologie:

  • Carie: come si sa, le carie si generano a causa dell’accumulo della placca batterica tra i denti e le gengive. Quando sono presenti solchi di questo tipo, è molto più probabile che aumenti la comparsa di questi resti che danneggiano lo smalto dentale. 
  • Lesioni alle gengive.
  • Dolore:  il diastema può comportare una cattiva masticazione degli alimenti, che può avere come conseguenza forti mal di testa, dolori alla mandibola, alle orecchie e cervicale. 
  • Problemi di pronuncia: per tale motivo, nonostante il diastema sia abbastanza frequente durante l’infanzia, nel caso in cui continui nel corso della fase di sviluppo, è necessario rivolgersi a un dentista per valutare se è necessario ricorrere a un trattamento. 

Come correggerlo

Come già sottolineato varie volte in questo articolo, il diastema costituisce un disturbo prettamente estetico, ma è il dentista a dover decidere come procedere dinanzi ad un diastema.

Nel caso in cui si volesse optare per un intervento dentistico (anche in assenza di complicanze patologiche), le opzioni che consiglia My Personal Trainer sono le seguenti: 

  1. Trattamento ortodontico per allineare i denti: questo intervento consiste nell’applicazione di un apparecchio, fisso o mobile, sui denti. 
  2. Trattamento “riempitivo” con le faccette in ceramica/porcellana: questo intervento rende i denti visibilmente più grandi. Le faccette estetiche vengono fatte aderire alla superficie di due denti divisi da un diastema: aumentando di superficie, questi denti vengono perfettamente allineati, in modo da riempire il solco. 
  3. Copertura/sostituzione del dente con corone artificiali (capsule): nel caso in cui i denti che delimitano un diastema sono affetti da carie, pulpite o appartengono a una persona non più giovane, bisogna innanzitutto curare l’infezione. In seguito, sarà necessario incapsulare il dente con corone artificiali in ceramica o zirconio.  
  4. Impianti dentali: tali strategie d’intervento possono essere eseguiti esclusivamente negli adulti, soprattutto in presenza di denti cariati o profondamente infetti.
  5. Frenulectomia: si tratta di un trattamento riservato ai casi di diastema dipendenti da anomalie strutturali del frenulo gengivale. La procedura consiste nel tagliare il frenulo e ricollocare lo stesso in posizione corretta. Quando la frenulectomia viene eseguita ad un bambino, il diastema tende a richiudersi spontaneamente; nell’adulto, l’intervento dev’essere supportato dall’applicazione di un apparecchio.

Le visite periodiche dal dentista sono fondamentali per tenere sotto controllo il diastema, soprattutto nelle fasi di sviluppo degli stessi. 

Fumo e denti: conseguenze sulla salute orale

Conseguenze del fumo sulla salute oraleConseguenze del fumo sulla salute orale

In occasione della Giornata Mondiale per la lotta al fumo, che si è celebrata il 31 maggio 2021, desideriamo creare coscienza circa i danni provocati dal fumo sulla nostra salute orale

La bocca è la porta d’ingresso del fumo: da qui, esso causa diversi danni, spesso estremamente sottovalutati. Qui di seguito elenchiamo i principali. 

fumo e denti

Danni a livello dello smalto

Il fumo può causare la formazione di macchie sia su denti naturali che protesizzati e  restaurati. Inoltre, il tabacco provoca la formazione e il conseguente accumulo di tartaro sui denti.  Le superfici dentarie, rese così ruvide, richiamano altra placca, provocando l’aumento di carie e infiammazioni gengivali.

Infine, sapevi che il fumo aumenta il digrignamento notturno dei denti, favorendo l’usura delle superfici dentali? Questo fenomeno, oltre ad essere antiestetico, porta in superficie lo strato sottostante di dentina che tende a colorarsi più facilmente e in profondità.

Danni alle gengive

Il fumo diminuisce l’ossigeno presente nelle gengive, favorendo la sopravvivenza dei batteri più aggressivi presenti nella placca. Le conseguenze? Aumento della mobilità dentaria, ritiro delle gengive e precoce perdita dei denti.

Guarigione delle ferite chirurgiche

In seguito a interventi di chirurgia orale, il fumo di tabacco tende a rallentare la guarigione delle ferite. Inoltre, il fumo influenza negativamente la difese, e riduce la percentuale di ossigeno nel sangue. Pertanto, la ridotta ossigenazione dei tessuti orali altera i processi di guarigione.

Alito

Il tabacco provoca alitosi. Ciò induce il fumatore ad eccedere nel consumo di mentine e chewing-gum, che aggravano le erosioni dello smalto a causa del loro contenuto in zucchero e/o acido citrico.

