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Giornata mondiale del donatore di sangue: perché donare è importante

blogGiornata Mondiale del Donatore di Sangue 2021

Il 14 giugno si celebra la Giornata mondiale del donatore di sangue,  l’evento globale istituito dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, che quest’anno si svolgerà in Italia, a Roma. 

giornata mondiale del donatore di sangue

Quando è stata istituita la Giornata mondiale del donatore di sangue?

La Giornata mondiale del donatore di sangue è stata istituita nell’anno 2005 dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e si celebra in tutto il mondo il 14 giugno, giorno della nascita di Karl Landsteiner, che fue colui che scoprì i gruppi sanguigni e il fattore RH assieme a Alexander S. Wiener. 

La Giornata Mondiale del Donatore di Sangue offre anche l’opportunità di sensibilizzare i governi e le autorità sanitarie a potenziare la rete che garantisce le donazioni. 

Perché è importante donare sangue?

La risposta a questa domanda solleva una serie di problematiche, di cui la maggior parte di noi ne è assolutamente ignaro:

  • il sangue è utile alle donne incinta che potrebbero incorrere in complicazioni nel corso della gravidanza e al momento del parto;
  • ai bambini che soffrono di gravi forme di anemia (dipendenti da malaria o malnutrizione);
  • alle vittime di incidenti;
  • ai pazienti chirurgici;
  • ai malati di cancro.

Vi è un bisogno costante di donazioni di sangue, in quanto può essere conservato per un periodo limitato di tempo prima del suo utilizzo. 

Come ricorda l’OMS, il sangue costituisce uno dei doni più preziosi al mondo: il dono della vita. La decisione di donare sangue può portare a salvare una vita: anche i singoli componenti che lo costituiscono (plasma, piastrine , globuli rossi) sono utili per la cura di pazienti con patologie specifiche. 

Cosa succede quando dono sangue? 

Sia che tu sia alle prime armi sia che tu sia un veterano, l’atto di donare sangue deve essere compiuto in completa sicurezza. Ciò significa che è necessario sottoporsi a un’analisi del sangue per attestare la tua validità come donatore

Prima di procedere con la donazione di sangue, ti verranno poste una serie di domande circa la tua storia medica, eventuali medicinali che assumi, il tuo attuale stato di salute e stile di vita.  Inoltre, è possibile che ti venga chiesto se ti sei recato in qualche paese straniero nell’ultimo periodo di tempo.  Ti verrà poi fatto sapere se ti è concesso donare sangue e, in caso di risposta negativa, quando potrai iniziare a prestare questo tipo di servizio. 

È di fondamentale importanza essere completamente sincero sulle ragioni per cui il tuo sangue potrebbe considerarsi inadatto alla donazione. Nonostante il possibile  donatore verrà sottoposto a un’analisi che attesti la presenza di possibili patologie trasmissibili per trasfusione (quali l’HIV, l’epatite B e C, la sifilide), il test non è in grado di rilevare un’infezione contratta recentemente.  Ciò significa che nonostante l’analisi dia un risultato negativo per un particolare tipo di infezione,  potrebbe comunque infettare un paziente che ha ricevuto una trasfusione di sangue. 

Dopo aver risposto a una serie di domande ed essersi sottoposto a una breve visita medica, consistente in misurare la pressione arteriosa, il battito cardiaco ed assicurarsi di rispettare il minimo valore di peso concesso, ti verrà estratta una goccia di sangue dal dito per assicurarsi che tale pratica non ti renda anemico. 

Donare sangue è più semplice di quanto si crede:

  • STEP 1: Verrai fatto accomodare su una poltrona o lettino.
  • STEP 2: L’area interna del gomito verrà pulita con una soluzione antisettica.
  • STEP 3:  L’operatore sanitario procederà a inserire un ago sterilizzato, connesso a una sacca per il sangue, in vena. La procedura durerà 10 minuti circa.
  • STEP 4: Verrai fatto riposare per 10-15 minuti e ti verrà offerto il necessario per rifocillarti. 

Dopo aver riposato il tempo necessario, sarai in grado di riprendere la tua routine quotidiana, anche se sarebbe meglio evitare attività che richiedono sforzi particolari per le successive 24 ore alla donazione. 

Quanto sangue viene prelevato in media? Ne avrò a sufficienza?

In diversi Paesi, la quantità di sangue prelevato è pari a 450 mm, meno del 10% del volume totale posseduto da un essere umano (la media di un adulto va dai 4,5 ai 5 litri di sangue). Se ti sembra eccessivo, non temere: il tuo corpo sarà in grado di rimpiazzare il liquido perso nel giro di 36 ore. 

Chi può donare sangue e quanto spesso? 

I criteri per la selezione del donatore variano da Paese a Paese, ma in linea generale il sangue può essere donato da tutti coloro che sono in salute e che non hanno contratto un’infezione trasmissibileper via sanguigna.   

In genere, l’età minima per poter donare è pari a 17 anni, mentre la massima è 65. Il sangue può essere donato regolarmente, almeno due volte all’anno. Saranno comunque le autorità sanitarie locali a informarti sulla frequenza accettabile. 

Chi non può donare?

L’atto di donare è collegato sia alla salute del donatore che a quella del paziente.

È sconsigliato donare sangue nei seguenti casi: 

  1. Hai problemi di salute.
  2. Sei anemico.
  3. Sei incinta, sei rimasta incinta nel corso dell’ultimo anno o stai allattando.
  4. Hai certe patologie che non ti consentono di donare sangue.
  5. Assumi un certo tipo di medicinali, come antibiotici.

Attraverso una trasfusione, si possono contrarre infezioni che possono mettere a repentaglio la salute di un individuo. Pertanto, è bene astenersi da tale servizio nel caso in cui:

  • abbia contratto una malattia sessualmente trasmissibile, quale l’HIV o la sifilide
  • il tuo stile di vita ti mette costantemente a rischio di contrarre un’infezione per via sanguigna: per esempio, nel caso in cui si mantenessero rapporti sessuali con più di un partner.
  • Ti sei iniettato droghe a uso non medico.
  • Ti sei appena tatuato, sottoposto a scarificazione o fatto un piercing all’orecchio o in qualsiasi altra parte del corpo (le autorità sanitarie locali sapranno dirti quanto dovrai aspettare prima di poter donare sangue nuovamente) 
  • Hai avuto rapporti sessuali con qualcuno appartenente a una delle categorie sopra citate

Posso donare sangue dopo essermi vaccinata contro il SARS-CoV-2?