Malattie delle mucose

Tra le malattie che colpiscono le mucose e che sono causate dal fumo, troviamo le seguenti: 

  • La leucoplachia è una lesione caratterizzata da macchie bianche situate su guance e lingua, a volte accompagnata da zone rosse. E’ una lesione potenzialmente maligna, ed è per tale motivo che è necessario rivolgersi tempestivamente al proprio dentista di fiducia.
  • La candidosi è un’infezione fungina solitamente tipica di chi ha un sistema immunitario poco efficiente (bambini, anziani, diabetici, immunodepressi…). Si presenta con macchie bianche che risultano asportabili se spatolate. Il fumo abbassa le difese immunitarie rendendo quindi il fumatore più soggetto a varie infezioni, oltre a quella candidosica.

Tumore al cavo orale

Come è ben noto, il fumo può arrivare a causare il tumore alla bocca.

Il cancro orale include:

  • labbro;
  • lingua;
  • gengiva;
  • mucose della bocca;
  • oro-faringe (parte iniziale della gola).

La associazione tra cancro orale e tabacco è strettamente dipendente dalla dose, dalla durata dell’esposizione e dalla modalità di esposizione. Ad ogni modo, l’abbandono dell’utilizzo di tabacco si associa a una progressiva riduzione del rischio di tumore.

Pelle

Come ben noto, il fumo toglie ossigeno alla pelle. Tra gli effetti negativi del tabacco a livello epidermico, segnaliamo i seguenti:

  • pelle spenta e opaca;
  • formazione di macchie;
  • formazione di rughe soprattutto nella regione intorno alle labbra.

Conseguenze post fumo

Come indicato nei paragrafi precedenti, il tabagismo ha diversi effetti negativi. Tra questi, troviamo l’alitosi, la formazione di carie, placca batterica e tartaro, fino ad arrivare alle condizioni più gravi, di malattie delle mucose e tumori al cavo orale.

Le sostanze contenute nelle sigarette, infatti, rendono il cavo orale particolarmente soggetto alla proliferazione di batteri.

Smettere di fumare è quindi un gesto che protegge da disturbi e condizioni gravi. Tuttavia, se si è fumato molto e per molto tempo, gli effetti di questo gesto possono metterci più del previsto a manifestarsi.

L’ingiallimento dei denti e le macchie sono una condizione frequente in chi fuma o in chi è solito masticare tabacco. Pertanto, interrompere questo vizio raramente porta subito ad avere una dentatura bianca e sana. Per poter rimuovere il colore giallo dai denti e osservare una guarigione completa, occorre fare uso di appositi dentifrici, accompagnati dal giusto spazzolino e colluttorio, e , se necessario, rivolgersi a un professionista per sottoporsi a uno sbiancamento dei denti.  

Formazione macchie nere

Fra i vari tipi di macchie dentali, quelle provocate dal tabacco sono solitamente di colore giallo o nero, e risultano molto più difficili da sbiancare rispetto ad altre tipologia di macchie. 

Quello che accade mentre fumiamo è che sostanze come la nicotina e il catrame si attaccano allo smalto dei denti, e a contatto con l’ossigeno cambiano colore, compromettendo la salute e il benessere del cavo orale e del sorriso. 

Fumo e denti: come proteggerli

Proteggere i denti dal fumo è certamente possibile, ma un uso prolungato del tabacco può arrivare a comprometterne la salute generale. 

Uno dei sistemi di prevenzione più comuni consiste in una pulizia dentale quotidiana accurata

  • spazzolare i denti almeno 2 volte  al giorno;
  • utilizzare il filo interdentale;
  • fare uso del collutorio.

Per rimuovere in maniera efficace la placca dentaria, uno degli strumenti principe dell’igiene dentale è lo spazzolino elettrico. Vi siete mai chiesti quali caratteristiche debba possedere? Allora date un’occhiata al seguente link:

Spazzolino elettrico: guida alla scelta e all’impiego

Diseno-sin-titulo-2021-05-26T171135.237Guida all'uso dello spazzolino elettrico

Oggi parliamo del famigerato spazzolino elettrico, un dispositivo in grado di rimuovere in maniera efficace placca e residui di cibo, minimizzando il rischio di carie.

Nel termine elettrico, sono compresi tutti quegli spazzolini che hanno un movimento automatico, che può essere diverso da quello rotante. 

Nelle prossime righe, vedremo le principali caratteristiche dello spazzolino elettrico e i vantaggi e svantaggi di questo dispositivo divenuto uno degli strumenti principe dell’igiene orale domestica. 

spazzolino elettrico

Caratteristiche dello spazzolino elettrico

Nonostante gli innumerevoli tipi di spazzolini elettrici presenti sul mercato, la maggior parte di essi è costituita da due parti ben distinte: 

  1. Testina: munita di setole che ruotano, vibrano od oscillano ad una certa frequenza. Generalmente, il consiglio degli esperti è volto agli spazzolini muniti di testine rotanti circolari, in quanto assicurano movimenti oscillatori e rotatori tali da rivelarsi efficaci non solo nella rimozione della placca, ma anche nella prevenzione del sanguinamento gengivale.
  2. Corpo (impugnatura): contiene il motore e le batterie di alimentazione, indispensabili per trasmettere l’impulso oscillatorio alla testina sovrastante. Nel corpo dello spazzolino elettrico può essere sistemato un sensore di pressione, ovvero un segnalatore specifico indicante un’eccessiva pressione di spazzolamento. La maggior parte degli spazzolini da denti funziona con un meccanismo a bassa tensione. Se alcuni modelli fanno uso di un trasformatore che alimenta lo strumento mediante una presa a muro, la maggior parte possiedono una batteria ricaricabile dentro al corpo dello spazzolino.

Velocità di movimento 

Molti spazzolini elettrici ti consentono di selezionare la velocità. Inoltre, questo tipo di dispositivi permette di creare una turbolenza nell’acqua che aumenta notevolmente la capacità di pulizia negli spazi più insidiosi da raggiungere con le setole. 

Tra le caratteristiche più importanti da tenere in considerazione, troviamo le seguenti: 

  • tipi di movimento della testina (roto-oscillante o vibratorio);
  • numero di rotazioni che lo spazzolino è in grado di fare in un minuto;
  • timer integrato, per selezionare il tempo corretto;
  • sensore di pressione, che ti indica quando stai premendo troppo;
  • collegamento tramite bluetooth per monitorare la tua igiene orale. 

Vantaggi dello spazzolino elettrico

Optare per uno spazzolino elettrico ha i seguenti vantaggi: 

  • Rimozione efficace della placca: lo spazzolino elettrico consente una rimozione maggiormente efficace della placca e una diminuzione notevole della gengivite rispetto allo spazzolino manuale.
  • Non danneggia le gengive: se usato correttamente, lo spazzolino elettrico favorisce la salute orale generale. Il massaggio delle setole sulle gengive, infatti, aumenta l’afflusso di sangue ai capillari, portando maggior ossigeno ai tessuti parodontali.
  • Comodo per chi ha mobilità limitata: lo spazzolino elettrico risulta utile in caso di tunnel carpale, artrite e disabilità dello sviluppo. 
  • Timer incorporato: le persone che usano lo spazzolino manuale si lavano i denti per circa 46 secondi, troppo poco per rimuovere la placca. Grazie al timer incorporato, lo spazzolino elettrico ti consente di seguitare con lo spazzolamento sino a quando verrà ritenuto necessario (sarebbe bene che lo spazzolamento duri almeno 2 minuti). 

Svantaggi

Per quanto concerne gli svantaggi derivanti dall’utilizzo di uno spazzolino elettrico, segnaliamo quanto segue: 

  • Costo: gli spazzolini elettrici hanno un costo più elevato rispetto a quelli manuali: i prezzi variano dai 15€ ai 250€.
  • Spazzolamento complicato: oltre a non concedere una pulizia profonda dei denti, un impiego scorretto di questo strumento elettrico può porre le basi per recessioni gengivali, lesioni alle gengive, carie ed altre patologie dei denti. Se non adeguatamente rimossa con il movimento elettrico delle spazzole, la placca si deposita sui denti, rendendoli opachi ed ingialliti.

Quale spazzolino scegliere?

Sia lo spazzolino elettrico  che quello manuale hanno i propri vantaggi e svantaggi. 

Tuttavia,la maggior parte dei professionisti consigliano l’utilizzo dello spazzolino elettrico perché consente una migliore igiene orale nel caso in cui possieda le seguenti caratteristiche:

  • testine tonde, oscillanti e rotanti;
  • un motore potente.

Queste due caratteristiche consentono di esercitare una pressione decisa sui denti e far sì che le setole della testina massaggino il margine gengivale. Questa manovra consente un miglior afflusso di ossigeno alla gengiva e ne preserva la tonicità.


Ti sei mai chiesto quali siano le caratteristiche dello spazzolino perfetto? Se la risposta è sì, dai un’occhiata al link sottostante:

Le 5 migliori tecniche di memorizzazione esistenti sul mercato

tecniche di memorizzazione5 mnemotecniche

Alcune tecniche di memorizzazione per portare le vostre sessioni di studio a un livello mai visto prima?

In questo articolo, vi elencheremo 5 mnemotecniche infallibili che dovete assolutamente conoscere.

tecniche di memorizzazione

1- Conversione fonetica

Dovete memorizzare una serie di cifre impensabili per il prossimo esame e non sapete come fare? 

Una mnemotecnica per memorizzare i numeri è la cosiddetta “conversione fonetica”: si tratta di un sistema di codificazione che prevede che ad ogni numero, da 0 a 9, venga associato un suono consonantico. In tal modo, ogni sequenza numerica può essere facilmente convertita in parole.