Tutti coloro che hanno ricevuto il vaccino contro il Covid-19 non contenente virus vivo possono donare sangue nel caso in cui siano in buone condizioni di salute

Dal momento che i vaccini contro il SARS-Cov-2 sono stati sviluppati recentemente, è possibile che il Servizio emotrasfusionale nazionale prenda in considerazione di implementare un periodo di rinvio di massimo 7 giorni dopo essere stati vaccinati.   

Coloro che hanno ricevuto vaccini a base di virus vivo (es. virus a base di vettori o vaccini contenenti virus indebolito) dovrebbero attendere un minimo di 4 settimane prima di donare sangue.

“Give blood and keep the world beating” è il claim di questo 2021: “Dona sangue e mantieni il mondo in vita”.

Fumo e denti: conseguenze sulla salute orale

Conseguenze del fumo sulla salute oraleConseguenze del fumo sulla salute orale

In occasione della Giornata Mondiale per la lotta al fumo, che si è celebrata il 31 maggio 2021, desideriamo creare coscienza circa i danni provocati dal fumo sulla nostra salute orale

La bocca è la porta d’ingresso del fumo: da qui, esso causa diversi danni, spesso estremamente sottovalutati. Qui di seguito elenchiamo i principali. 

fumo e denti

Danni a livello dello smalto

Il fumo può causare la formazione di macchie sia su denti naturali che protesizzati e  restaurati. Inoltre, il tabacco provoca la formazione e il conseguente accumulo di tartaro sui denti.  Le superfici dentarie, rese così ruvide, richiamano altra placca, provocando l’aumento di carie e infiammazioni gengivali.

Infine, sapevi che il fumo aumenta il digrignamento notturno dei denti, favorendo l’usura delle superfici dentali? Questo fenomeno, oltre ad essere antiestetico, porta in superficie lo strato sottostante di dentina che tende a colorarsi più facilmente e in profondità.

Danni alle gengive

Il fumo diminuisce l’ossigeno presente nelle gengive, favorendo la sopravvivenza dei batteri più aggressivi presenti nella placca. Le conseguenze? Aumento della mobilità dentaria, ritiro delle gengive e precoce perdita dei denti.

Guarigione delle ferite chirurgiche

In seguito a interventi di chirurgia orale, il fumo di tabacco tende a rallentare la guarigione delle ferite. Inoltre, il fumo influenza negativamente la difese, e riduce la percentuale di ossigeno nel sangue. Pertanto, la ridotta ossigenazione dei tessuti orali altera i processi di guarigione.

Alito

Il tabacco provoca alitosi. Ciò induce il fumatore ad eccedere nel consumo di mentine e chewing-gum, che aggravano le erosioni dello smalto a causa del loro contenuto in zucchero e/o acido citrico.

Malattie delle mucose

Tra le malattie che colpiscono le mucose e che sono causate dal fumo, troviamo le seguenti: 

  • La leucoplachia è una lesione caratterizzata da macchie bianche situate su guance e lingua, a volte accompagnata da zone rosse. E’ una lesione potenzialmente maligna, ed è per tale motivo che è necessario rivolgersi tempestivamente al proprio dentista di fiducia.
  • La candidosi è un’infezione fungina solitamente tipica di chi ha un sistema immunitario poco efficiente (bambini, anziani, diabetici, immunodepressi…). Si presenta con macchie bianche che risultano asportabili se spatolate. Il fumo abbassa le difese immunitarie rendendo quindi il fumatore più soggetto a varie infezioni, oltre a quella candidosica.

Tumore al cavo orale

Come è ben noto, il fumo può arrivare a causare il tumore alla bocca.

Il cancro orale include:

  • labbro;
  • lingua;
  • gengiva;
  • mucose della bocca;
  • oro-faringe (parte iniziale della gola).

La associazione tra cancro orale e tabacco è strettamente dipendente dalla dose, dalla durata dell’esposizione e dalla modalità di esposizione. Ad ogni modo, l’abbandono dell’utilizzo di tabacco si associa a una progressiva riduzione del rischio di tumore.

Pelle

Come ben noto, il fumo toglie ossigeno alla pelle. Tra gli effetti negativi del tabacco a livello epidermico, segnaliamo i seguenti:

  • pelle spenta e opaca;
  • formazione di macchie;
  • formazione di rughe soprattutto nella regione intorno alle labbra.

Conseguenze post fumo

Come indicato nei paragrafi precedenti, il tabagismo ha diversi effetti negativi. Tra questi, troviamo l’alitosi, la formazione di carie, placca batterica e tartaro, fino ad arrivare alle condizioni più gravi, di malattie delle mucose e tumori al cavo orale.

Le sostanze contenute nelle sigarette, infatti, rendono il cavo orale particolarmente soggetto alla proliferazione di batteri.

Smettere di fumare è quindi un gesto che protegge da disturbi e condizioni gravi. Tuttavia, se si è fumato molto e per molto tempo, gli effetti di questo gesto possono metterci più del previsto a manifestarsi.

L’ingiallimento dei denti e le macchie sono una condizione frequente in chi fuma o in chi è solito masticare tabacco. Pertanto, interrompere questo vizio raramente porta subito ad avere una dentatura bianca e sana. Per poter rimuovere il colore giallo dai denti e osservare una guarigione completa, occorre fare uso di appositi dentifrici, accompagnati dal giusto spazzolino e colluttorio, e , se necessario, rivolgersi a un professionista per sottoporsi a uno sbiancamento dei denti.  

Formazione macchie nere

Fra i vari tipi di macchie dentali, quelle provocate dal tabacco sono solitamente di colore giallo o nero, e risultano molto più difficili da sbiancare rispetto ad altre tipologia di macchie. 

Quello che accade mentre fumiamo è che sostanze come la nicotina e il catrame si attaccano allo smalto dei denti, e a contatto con l’ossigeno cambiano colore, compromettendo la salute e il benessere del cavo orale e del sorriso. 

Fumo e denti: come proteggerli

Proteggere i denti dal fumo è certamente possibile, ma un uso prolungato del tabacco può arrivare a comprometterne la salute generale. 

Uno dei sistemi di prevenzione più comuni consiste in una pulizia dentale quotidiana accurata

  • spazzolare i denti almeno 2 volte  al giorno;
  • utilizzare il filo interdentale;
  • fare uso del collutorio.

Per rimuovere in maniera efficace la placca dentaria, uno degli strumenti principe dell’igiene dentale è lo spazzolino elettrico. Vi siete mai chiesti quali caratteristiche debba possedere? Allora date un’occhiata al seguente link:

Spazzolino elettrico: guida alla scelta e all’impiego

Diseno-sin-titulo-2021-05-26T171135.237Guida all'uso dello spazzolino elettrico

Oggi parliamo del famigerato spazzolino elettrico, un dispositivo in grado di rimuovere in maniera efficace placca e residui di cibo, minimizzando il rischio di carie.

Nel termine elettrico, sono compresi tutti quegli spazzolini che hanno un movimento automatico, che può essere diverso da quello rotante. 

Nelle prossime righe, vedremo le principali caratteristiche dello spazzolino elettrico e i vantaggi e svantaggi di questo dispositivo divenuto uno degli strumenti principe dell’igiene orale domestica. 

spazzolino elettrico

Caratteristiche dello spazzolino elettrico

Nonostante gli innumerevoli tipi di spazzolini elettrici presenti sul mercato, la maggior parte di essi è costituita da due parti ben distinte: 

  1. Testina: munita di setole che ruotano, vibrano od oscillano ad una certa frequenza. Generalmente, il consiglio degli esperti è volto agli spazzolini muniti di testine rotanti circolari, in quanto assicurano movimenti oscillatori e rotatori tali da rivelarsi efficaci non solo nella rimozione della placca, ma anche nella prevenzione del sanguinamento gengivale.
  2. Corpo (impugnatura): contiene il motore e le batterie di alimentazione, indispensabili per trasmettere l’impulso oscillatorio alla testina sovrastante. Nel corpo dello spazzolino elettrico può essere sistemato un sensore di pressione, ovvero un segnalatore specifico indicante un’eccessiva pressione di spazzolamento. La maggior parte degli spazzolini da denti funziona con un meccanismo a bassa tensione. Se alcuni modelli fanno uso di un trasformatore che alimenta lo strumento mediante una presa a muro, la maggior parte possiedono una batteria ricaricabile dentro al corpo dello spazzolino.

Velocità di movimento 

Molti spazzolini elettrici ti consentono di selezionare la velocità. Inoltre, questo tipo di dispositivi permette di creare una turbolenza nell’acqua che aumenta notevolmente la capacità di pulizia negli spazi più insidiosi da raggiungere con le setole. 

Tra le caratteristiche più importanti da tenere in considerazione, troviamo le seguenti: 

  • tipi di movimento della testina (roto-oscillante o vibratorio);
  • numero di rotazioni che lo spazzolino è in grado di fare in un minuto;
  • timer integrato, per selezionare il tempo corretto;
  • sensore di pressione, che ti indica quando stai premendo troppo;
  • collegamento tramite bluetooth per monitorare la tua igiene orale. 

Vantaggi dello spazzolino elettrico

Optare per uno spazzolino elettrico ha i seguenti vantaggi: 

  • Rimozione efficace della placca: lo spazzolino elettrico consente una rimozione maggiormente efficace della placca e una diminuzione notevole della gengivite rispetto allo spazzolino manuale.
  • Non danneggia le gengive: se usato correttamente, lo spazzolino elettrico favorisce la salute orale generale. Il massaggio delle setole sulle gengive, infatti, aumenta l’afflusso di sangue ai capillari, portando maggior ossigeno ai tessuti parodontali.
  • Comodo per chi ha mobilità limitata: lo spazzolino elettrico risulta utile in caso di tunnel carpale, artrite e disabilità dello sviluppo. 
  • Timer incorporato: le persone che usano lo spazzolino manuale si lavano i denti per circa 46 secondi, troppo poco per rimuovere la placca. Grazie al timer incorporato, lo spazzolino elettrico ti consente di seguitare con lo spazzolamento sino a quando verrà ritenuto necessario (sarebbe bene che lo spazzolamento duri almeno 2 minuti). 

Svantaggi

Per quanto concerne gli svantaggi derivanti dall’utilizzo di uno spazzolino elettrico, segnaliamo quanto segue: 

  • Costo: gli spazzolini elettrici hanno un costo più elevato rispetto a quelli manuali: i prezzi variano dai 15€ ai 250€.
  • Spazzolamento complicato: oltre a non concedere una pulizia profonda dei denti, un impiego scorretto di questo strumento elettrico può porre le basi per recessioni gengivali, lesioni alle gengive, carie ed altre patologie dei denti. Se non adeguatamente rimossa con il movimento elettrico delle spazzole, la placca si deposita sui denti, rendendoli opachi ed ingialliti.

Quale spazzolino scegliere?

Sia lo spazzolino elettrico  che quello manuale hanno i propri vantaggi e svantaggi. 

Tuttavia,la maggior parte dei professionisti consigliano l’utilizzo dello spazzolino elettrico perché consente una migliore igiene orale nel caso in cui possieda le seguenti caratteristiche:

  • testine tonde, oscillanti e rotanti;
  • un motore potente.

Queste due caratteristiche consentono di esercitare una pressione decisa sui denti e far sì che le setole della testina massaggino il margine gengivale. Questa manovra consente un miglior afflusso di ossigeno alla gengiva e ne preserva la tonicità.


Ti sei mai chiesto quali siano le caratteristiche dello spazzolino perfetto? Se la risposta è sì, dai un’occhiata al link sottostante:

Le 5 migliori tecniche di memorizzazione esistenti sul mercato

tecniche di memorizzazione5 mnemotecniche

Alcune tecniche di memorizzazione per portare le vostre sessioni di studio a un livello mai visto prima?

In questo articolo, vi elencheremo 5 mnemotecniche infallibili che dovete assolutamente conoscere.

tecniche di memorizzazione

1- Conversione fonetica

Dovete memorizzare una serie di cifre impensabili per il prossimo esame e non sapete come fare? 

Una mnemotecnica per memorizzare i numeri è la cosiddetta “conversione fonetica”: si tratta di un sistema di codificazione che prevede che ad ogni numero, da 0 a 9, venga associato un suono consonantico. In tal modo, ogni sequenza numerica può essere facilmente convertita in parole.

E indovinate un po’? Parole e frasi corrispondono naturalmente a immagini.

2- Sistema della rima

Se la conversione fonetica vi sembra troppo difficile, vi consigliamo di sperimentare la tecnica del “sistema delle rime”.

Consiste nell’associare ogni numero ad una parola con cui fa rima (uno= digiuno; due= bue; tre= purè; ecc.). Dopodiché, potrete associare le parole che avrai selezionato con immagini.

3- Mappe mentali

Tuttavia, come miglior sistema per memorizzare i concetti segnaliamo le “Mappe mentali”

Si tratta di un incredibile strumento che può essere applicato a qualsiasi campo di studio e progettazione. 