E indovinate un po’? Parole e frasi corrispondono naturalmente a immagini.

2- Sistema della rima

Se la conversione fonetica vi sembra troppo difficile, vi consigliamo di sperimentare la tecnica del “sistema delle rime”.

Consiste nell’associare ogni numero ad una parola con cui fa rima (uno= digiuno; due= bue; tre= purè; ecc.). Dopodiché, potrete associare le parole che avrai selezionato con immagini.

3- Mappe mentali

Tuttavia, come miglior sistema per memorizzare i concetti segnaliamo le “Mappe mentali”

Si tratta di un incredibile strumento che può essere applicato a qualsiasi campo di studio e progettazione. 

Perfetto, ma come si creano? Si costruiscono partendo da un nucleo centrale dal quale poi si diramano in sottocategorie tutti altri concetti. L’intera costruzione si crea tramite parole chiave, ovvero quei termini in grado di rappresentare da soli un intero concetto. 

Tramite le diramazioni della mappa mentale sarete in grado di dare vita allo scheletro del vostro argomento di studio e dunque memorizzare le informazioni in maniera sistematica e completa, partendo dalle informazioni generali, fino a quelle più puntuali. 

4- Tecnica dei loci di Cicerone

La tecnica dei loci (dal latino loci che significa “luoghi”) è una tecnica di memorizzazione coniata dal grande oratore romano Cicerone, il quale ne faceva costantemente uso per ricordare i discorsi che presentava in Senato. 

La tecnica dei loci è ottima da applicare sia nello studio, sia nella vita quotidiana, ad esempio quando dovete sostenere un discorso in pubblico.

La prima cosa da fare per applicare questa tecnica è pensare ad un luogo o un itinerario che si può visualizzare nella propria testa in maniera del tutto chiara. 

Una volta individuato il percorso familiare e i punti di riferimento contenuti in essi, dovrete associare le informazioni, convertite in “parole chiave”, da memorizzare.

L’immaginazione è la chiave: una volta aver visualizzato un luogo a te familiare, collocatevi nella prima tappa del tragitto e associate ad essa la prima keyword individuata. Procedete in questo modo per tutte le tappe, associando le altre parole chiave.

Perfetto, ma come applico questa tecnica allo studio? Quando dovete ripassare un argomento appena studiato o procedere ad un’esposizione orale nel corso di un esame, ripercorrete tutte le tappe del percorso, rievocando i concetti chiave che hai associato ad ogni luogo.

5- Metodo della parola chiave

Infine, tra le tecniche di memorizzazione più in voga vi è il cosiddetto “Metodo della parola chiave”: consiste nel creare in maniera sistematica degli indizi, sotto forma di immagini, che innescano la memorizzazione e il ricordo.

Con il keyword method sarai in grado di creare associazioni davvero strane (come dei pesci con una grossa testa mentre nuotano in un cartone di latte, a ricordare che le Cefalosporine sono antibiotici Beta-Lattamici)

Il metodo della parola chiave è così potente che ti permette di imparare fino a 100 vocaboli  in un’ora, o anche di approfondire argomenti di anatomia, diritto, e qualunque altra materia molto mnemonica con una efficienza che non ha paragoni.

Come studiare in maniera efficace: 7 metodi infallibili

esami-maggio-2021Come studiare in maniera efficace

Gli esami non finiscono mai, dicono. Alcune idee su come studiare in maniera efficace?

Nelle prossime righe, vi condivideremo alcuni utili consigli su come sfruttare al meglio el vostre sessioni di studio intenso, con l’obiettivo di aggiungere il materiale imparato alle vostre conoscenze di base. 

Come studiare in maniera efficace

Scrivere appunti dettagliati

Prendere appunti nel corso della lezione è fondamentale per iniziare ad assimilare i concetti principali

Dedicate del tempo a ordinare le note raccolte nel corso della lezione, e scrivete all’insegnante nel caso in cui siate confusi su qualche argomento.

Evitate di dover affidarvi esclusivamente ai libri, e soprattutto di apprendere i concetti più importanti nel corso delle settimane che precedono l’esame: quelle devono essere dedicate esclusivamente al ripasso.  

Studiare per tempo

Iniziate a studiare almeno un paio di settimane prima dell’esame finale. 

Create un programma di studio con un tempo pre-stabilito per ciascun argomento

Per organizzarsi al meglio ed evitare di rimandare in continuazione, potete optare per la cosiddetta “Tecnica del pomodoro”: lavorate per 25 minuti e riposate per altri 5. In tal caso, è consigliabile fissare un timer. L’obiettivo?  Provocare un senso d’urgenza, generando un vincolo temporale. 