Perfetto, ma come si creano? Si costruiscono partendo da un nucleo centrale dal quale poi si diramano in sottocategorie tutti altri concetti. L’intera costruzione si crea tramite parole chiave, ovvero quei termini in grado di rappresentare da soli un intero concetto. 

Tramite le diramazioni della mappa mentale sarete in grado di dare vita allo scheletro del vostro argomento di studio e dunque memorizzare le informazioni in maniera sistematica e completa, partendo dalle informazioni generali, fino a quelle più puntuali. 

4- Tecnica dei loci di Cicerone

La tecnica dei loci (dal latino loci che significa “luoghi”) è una tecnica di memorizzazione coniata dal grande oratore romano Cicerone, il quale ne faceva costantemente uso per ricordare i discorsi che presentava in Senato. 

La tecnica dei loci è ottima da applicare sia nello studio, sia nella vita quotidiana, ad esempio quando dovete sostenere un discorso in pubblico.

La prima cosa da fare per applicare questa tecnica è pensare ad un luogo o un itinerario che si può visualizzare nella propria testa in maniera del tutto chiara. 

Una volta individuato il percorso familiare e i punti di riferimento contenuti in essi, dovrete associare le informazioni, convertite in “parole chiave”, da memorizzare.

L’immaginazione è la chiave: una volta aver visualizzato un luogo a te familiare, collocatevi nella prima tappa del tragitto e associate ad essa la prima keyword individuata. Procedete in questo modo per tutte le tappe, associando le altre parole chiave.

Perfetto, ma come applico questa tecnica allo studio? Quando dovete ripassare un argomento appena studiato o procedere ad un’esposizione orale nel corso di un esame, ripercorrete tutte le tappe del percorso, rievocando i concetti chiave che hai associato ad ogni luogo.

5- Metodo della parola chiave

Infine, tra le tecniche di memorizzazione più in voga vi è il cosiddetto “Metodo della parola chiave”: consiste nel creare in maniera sistematica degli indizi, sotto forma di immagini, che innescano la memorizzazione e il ricordo.

Con il keyword method sarai in grado di creare associazioni davvero strane (come dei pesci con una grossa testa mentre nuotano in un cartone di latte, a ricordare che le Cefalosporine sono antibiotici Beta-Lattamici)

Il metodo della parola chiave è così potente che ti permette di imparare fino a 100 vocaboli  in un’ora, o anche di approfondire argomenti di anatomia, diritto, e qualunque altra materia molto mnemonica con una efficienza che non ha paragoni.

Risonanza magnetica: usi, vantaggi e controindicazioni

risonanza magneticaRisonanza magnetica

Vi siete mai sottoposti a risonanza magnetica? 

Si tratta di un esame diagnostico che permette di visualizzare l’interno del corpo umano esponendolo solo a campi magnetici non pericolosi. 

risonanza magnetica

Cos’è la risonanza magnetica?

La risonanza magnetica (RM) è una tecnica diagnostica che fornisce immagini tridimensionali dei tessuti molli (nervi, muscoli, legamenti, adipe, vasi sanguigni, ecc.)  e duri (ossa e cartilagini) utilizzando campi magnetici, senza esporre il paziente a nessun tipo di radiazioni ionizzanti. La risonanza magnetica è una procedura di radiologia, e pertanto la sua esecuzione e l’interpretazione dei risultati da essi derivanti spettano a un medico radiologo.

Viene utilizzata per trattare varie condizioni patologiche, in quanto consente di visualizzare gli organi interni; in oncologia,  viene impiegata per la diagnosi, la stadiazione e la valutazione della risposta al trattamento di diversi tipi di tumore.

A cosa serve la risonanza magnetica

La risonanza magnetica consente di valutare lo stato di salute dei seguenti apparati/sistemi

  • Apparato muscolo-scheletrico. È in grado di mostrare eventuali danni alle articolazioni, fratture ossee o cartilaginee, ernie discali e altre patologie legate a quest’area, ecc.
  • Sistema nervoso. Permette la diagnosi di patologie neurologiche come l’ictus, i tumori cerebrali e del midollo spinale, il morbo di Alzheimer e l’epilessia.
  • Apparato gastro-intestinale. È capace di rilevare patologie quali il tumore allo stomaco, il tumore all’intestino o il tumore al pancreas, e le cosiddette malattie infiammatorie dell’intestino.
  • Sistema cardio-circolatorio e apparato respiratorio. Consente di valutare la vascolarizzazione di organi e tessuti e della circolazione sanguigna lungo il sistema artero-venoso. Inoltre, è in grado di rilevare eventuali patologie di cuore, albero bronchiale e polmoni.

Come funziona la RM

Vi siete mai chiesti come funziona la risonanza magnetica? Tale esame diagnostico sfrutta la potenza di una grossa elettrocalamita, che produce una serie di campi magnetici per modificare l’orientamento degli atomi di idrogeno presenti nelle singole cellule del distretto anatomico di interesse.

A modifica avvenuta, seguono la disattivazione del magnete, e gli atomi di idrogeno del distretto anatomico sotto osservazione riprendono il loro orientamento originale. A questo punto, gli atomi di idrogeno emettono un’energia che il macchinario per la risonanza magnetica utilizza per creare le immagini diagnostiche (i rilevatori trasmettono il segnale energetico a un computer, il quale si occupa della sua traduzione in immagini tridimensionali).

Differenza tra TAC e risonanza magnetica

TRATTAMENTO PATOLOGIEDURATA
TACOncologia
Malattie vascolari
Emorragie interne
Infiammazioni
Traumi
5-10 mins
RMPatologie apparato muscolo-scheletrico15-90 mins

Controindicazioni della RM

Come ricorda My Personal Trainer, le controindicazioni alla risonanza magnetica (senza utilizzo di mezzo di contrasto) sono le seguenti: 

  • La presenza sul o all’interno del corpo di dispositivi o frammenti di natura metallica (pacemaker, neurostimolatori, ecc.), clip intracraniche per aneurisma cerebrale, apparecchi acustici, protesi metalliche, suture metalliche, ecc..
  • L’obesità.
  • La claustrofobia nelle sue forme più gravi.

In caso di mezzo di contrasto, alle precedenti controindicazioni si aggiungono:

  • Insufficienza epatica.
  • Reazione allergica al mezzo di contrasto necessario allo svolgimento dell’esame;
  • Gravidanza.

Vantaggi

La risonanza magnetica presenta i seguenti vantaggi:

  • Fornisce immagini di alta qualità e ricche di particolari degli organi e dei tessuti interni.
  • Non emette radiazioni.
  • È in grado di individuare le metastasi a livello epatico, i danni a carico della fibrocartilagine, le lesioni prodotte dalla sclerosi multipla ecc.

Svantaggi

Per quanto concerne gli svantaggi, qui di seguito presentiamo una lista piuttosto esaustiva:

  • Richiede al paziente la completa immobilità del corpo per tutta la durata dell’esame; nelle procedura molto lunghe, questo può rappresentare un disagio.
  • È poco adatta a chi è claustofobico.
  • Non è adatta alle persone fortemente obese.
  • La procedura può arrivare a muovere oggetti di metallo presenti all’interno del corpo. Per tale motivo, non è indicata per quei pazienti che presentano pacemaker.
  • È meno efficace nello studio delle patologie toraciche
  • È molto rumorosa.

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Lingua bianca: cause e rimedi

Diseno-sin-titulo-2021-03-30T113702.900Lingua bianca: cause e rimedi

Oggi affronteremo una tematica concernente una patologia alquanto comune: la cosiddetta “lingua bianca”

La patina bianca che ricopre la lingua rappresenta un fenomeno che coincide con la crescita dei villi: i detriti, le cellule morte e i batteri si depositano sulla lingua, andando a formare un inestetico strato bianca sul “prato” della mucosa. 

La causa più comune di questa patologia riguarda una cattiva igiene orale, associata a marcata disidratazione. Per quanto concerne la secchezza delle fauci, si tratta di un fenomeno strettamente legato all’assunzione di farmaci o al fumo. 

lingua bianca

Cause della lingua bianca

Le cause più comuni dell’insorgere della lingua bianca sono le seguenti:

  • disidratazione e/o salivazione insufficiente;
  • fumo o assunzione di farmaci;
  • dieta squilibrata (crea disordini intestinali che si ripercuotono sul cavo orale);
  • utilizzo di particolari prodotti per l’igiene orale (es. colluttorio a base di perossido di idrogeno);
  • residui alimentari e proliferazione batterica;
  • iperventilazione dalla bocca;
  • infezioni;
  • lesioni della mucosa;
  • malattie dermatologiche autoimmuni.

Inoltre, il fenomeno della “patina bianca sulla lingua” è tipico di alcune patologie. Tra di esse, troviamo: 

  • apnee notturne;
  • candida;
  • embolia polmonare;
  • influenza;
  • sindromi parainfluenzali.

Come agire in caso di lingua bianca

In caso di lingua bianca, è necessario capire se ciò è frutto di una semplice reazione o se è riflesso di una patologia maggiormente seria. Un consiglio? Anche se alcune cause possono essere individuate autonomamente, è sempre bene rivolgersi a un medico

Prima di tutto è necessario capire se la lingua bianca è il frutto di una reazione normale o se costituisce un segno clinico più importante. Il consiglio migliore è sempre quello di rivolgersi al medico, anche se alcune possibili cause possono essere individuate autonomamente (come ad esempio l’utilizzo di un collutorio a base di perossido di idrogeno, che tende a far sbiadire la lingua). 

Per evitare l’insorgere di questo fenomeno, è necessario prestare attenzione a quanto elencato qui di seguito: 

  • Curare minuziosamente l’igiene orale, pulendo bene la bocca per evitare l’accumulo di residui alimentari. 
  • Promuovere la salivazione masticando chewingum e assumendo alimenti in grado di aumentarla.
  • Curare riniti, adenoidi, ecc., che impediscono di ventilare con il naso.
  • Mantenere un’idratazione generale, assumendo sufficiente acqua.
  • Limitare o compensare la sudorazione.
  • Curare patologie, quali febbre, vomito e diarrea, che inducono la perdita di liquidi.
  • Rivolgersi al medico per la ricerca e l’eventuale cura di fattori patologici:
    • Infezione da Candida albicans (candidosi orale).
    • Dermatosi infiammatoria cronica.
    • Leucoplachia (lesione benigna della mucosa orale).
    • Traumi cronici, fenomeni irritativi (spigoli dei denti cariati o scheggiati, apparecchi odontoiatrici ecc), carenze nutrizionali, anemia, allergie, infezioni e immunodepressione.

Come non agire

In caso di lingua bianca, i comportamenti che elenchiamo qui di seguito sono particolarmente scorretti

  • Evitare di andare dal medico, soprattutto quando la lingua presenta del materiale organico.
  • Allarmarsi eccessivamente.
  • Non prestare attenzione all’igiene orale.
  • Non promuovere la salivazione.
  • Non idratare la bocca in caso di secchezza delle fauci.
  • Consumare cibi o bevande che tendono a seccare la bocca.
  • Sudare eccessivamente senza idratarsi.
  • Trascurare riniti, adenoidi ed eventuali patologie che favoriscono la perdita di liquidi.
  • Ignorare eventuali carenze nutrizionali e seguire una dieta non equilibrata.
  • Assumere farmaci diuretici.

Rimedi naturali

Fermenti lattici e nettalingua

Per evitare l’insorgere del fenomeno, è consigliabile assumere fermenti lattici e usare un  nettalingua, uno strumento che aiuta a rimuovere fisicamente la patina, impedendo che le tossine accumulate si diffondano nel resto della bocca.

Oil pulling

Conoscete la tecnica dell’oil pulling? Consiste nell’utilizzare un cucchiaio di olio di cocco o di sesamo strofinando su tutti i denti e sulla lingua almeno per 15 minuti. Questa operazione va compiuta appena svegli, poco prima di lavarsi i denti, in modo tale da eliminare tutti i batteri.

Succo di aloe vera

L’aloe è ottima contro l’infiammazione: fai dei risciacqui con un cucchiaio di aloe vera e acqua.

Curcuma  

Per poter rimuovere con successo la patina bianca che si forma sulla superficie della lingua, potete creare uno scrub con curcuma e gocce di limone

Bicarbonato di sodio

Inoltre, potete fare dei risciacqui con 2/3 cucchiai di bicarbonato mescolati nell’acqua oppure cospargerne un po’ sullo spazzolino e con questo strofinare delicatamente sulla lingua.