Infine, organizzatevi il tempo di studiare per altri esami, se possibile e/o necessario.

Organizzare un programma di studio

Organizzate il materiale di studio che avete a vostra disposizione:

  • appunti sulle lezioni;
  • eventuali schemi e mappe concettuali;
  • libri rigorosamente sottolineati per evidenziare i concetti più importanti.

Inoltre, alcuni docenti sono soliti fornire una sorta di “guida all’esame”, che include tutti gli argomenti chiave affrontati durante il corso e utili a fini del superamento dell’esame. 

Rivedere gli appunti

Altro aspetto chiave è rivedere gli appunti delle lezioni. Qualora fosse necessario, riscriveteli in maniera più ordinata e utilizzate differenti colori per evidenziare i concetti più importanti: la differenza di colori può aiutarvi a memorizzare meglio le informazioni e i concetti più importanti.

Evidenziate i termini chiave, le date essenziali e le persone più importanti. Utilizzate sempre colori diversi per ciascun tipo di informazione.

Individuare le parole chiave

Leggere gli appunti è inoltre utile per individuare eventuali parole, frasi, grafici, elenchi o qualsiasi altro tipo di informazione utile ai fini dell’esame. 

Un consiglio? Scrivete una parola principale o termine che descriva meglio un capitolo. Cercate poi di aggiungere tutte le informazioni relative alla parola sul retro del foglio. Usate liste, elenchi puntati, numerati o un grafico per l’aggiunta di informazioni. 

Utilizzare la Tecnica dei Loci di Cicerone

Ed ora giungiamo ad una delle tecniche di memorizzazione più effettive tra quelli esistenti.  Cicerone, il più grande oratore della storia antica imparava i suoi celebri discorsi a memoria. Infatti, il suo metodo è ancora oggi una delle mnemotecniche più note ed efficaci per schematizzare ed imparare in poco tempo concetti e nozioni, e ricordarli in un ordine ben preciso.

La tecnica dei loci di Cicerone consiste nell’associare ogni concetto e nozione ad un’immagine. A seguire, dovrai trasformarli in immagini di luoghi che per te sono familiari.

Spiegare l’argomento a qualcuno che non lo conosce

Dopo aver letto e schematizzato o riassunto, puoi fingere di spiegare l’argomento a qualcuno che non lo conosce. In tal caso, puoi farti aiutare da un amico, un collega o un compagno di scuola: spiegando l’argomento a un’altra persona, sarai tenuto a semplificarlo per poterlo comunicare in maniera efficace al tuo interlocutore (e quindi lo memorizzerai più facilmente).


Siete alla ricerca di altri consigli su come affrontare al meglio la sessione d’esame? Allora non potete perdervi il seguente articolo:

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Ricordiamo che il servizio è a cadenza semestrale, e che sarà pertanto necessario rinnovarlo ogni semestre.

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Lingua bianca: cause e rimedi

Diseno-sin-titulo-2021-03-30T113702.900Lingua bianca: cause e rimedi

Oggi affronteremo una tematica concernente una patologia alquanto comune: la cosiddetta “lingua bianca”

La patina bianca che ricopre la lingua rappresenta un fenomeno che coincide con la crescita dei villi: i detriti, le cellule morte e i batteri si depositano sulla lingua, andando a formare un inestetico strato bianca sul “prato” della mucosa. 

La causa più comune di questa patologia riguarda una cattiva igiene orale, associata a marcata disidratazione. Per quanto concerne la secchezza delle fauci, si tratta di un fenomeno strettamente legato all’assunzione di farmaci o al fumo. 

lingua bianca

Cause della lingua bianca

Le cause più comuni dell’insorgere della lingua bianca sono le seguenti:

  • disidratazione e/o salivazione insufficiente;
  • fumo o assunzione di farmaci;
  • dieta squilibrata (crea disordini intestinali che si ripercuotono sul cavo orale);
  • utilizzo di particolari prodotti per l’igiene orale (es. colluttorio a base di perossido di idrogeno);
  • residui alimentari e proliferazione batterica;
  • iperventilazione dalla bocca;
  • infezioni;
  • lesioni della mucosa;
  • malattie dermatologiche autoimmuni.

Inoltre, il fenomeno della “patina bianca sulla lingua” è tipico di alcune patologie. Tra di esse, troviamo: 

  • apnee notturne;
  • candida;
  • embolia polmonare;
  • influenza;
  • sindromi parainfluenzali.

Come agire in caso di lingua bianca

In caso di lingua bianca, è necessario capire se ciò è frutto di una semplice reazione o se è riflesso di una patologia maggiormente seria. Un consiglio? Anche se alcune cause possono essere individuate autonomamente, è sempre bene rivolgersi a un medico

Prima di tutto è necessario capire se la lingua bianca è il frutto di una reazione normale o se costituisce un segno clinico più importante. Il consiglio migliore è sempre quello di rivolgersi al medico, anche se alcune possibili cause possono essere individuate autonomamente (come ad esempio l’utilizzo di un collutorio a base di perossido di idrogeno, che tende a far sbiadire la lingua). 

Per evitare l’insorgere di questo fenomeno, è necessario prestare attenzione a quanto elencato qui di seguito: 

  • Curare minuziosamente l’igiene orale, pulendo bene la bocca per evitare l’accumulo di residui alimentari. 
  • Promuovere la salivazione masticando chewingum e assumendo alimenti in grado di aumentarla.
  • Curare riniti, adenoidi, ecc., che impediscono di ventilare con il naso.
  • Mantenere un’idratazione generale, assumendo sufficiente acqua.
  • Limitare o compensare la sudorazione.
  • Curare patologie, quali febbre, vomito e diarrea, che inducono la perdita di liquidi.
  • Rivolgersi al medico per la ricerca e l’eventuale cura di fattori patologici:
    • Infezione da Candida albicans (candidosi orale).
    • Dermatosi infiammatoria cronica.
    • Leucoplachia (lesione benigna della mucosa orale).
    • Traumi cronici, fenomeni irritativi (spigoli dei denti cariati o scheggiati, apparecchi odontoiatrici ecc), carenze nutrizionali, anemia, allergie, infezioni e immunodepressione.

Come non agire

In caso di lingua bianca, i comportamenti che elenchiamo qui di seguito sono particolarmente scorretti

  • Evitare di andare dal medico, soprattutto quando la lingua presenta del materiale organico.
  • Allarmarsi eccessivamente.
  • Non prestare attenzione all’igiene orale.
  • Non promuovere la salivazione.
  • Non idratare la bocca in caso di secchezza delle fauci.
  • Consumare cibi o bevande che tendono a seccare la bocca.
  • Sudare eccessivamente senza idratarsi.
  • Trascurare riniti, adenoidi ed eventuali patologie che favoriscono la perdita di liquidi.
  • Ignorare eventuali carenze nutrizionali e seguire una dieta non equilibrata.
  • Assumere farmaci diuretici.

Rimedi naturali

Fermenti lattici e nettalingua

Per evitare l’insorgere del fenomeno, è consigliabile assumere fermenti lattici e usare un  nettalingua, uno strumento che aiuta a rimuovere fisicamente la patina, impedendo che le tossine accumulate si diffondano nel resto della bocca.

Oil pulling

Conoscete la tecnica dell’oil pulling? Consiste nell’utilizzare un cucchiaio di olio di cocco o di sesamo strofinando su tutti i denti e sulla lingua almeno per 15 minuti. Questa operazione va compiuta appena svegli, poco prima di lavarsi i denti, in modo tale da eliminare tutti i batteri.

Succo di aloe vera

L’aloe è ottima contro l’infiammazione: fai dei risciacqui con un cucchiaio di aloe vera e acqua.

Curcuma  

Per poter rimuovere con successo la patina bianca che si forma sulla superficie della lingua, potete creare uno scrub con curcuma e gocce di limone

Bicarbonato di sodio

Inoltre, potete fare dei risciacqui con 2/3 cucchiai di bicarbonato mescolati nell’acqua oppure cospargerne un po’ sullo spazzolino e con questo strofinare delicatamente sulla lingua.

Prevenzione della lingua bianca

A seconda dell’agente scatenante, è possibile prevenire l’insorgere della patina bianca nei seguenti modi:

  • Mantenere un buon livello di igiene orale, lavandosi i denti dopo circa 30′ dai pasti. Alcuni spazzolini da denti sono muniti di appendici per la pulizia della lingua. Inoltre, il collutorio facilita la riduzione della carica batterica orale ma può essere responsabile dello sbiancamento momentaneo della lingua.
  • Mantenere l’organismo ben idratato.
  • Garantire una ventilazione nasale efficiente.
  • Seguire una dieta ricca di ferro, acido folico e vitamina B12.
  • Prevenire le infezioni da candida, curando l’igiene globale.
  • Prevenire il lichen planus
    • Epatite C: in tal caso, il lichen planus è di secondaria importanza.
    • Allergeni: se le analisi riconoscono la sensibilità ad alcuni allergeni, è possibile che limitando l’esposizione a essi si possa ridurre l’incidenza di liche planus.
    • Farmaci: il medico potrebbe collegare l’insorgenza di lichen planus all’assunzione di un determinato farmaco.
  • Prevenire la leucoplachia, per quanto possibile. Possono essere correlati:
    • Evitare il tabacco e soprattutto il tabagismo.
    • Evitare o limitare al minimo l’alcol etilico.
    • Aumentare l’apporto di antiossidanti nella dieta.