Prevenzione della lingua bianca

A seconda dell’agente scatenante, è possibile prevenire l’insorgere della patina bianca nei seguenti modi:

  • Mantenere un buon livello di igiene orale, lavandosi i denti dopo circa 30′ dai pasti. Alcuni spazzolini da denti sono muniti di appendici per la pulizia della lingua. Inoltre, il collutorio facilita la riduzione della carica batterica orale ma può essere responsabile dello sbiancamento momentaneo della lingua.
  • Mantenere l’organismo ben idratato.
  • Garantire una ventilazione nasale efficiente.
  • Seguire una dieta ricca di ferro, acido folico e vitamina B12.
  • Prevenire le infezioni da candida, curando l’igiene globale.
  • Prevenire il lichen planus
    • Epatite C: in tal caso, il lichen planus è di secondaria importanza.
    • Allergeni: se le analisi riconoscono la sensibilità ad alcuni allergeni, è possibile che limitando l’esposizione a essi si possa ridurre l’incidenza di liche planus.
    • Farmaci: il medico potrebbe collegare l’insorgenza di lichen planus all’assunzione di un determinato farmaco.
  • Prevenire la leucoplachia, per quanto possibile. Possono essere correlati:
    • Evitare il tabacco e soprattutto il tabagismo.
    • Evitare o limitare al minimo l’alcol etilico.
    • Aumentare l’apporto di antiossidanti nella dieta.

Soffrite di recessione gengivale? Qui di seguito troverete un articolo sulle cause e i rimedi più comuni:

L’igiene orale e il salto di carriera: la parola a Gaia

charla-gaia_IGGaia e un sogno da realizzare

Ospite di oggi della rubrica “La parola agli studenti”?

Si chiama Gaia ed è una delle nostre studentesse di igiene dentale. Gaia si è unita alla famiglia di ILERNA Online nel 2019 con la speranza di convertirsi in un’eccezionale professionista dell’igiene orale.

Siete curiosi di dare un’cchiata all’intervista che ci ha gentilmente rilasciato? Allora proseguite con la lettura.

igiene orale

1. Perché hai scelto ILERNA Online Italia? 

Ho scelto ILERNA Online Italia perchè volevo regalarmi la possibilità di intraprendere un percorso didattico e formativo che non inibisse i mei impegni lavorativi. Nutrivo da tempo il desiderio di ampliare le mie conoscenze e la mia preparazione in ambito sanitario, oltre al sogno di diventare una professionista capace e preparata nel campo dell’igiene orale. 

2. Come sei venuta a conoscenza della nostra scuola? 

Sono venuta a conoscenza di questa scuola attraverso il consiglio di un’amica, che aveva da poco portato a termine con entusiasmo, il ciclo di studi con ILERNA Online Italia.

3. Cosa ne pensi del metodo di studio ILERNA? 

Credo che il metodo di studio proposto da questa scuola sia capace di catturare l’attenzione dei propri studenti attraverso approcci educativi stimolanti e mai banali. I professori uniscono alle lezioni online, materiale interattivo ricco di informazioni e di nozioni chiare ed esaustive, rispondendo ai possibili dubbi di noi studenti, con cordialità ed in tempi tempestivi.

4. Come vedi il tuo futuro a livello professionale? E quali credi che siano i nostri punti di forza?

Grazie ad ILERNA Online Italia il mio sogno di diventare un’igienista dentale, si sta realizzando! Nel mio futuro ora, vedo indipendenza e appagamento, per aver pienamente soddisfatto le mie aspirazioni professionali ed intellettive. Tutto questo senza dover rinunciare al mio attuale lavoro, che mi tiene impegnata per molte ore durante l’intero arco della giornata. 

Questo è il grande successo di questo istituto, dare la possibilità ai propri allievi di conseguire un traguardo accademico, senza limitarli ad orari inflessibili per assistere alle lezioni o per svolgere le attività scolastiche domiciliari. 

5. Consiglieresti il nostro istituto? Perché?

Consiglio a tutti coloro che desiderano diventare professionisti capaci, competenti e specializzati nell’ambito dell’igiene orale, di affidarsi ad ILERNA Online Italia e a tutto lo staff che ne fa parte! Il team di questa scuola vi seguirà passo per passo nell’evoluzione da studenti ad esperti conoscitori della materia!

6. Descrivi in tre parole la tua esperienza presso la nostra scuola. 

Posso dire con fermezza che la mia esperienza presso ILERNA Online Italia è appassionante, avvincente e soprattutto molto appagante.

Ringraziamo Gaia per le gentili parole spese sul nostro Centro. Siamo certi che a fine percorso si convertirà in aun professionista capace e competente.


Tempo fa, un’altra delle nostre studentesse, Barbara, ci ha gentilmente rilasciato un’intervista, focalizzandosi sui vantaggi della didattica a distanza. Per maggior dettagli a riguardo, cliccate al seguente bottone:

Nuovo sito web: ILERNA Online Italia cambia look

ILERNA Online Italia lancia il nuovo sito webILERNA Online Italia lancia il nuovo sito web

ILERNA Online Italia  cambia look e lancia il suo nuovo sito web!

Onliners! Sicuramente vi sarete resi conto del grande cambiamento che ha subito il nostro sito web. ILERNA Online Italia desidera offrirvi una nuova emozionante esperienza di navigazione, facilitando la procedura di acquisto così come la qualità delle informazioni fornite. 

Se siete curiosi di scoprire le novità che caratterizzano il sito internet che abbiamo appena sfornato, continuate a leggere. 

nuovo sito web

Com’è strutturato il menù di navigazione?

Il nuovo sito di ILERNA Online Italia è stato concepito con il fine di semplificare la vostra esperienza in qualità di utente.

Il menù è suddiviso in tre differenti sezioni:

  • CHI SIAMO: in questa sezione, presentiamo il gruppo ILERNA, leader sul mercato della formazione professionale, e i vantaggi di iscriverti a uno dei nostri corsi di formazione.
  • I NOSTRI CORSI: al momento, la nostra offerta formativa comprende un corso in tecniche di radiologia medica e uno in igiene dentale. In questa sezione, potrete visionare l’inter di formazione consigliato per ciascun semestre e procederne con l’acquisto. 
  • IL METODO: in questa nuova sezione, vi mostriamo come sono strutturati i corsi, la procedura d’iscrizione da seguire, e le domande più frequenti relative alla nostra offerta formativa. 

Com’è organizzata la homepage?

Quali sono le principali novità relative alla homepage del nuovo sito ILERNA? 

La prima concerne l’unificazione degli accessi al sito e al Campus. Come vi è stato comunicato tempo fa, potrete accedere ad entrambi gli spazi con le stesse credenziali e cliccando sul bottone “Accedi al mio account”, situato in alto a destra. 

Inoltre, nel caso in cui non foste ancora nostri alunni, dalla homepage potrete prenotare un appuntamento di richiesta di informazioni con uno dei nostri agenti telefonici. Vi basterà cliccare sul bottone “Prenota una chiamata”, che troverete nella parte centrale della homepage. Ad ogni modo, nel caso in cui preferiate chiamarci voi direttamente, troverete il numero a cui rivolgerci in alto a destra. 