Soffrite di recessione gengivale? Qui di seguito troverete un articolo sulle cause e i rimedi più comuni:

L’igiene orale e il salto di carriera: la parola a Gaia

charla-gaia_IGGaia e un sogno da realizzare

Ospite di oggi della rubrica “La parola agli studenti”?

Si chiama Gaia ed è una delle nostre studentesse di igiene dentale. Gaia si è unita alla famiglia di ILERNA Online nel 2019 con la speranza di convertirsi in un’eccezionale professionista dell’igiene orale.

Siete curiosi di dare un’cchiata all’intervista che ci ha gentilmente rilasciato? Allora proseguite con la lettura.

igiene orale

1. Perché hai scelto ILERNA Online Italia? 

Ho scelto ILERNA Online Italia perchè volevo regalarmi la possibilità di intraprendere un percorso didattico e formativo che non inibisse i mei impegni lavorativi. Nutrivo da tempo il desiderio di ampliare le mie conoscenze e la mia preparazione in ambito sanitario, oltre al sogno di diventare una professionista capace e preparata nel campo dell’igiene orale. 

2. Come sei venuta a conoscenza della nostra scuola? 

Sono venuta a conoscenza di questa scuola attraverso il consiglio di un’amica, che aveva da poco portato a termine con entusiasmo, il ciclo di studi con ILERNA Online Italia.

3. Cosa ne pensi del metodo di studio ILERNA? 

Credo che il metodo di studio proposto da questa scuola sia capace di catturare l’attenzione dei propri studenti attraverso approcci educativi stimolanti e mai banali. I professori uniscono alle lezioni online, materiale interattivo ricco di informazioni e di nozioni chiare ed esaustive, rispondendo ai possibili dubbi di noi studenti, con cordialità ed in tempi tempestivi.

4. Come vedi il tuo futuro a livello professionale? E quali credi che siano i nostri punti di forza?

Grazie ad ILERNA Online Italia il mio sogno di diventare un’igienista dentale, si sta realizzando! Nel mio futuro ora, vedo indipendenza e appagamento, per aver pienamente soddisfatto le mie aspirazioni professionali ed intellettive. Tutto questo senza dover rinunciare al mio attuale lavoro, che mi tiene impegnata per molte ore durante l’intero arco della giornata. 

Questo è il grande successo di questo istituto, dare la possibilità ai propri allievi di conseguire un traguardo accademico, senza limitarli ad orari inflessibili per assistere alle lezioni o per svolgere le attività scolastiche domiciliari. 

5. Consiglieresti il nostro istituto? Perché?

Consiglio a tutti coloro che desiderano diventare professionisti capaci, competenti e specializzati nell’ambito dell’igiene orale, di affidarsi ad ILERNA Online Italia e a tutto lo staff che ne fa parte! Il team di questa scuola vi seguirà passo per passo nell’evoluzione da studenti ad esperti conoscitori della materia!

6. Descrivi in tre parole la tua esperienza presso la nostra scuola. 

Posso dire con fermezza che la mia esperienza presso ILERNA Online Italia è appassionante, avvincente e soprattutto molto appagante.

Ringraziamo Gaia per le gentili parole spese sul nostro Centro. Siamo certi che a fine percorso si convertirà in aun professionista capace e competente.


Tempo fa, un’altra delle nostre studentesse, Barbara, ci ha gentilmente rilasciato un’intervista, focalizzandosi sui vantaggi della didattica a distanza. Per maggior dettagli a riguardo, cliccate al seguente bottone:

Recessione gengivale: sintomi e rimedi

recessione gengivaleCome combattere la recessione gengivale

Avete mai sentito parlare di recessione gengivale (anche dette gengive ritirate)?

ll termine indica l’esposizione delle radici per via delle gengive che si ritirano dai denti. Tale patologia può dare vita a disturbi dentali importanti come la piorrea, infiammazione, denti sensibili, gengive gonfie e spazio vuoto tra i denti.

Il primo sintomo tende ad essere una maggiore sensibilità dentale, ma potreste anche notare un dente che sembra più lungo del normale o sentire una specie di incavo nel punto in cui la gengiva incontra il dente.

Nelle prossime righe, vi spiegheremo quali sono le cause, i sintomi e i rimedi di questa patologia. 

recessione gengivale

Cause della recessione gengivale  

La recessione gengivale è una patologia piuttosto comune che inizia a presentarsi con l’avanzare dell’età. Tra le cause più comuni troviamo lo spazzolamento scorretto dei denti (soprattutto se si fa uso di uno spazzolino a setole dure) e il mancato utilizzo del filo interdentale. Una scarsa igiene orale può portare a un’infiammazione delle gengive dovuta all’accumulo della placca batterica (definita  gengivite), che, qualora non venisse trattata, può causare la recessione gengivale.