Infine, dalla homepage, potrete accedere alla nostra offerta formativa, così come alla sezione dedicata al gruppo ILERNA e al metodo. 

Nuova sezione: il Metodo ILERNA

Abbiamo inaugurato questa sezione con l’obiettivo di fornirvi ulteriori informazioni relative alla struttura dei nostri corsi, e offrirvi un valido aiuto nel corso della procedura d’iscrizione. 

Una volta che avrete fatto accesso alla pagina denominata “IL METODO ILERNA”, troverete un diagramma che rappresenta l’organizzazione dei corsi offerti dal nostro Centro

Ciascun percorso di formazione è strutturato come una matrioshka: si parte dall’involucro esterno, costituito dalla durata totale  del corso, sino a giungere alla bambola più piccola nascosta internamente: la materia, altrimenti detta modulo. 

Al di sotto del diagramma, viene espletata nel dettaglio la procedura d’iscrizione al primo semestre, indicando la documentazione da fornire sia nel caso in cui desideriate avvalervi del servizio di omologazione, sia in quello in cui preferiate omologare il diploma per conto vostro. 

Procedendo con lo scroll, giungerete alle FAQ, altrimenti definite “Domande più frequenti”. La sezione è suddivisa nelle seguenti categorie (selezionabili da un menù situato a sinistra): 

  • Corsi area sanitaria
  • Riconoscimento qualifica
  • Documentazione
  • Didattica

In ciascuna categoria, abbiamo riunito le vostre domande più frequenti, quali la procedura di riconoscimento del titolo in Italia, la documentazione da fornire per iscriversi al corso e molto altro ancora. 


Sei curioso di dare un’occhiata al nuovo sito web e respirare appieno il vento dell’innovazione?

Allora clicca il seguente bottone e inizia a esplorare: 

Tomografia computerizzata: cosa c’è da sapere

tomografia computerizzataTomografia computerizzata

La TC, altrimenti detta Tomografia Computerizzata, è una tecnica di diagnostica che sfrutta le radiazioni ionizzanti (raggi x) con il fine di esaminare ogni parte del corpo per la diagnosi e lo studio dei tumori e di numerose altre patologie

Se siete curiosi di ricevere maggiori informazioni riguardo la procedura di esecuzione della TAC così come i suoi vantaggi ed eventuali controindicazioni, leggete le seguenti righe. 

tomografia computerizzata

Cos’è la Tomografia Computerizzata?

La TAC (come veniva denominata anteriormente) è un esame radiologico, in cui i dati raccolti dal passaggio di vari fasci di raggi X nell’area interessata sono rielaborati da un computer, in modo da ricostruire un’immagine tridimensionale dei diversi tipi di tessuto

Un tempo, la TC veniva definita TAC, ovvero Tomografia Assiale Computerizzata, in quanto veniva eseguita lungo un asse con sezioni perpendicolari alla lunghezza del corpo. Oggi esistono macchinari multistrato più moderni e la tomografia computerizzata non è più solo assiale, ma le immagini sono acquisite con una tecnica spirale che permette di ottenere immagini tridimensionali. 

Procedura d’esecuzione della TC

Quando il paziente arriva in sala TC, viene fatto sdraiare in posizione supina sull’apposito lettino, che passa attraverso un’apertura circolare di uno spessore pari almeno a 50 cm.  Nel corso dell’esame, il tubo radiogeno, che emette i raggi X, ruota attorno al paziente

Per ottenere migliori immagini della vascolarizzazione di organi e tessuti, viene utilizzato un mezzo di contrasto a base di iodio, che viene comunemente iniettato per via endovenosa. 

In caso di TC addominale sono utilizzati anche altri tipo di contrasto, che sono somministrati per via orale, mentre in casi di  TC articolare vengono introdotti nel retto o in un’articolazione. 

Qualora il paziente dovesse risultare allergico al mezzo di contrasto utilizzato nella TAC, gli verranno fatti assumere, a circa 12 ore dalla procedura, appositi farmaci steroidei, con effetto antiallergico. La ritardata assunzione di tali farmaci sarà motivo di rinvio dell’esame diagnostico ad altra data.

Al termine dell’esecuzione della TC (con o senza MDC), non vi sono limitazioni di alcun tipo e al paziente verrà concesso di riprendere la sua vita normale. Se è stato utilizzato un  mezzo di contrasto, si raccomanda di bere abbondante acqua nel corso della giornata, al fine di favorirne la sua rapida eliminazione.

Durata della TAC

Se si considera soltanto la parte di esame dedicata all’acquisizione delle immagini del corpo, una TAC dura 5-10 minuti; se però si valuta l’intera procedura (preparativi, posizionamento del paziente ecc.), dura circa 20 minuti, nella variante senza mezzo di contrasto, e circa 30 minuti, nel caso in cui si facesse uso del mezzo di contrasto.

Inoltre, in alcuni casi è necessario ripetere più volte lo stesso esame, con il fine di analizzare un organo durante le sue varie fasi di vascolarizzazione.

Controindicazioni della Tomografia Computerizzata 

Un esame di tomografia computerizzata può comportare le seguenti controindicazioni

  1. controindicazioni lievi: nausea, vomito, prurito.
  2. controindicazioni moderate: vomito profuso, orticaria diffusa, edema facciale, broncospasmo.
  3. reazioni severe (estremamente rare): shock severo, edema polmonare, arresto cardio-respiratorio, fino al decesso in casi eccezionali.

Nello specifico, secondo quanto indicato da My Personal Trainer, possono generare controindicazioni alla TAC senza mezzo di contrasto:

  • Lo stato di gravidanza (ovviamente per le donne) 
  • L’obesità severa (le apparecchiature per la TAC riescono a sostenere persone di peso non superiore ai 150 chilogrammi);

Nel caso in cui sia previsto l’impiego del mezzo di contrasto, alle precedenti controindicazioni si sommano:

  • Il diabete mellito.
  • Una storia di grave reazione allergica a un mezzo di contrasto iodato 
  • L’insufficienza renale (questa condizione impedisce la corretta eliminazione del mezzo di contrasto).

È da segnalare che, nelle sue forme più gravi, anche la claustrofobia potrebbe divenire una controindicazione alla TAC.

Vantaggi della TC

Per quanto concerne i vantaggi, segnaliamo: 

  • Definizione di diagnosi molto precise grazie all’ottenimento di immagini ricche di dettagli e di ottima qualità (specie nella variante con mezzo di contrasto).
  • Dolore minimo e minima invasività.
  • Grazie alla sua grande capacità di rilevazione, in alcuni casi potrebbe rendere superfluo il ricorso alla chirurgia esplorativa o alla biopsia.
  • Le immagini altamente dettagliate sono di enorme aiuto in occasione di eventuali interventi chirurgici successivi.
  • Fornisce immagini in tempo reale, che possono essere sfruttate dai chirurghi poco prima di un intervento d’emergenza.

Siete curiosi di approfondire il mondo relativo alla Tomografia Computerizzata? Allora date un’occhiata al piano carriera del nostro Corso di tecniche di radiologia medica

Recessione gengivale: sintomi e rimedi

recessione gengivaleCome combattere la recessione gengivale

Avete mai sentito parlare di recessione gengivale (anche dette gengive ritirate)?

ll termine indica l’esposizione delle radici per via delle gengive che si ritirano dai denti. Tale patologia può dare vita a disturbi dentali importanti come la piorrea, infiammazione, denti sensibili, gengive gonfie e spazio vuoto tra i denti.

Il primo sintomo tende ad essere una maggiore sensibilità dentale, ma potreste anche notare un dente che sembra più lungo del normale o sentire una specie di incavo nel punto in cui la gengiva incontra il dente.

Nelle prossime righe, vi spiegheremo quali sono le cause, i sintomi e i rimedi di questa patologia. 

recessione gengivale

Cause della recessione gengivale  

La recessione gengivale è una patologia piuttosto comune che inizia a presentarsi con l’avanzare dell’età. Tra le cause più comuni troviamo lo spazzolamento scorretto dei denti (soprattutto se si fa uso di uno spazzolino a setole dure) e il mancato utilizzo del filo interdentale. Una scarsa igiene orale può portare a un’infiammazione delle gengive dovuta all’accumulo della placca batterica (definita  gengivite), che, qualora non venisse trattata, può causare la recessione gengivale.

Come indicato da My Personal Trainer,  il fenomeno pseudo-patologico può essere provocato dai seguenti fattori:

  • Abitudine di fumare o masticare tabacco.
  • Tendenza a digrignare i denti (altrimenti detto bruxismo).
  • Denti storti.
  • Disturbi alimentari, quali bulimia.
  • Gengivite.
  • Parodontite.
  • Carie.
  • Diabete.
  • Scorbuto (malattia da grave carenza di vitamina C).
  • Spostamento o affollamento dei denti nell’arcata.
  • Malattie ereditarie gengivali.

Sintomi della recessione gengivale 

La recessione gengivale è una patologia che tende a insorgere a seguito dell’accumulo di una serie di fattori, quali atteggiamento scorretti e/o disturbi cronici che spingono la gengiva verso la radice del dente

Un chiaro sintomo legato alla recessione gengivale è la cosiddetta ipersensibilità dentinale, che si aggrava in risposta a stimoli

  • termici (alimenti/bevande troppo calde o eccessivamente fredde, aria pungente che entra dal cavo orale);
  • meccanici (sfioramento del dente con lo spazzolino).

Come conseguenza, l’ipersensibilità dentale induce il soggetto a non spazzolare accuratamente i denti in modo da percepire un fastidio ridotto: pertanto, questo atteggiamento errato favorisce l’accumulo di placca e tartaro, le principali cause dei processi cariogeni.

Quando la retrazione gengivale dipende da un’infiammazione cronica delle gengive, il paziente presenta i seguenti sintomi:

  • Alitosi (alito cattivo);
  • Tendenza delle gengive al sanguinamento;
  • Gengive arrossate e gonfie.

Inoltre, vi è anche una compromissione a livello estetico: i denti appaiono più lunghi in quanto le radici dentali sono visibili, e gli spazi interdentali sembrano più grandi. Anche il colore dei denti viene alterato in presenza di gengive ritirate, a causa della differenza cromatica tra smalto del dente (bianco) e cemento giallastro (esposto perché le gengive si sono ritirate).

Infine, negli stadi avanzati, il ritiro delle gengive può causare spostamento e perdita dei denti.

Rimedi contro la recessione gengivale 

Correggere questo difetto serve soprattutto per evitare conseguenze che, in uno stadio avanzato, diventerebbero inevitabili. 

Nel caso in cui la recessione gengivale causi ipersensibilità dentinale, sarebbe bene affrontare il problema con un intervento di chirurgia gengivale, con lo scopo di fornire una nuova copertura alla radice dentale ed assicurare una protezione contro i denti sensibili.

I due possibili interventi chirurgici indicati per ripristinare l’aderenza gengivale sono:

  1. Innesto di tessuto molle (altrimenti detto “autotrapianto di gengiva”): consente di coprire la radice esposta ed inspessire il tessuto gengivale. Lo scopo dell’intervento è minimizzare la possibilità di un’ulteriore regressione della gengiva.
  2. Impianto del dente: trattamento volto a risolvere in maniera definitiva il problema delle gengive ritirate. L’impianto dentale è indicato per migliorare sia l’estetica della dentatura che la funzione masticatoria. 

Oltre a rimedi di carattere chirurgico, vi sono altri accorgimenti da adottare per combattere la recessione gengivale

  • Meticolosa igiene  orale.
  • Selezionare un dentifricio secondo le proprie esigenze.
  • Evitare il fumo e la masticazione di tabacco.
  • Collutorio a base di clorexidina.
  • Evitare cibi eccessivamente zuccherati.

Come prevenire il ritiro delle gengive  

Prevenire è meglio che curare, questo si sa. Una volta che le gengive iniziano a recedere, non tornano più come prima. Pertanto se sospetti di soffrire di questa patologia, ti consigliamo di rivolgerti al tuo dentista di fiducia, in modo tale da poterne individuare la causa e consigliarti sul trattamento più adatto alle tue esigenze. 

Il consiglio numero uno è rivedere le proprie abitudini di igiene orale: utilizzare un dentifricio specifico per le gengive, arricchito in fluoro, per lavarsi i denti due volte al giorno, ed evitare prodotti ad azione sbiancante, può aiutare a mantenere gengive sane e denti forti. Inoltre, per minimizzare il rischio di regressione gengivale, si consiglia di utilizzare uno spazzolino a setole morbide e di spazzolare con dolcezza i denti, dalla gengiva al dente, mai al contrario o orizzontalmente. 

Infine, la pulizia dentale professionale è alquanto importante per mantenere in piena salute i denti, il più a lungo possibile: si consiglia di sottoporsi all’igiene almeno una o due volte all’anno. Infatti, il deposito di placca e tartaro aumenta il rischio di carie, piorrea e gengivite che sono fattori che predispongono un soggetto alle gengive ritirate e ad altri seri problemi dentali.