Come indicato da My Personal Trainer,  il fenomeno pseudo-patologico può essere provocato dai seguenti fattori:

  • Abitudine di fumare o masticare tabacco.
  • Tendenza a digrignare i denti (altrimenti detto bruxismo).
  • Denti storti.
  • Disturbi alimentari, quali bulimia.
  • Gengivite.
  • Parodontite.
  • Carie.
  • Diabete.
  • Scorbuto (malattia da grave carenza di vitamina C).
  • Spostamento o affollamento dei denti nell’arcata.
  • Malattie ereditarie gengivali.

Sintomi della recessione gengivale 

La recessione gengivale è una patologia che tende a insorgere a seguito dell’accumulo di una serie di fattori, quali atteggiamento scorretti e/o disturbi cronici che spingono la gengiva verso la radice del dente

Un chiaro sintomo legato alla recessione gengivale è la cosiddetta ipersensibilità dentinale, che si aggrava in risposta a stimoli

  • termici (alimenti/bevande troppo calde o eccessivamente fredde, aria pungente che entra dal cavo orale);
  • meccanici (sfioramento del dente con lo spazzolino).

Come conseguenza, l’ipersensibilità dentale induce il soggetto a non spazzolare accuratamente i denti in modo da percepire un fastidio ridotto: pertanto, questo atteggiamento errato favorisce l’accumulo di placca e tartaro, le principali cause dei processi cariogeni.

Quando la retrazione gengivale dipende da un’infiammazione cronica delle gengive, il paziente presenta i seguenti sintomi:

  • Alitosi (alito cattivo);
  • Tendenza delle gengive al sanguinamento;
  • Gengive arrossate e gonfie.

Inoltre, vi è anche una compromissione a livello estetico: i denti appaiono più lunghi in quanto le radici dentali sono visibili, e gli spazi interdentali sembrano più grandi. Anche il colore dei denti viene alterato in presenza di gengive ritirate, a causa della differenza cromatica tra smalto del dente (bianco) e cemento giallastro (esposto perché le gengive si sono ritirate).

Infine, negli stadi avanzati, il ritiro delle gengive può causare spostamento e perdita dei denti.

Rimedi contro la recessione gengivale 

Correggere questo difetto serve soprattutto per evitare conseguenze che, in uno stadio avanzato, diventerebbero inevitabili. 

Nel caso in cui la recessione gengivale causi ipersensibilità dentinale, sarebbe bene affrontare il problema con un intervento di chirurgia gengivale, con lo scopo di fornire una nuova copertura alla radice dentale ed assicurare una protezione contro i denti sensibili.

I due possibili interventi chirurgici indicati per ripristinare l’aderenza gengivale sono:

  1. Innesto di tessuto molle (altrimenti detto “autotrapianto di gengiva”): consente di coprire la radice esposta ed inspessire il tessuto gengivale. Lo scopo dell’intervento è minimizzare la possibilità di un’ulteriore regressione della gengiva.
  2. Impianto del dente: trattamento volto a risolvere in maniera definitiva il problema delle gengive ritirate. L’impianto dentale è indicato per migliorare sia l’estetica della dentatura che la funzione masticatoria. 

Oltre a rimedi di carattere chirurgico, vi sono altri accorgimenti da adottare per combattere la recessione gengivale

  • Meticolosa igiene  orale.
  • Selezionare un dentifricio secondo le proprie esigenze.
  • Evitare il fumo e la masticazione di tabacco.
  • Collutorio a base di clorexidina.
  • Evitare cibi eccessivamente zuccherati.

Come prevenire il ritiro delle gengive  

Prevenire è meglio che curare, questo si sa. Una volta che le gengive iniziano a recedere, non tornano più come prima. Pertanto se sospetti di soffrire di questa patologia, ti consigliamo di rivolgerti al tuo dentista di fiducia, in modo tale da poterne individuare la causa e consigliarti sul trattamento più adatto alle tue esigenze. 

Il consiglio numero uno è rivedere le proprie abitudini di igiene orale: utilizzare un dentifricio specifico per le gengive, arricchito in fluoro, per lavarsi i denti due volte al giorno, ed evitare prodotti ad azione sbiancante, può aiutare a mantenere gengive sane e denti forti. Inoltre, per minimizzare il rischio di regressione gengivale, si consiglia di utilizzare uno spazzolino a setole morbide e di spazzolare con dolcezza i denti, dalla gengiva al dente, mai al contrario o orizzontalmente. 

Infine, la pulizia dentale professionale è alquanto importante per mantenere in piena salute i denti, il più a lungo possibile: si consiglia di sottoporsi all’igiene almeno una o due volte all’anno. Infatti, il deposito di placca e tartaro aumenta il rischio di carie, piorrea e gengivite che sono fattori che predispongono un soggetto alle gengive ritirate e ad altri seri problemi dentali.