Please assign a menu to the primary menu location under menu

Il Blog di ILERNA Online Italia

La Formazione Professionale su misura per te

Giornata Mondiale per la Donazione di Organi e Tessuti: cosa c’è da sapere

Giornata Mondiale per la Donazione di Organi e TessutiGiornata Mondiale per la Donazione di Organi e Tessuti

Il 14 ottobre si celebra la Giornata Mondiale per la Donazione di Organi e Tessuti. L’obiettivo principale è incoraggiare la popolazione mondiale a convertirsi in donatori e salvare la vita dei meno fortunati circa la salute fisica. 

Oggigiorno, esistono molte credenze che spingono gli individui a rigettare la vita da “donatore”. La più comune narra di un uomo che si svegliò in una vasca da bagno colma di ghiaccio con una nota che lo avvisava che gli era stato asportato uno dei polmoni. Questa storia fu di così grande impatto che venne addirittura convertita in film.  

In realtà, essere donatore di organi non costituisce un pericolo ma consente di salvare vite. È alquanto raro che venga asportato un organo o tessuto a una persona in vita e nel caso in cui ciò accada, si tratta di individui appartenenti al mismo nucleo familiare. 

Come diventare donatore 

Tutti noi siamo in grado di salvare delle vite. Come? Vi starete chiedendo… Come ricorda il Ministero della Salute italiano, la donazione è espressione di reciprocità e solidarietà.  

Ci sono tanti modi per diventare donatore e lo si può essere sia in vita che dopo la morte. Per scegliere di diventare donatore è di fondamentale importanza conoscere tutte le tutele previste e sapere che il sistema trapianti italiano è tra i primi posti in Europa per qualità degli interventi e sicurezza dei processi.

Gli organi, i tessuti e le cellule staminali emopoietiche non possono essere costruiti artificialmente. Per tale motivo, oggigiorno è necessario il contributo di sempre più donatori per rispondere alle molteplici richieste di pazienti in attesa di trapianto. 

Il trapianto e la donazione

Il trapianto è un intervento chirurgico che consiste nella sostituzione di un organo o tessuto malato con uno sano dello stesso tipo, proveniente da un altro individuo definito donatore.

Trattandosi di una prestazione sanitaria che rientra nei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA), il trapianto di organi e tessuti è un intervento completamente gratuito. Si esegue in strutture pubbliche autorizzate dalle Regioni e dalle Province Autonome sulla base di determinati requisiti minimi strutturali, tecnologici e organizzativi. 

Quando ricorrere a un trapianto

Si ricorre al trapianto nel caso in cui una grave insufficienza d’organo o una grave malattia del sangue non sia curabile con altri trattamenti medici. In moltissimi casi, infatti, il trapianto è una terapia salvavita, come nel caso in cui la grave insufficienza riguardi il cuore, il fegato, i polmoni, l’intestino. Per il rene e il pancreas, il trapianto rappresenta la terapia sostitutiva naturale, che è di gran lunga più efficace e tollerabile rispetto alla dialisi o alla somministrazione di insulina. 

In altri casi, si parla di intervento “migliorativo”, come nel caso di trapianto di tessuti.

Cambiamenti dello stile di vita 

Un trapianto di organi prevede diversi cambiamenti del proprio stile di vita. Qui di seguito elenchiamo i più importanti.

Riduzione del rischio d’infezione

I farmaci immunosoppressori, che sono necessari per prevenire il rigetto, riducono anche la capacità di combattere le infezioni. L’immunosoppressione del paziente non deve limitare il contatto con gli altri.

Attraverso l’adozione di alcuni accorgimenti e piccole modifiche allo stile di vita, è possibile ridurre il rischio di contrarre infezioni.

Per ridurre la probabilità di contrarre infezioni il paziente trapiantato deve:

  • mantenere un buono stato generale di salute attraverso: dieta appropriata, riposo, esercizio e riduzione dello stress; evitare le persone con malattie infettive, soprattutto se virali o da micobatteri;
  • prendere i farmaci prescritti come profilassi delle infezioni;
  • assumere gli antibiotici raccomandati qualora ci si sottoponga a cure dentistiche o altre procedure invasive;
  • lavarsi le mani strofinandole con il sapone per almeno dieci secondi, soprattutto prima di mangiare, dopo aver toccato oggetti portatori di microrganismi e dopo aver usato il bagno;
  • indossare guanti quando si svolgono attività all’aria aperta, in quanto microrganismi possono penetrare attraverso piccoli tagli sulla pelle delle mani;
  • evitare di toccarsi occhi, bocca e naso con le mani sporche;
  • non sottoporsi a vaccini a base microrganismi viventi attenuati
  • sottoporsi ogni anno alla vaccinazione antinfluenzale;
  • sottoporsi a trattamento con immunoglobuline antitetano;
  • praticare sesso sicuro.

Assunzione di alcohol

Dal momento che gli organi trapiantati sono di gran lunga più sensibili al danno derivante dalle sostanze chimiche, è consigliabile evitare l’abuso di sostanze alcoliche.

Acqua da bere

Nel caso in cui esista il sospetto che l’acqua del rubinetto non sia potabile, sarà opportuno utilizzare acqua in bottiglia. 

Inoltre, si raccomanda ai pazienti trapiantati di assumere almeno due litri di acqua al giorno, in particolar modo durante uno stato febbrile e/o esposizioni protratte a climi caldi. 

Alimenti sicuri

La dieta di un paziente trapiantato dovrebbe seguire le seguenti linee guida:

  • privilegiare i carboidrati complessi (pane, pasta);
  • aumentare l’assunzione di frutta e verdure che apportano vitamine e fibra, regolando l’intestino;
  • evitare zuccheri semplici che aumentano la glicemia e il peso;
  • diminuire il consumo di cibi grassi e fritti;
  • privilegiare l’olio extravergine d’oliva, ed evitare il burro o lo strutto;
  • evitare frutta e verdura cruda, non accuratamente lavata, carne cruda e crostacei;
  • assumere prodotti caseari che siano pastorizzati;
  • sconsigliate le bevande gassate e zuccherate.

Sonno

Durante le giornate di degenza, è bene evitare di dormire per lunghi periodi e fare solo qualche piccolo sonnellino, in modo da riuscire a riposare meglio la notte. Tuttavia, è bene ricordare che il fabbisogno di sonno varia a seconda dell’individuo. 

La maggior parte delle persone necessita di dormire almeno otto ore ininterrotte durante l’arco delle ventiquattro ore. 

Gravidanze

Numerosi studi suggeriscono che è opportuno evitare gravidanze per i primi due anni dopo il trapianto: nel corso di questo periodo, infatti, si riscontra un maggior numero di complicanze e il carico farmacologico è più elevato.

Le pazienti trapiantate dovranno sottoporsi a controlli ginecologici qualora decidano di affrontare una gravidanza.

In generale, risulta maggiore il rischio di parti prematuri, parti cesarei e nascite di bambini sotto peso. Non è ancora noto se esistano rischi con manifestazioni tardive per i bambini nati da madri sottoposte a terapia immunosoppressiva. È consigliabile che le donne trapiantate non allattino al seno i propri figli, per evitare il passaggio di farmaci attraverso il latte.

I rischi di malformazioni derivanti da farmaci immunosoppressori si possono verificare anche se assunti dall’uomo: per tale ragione, nel caso in cui un paziente trapiantato di sesso maschile decidesse di avere figli, è necessario che il centro trapianti modifichi la terapia immunosoppressiva.

I trapianti sperimentali

Come ricorda il Ministero della Salute italiano, il settore dei trapianti è in rapida evoluzione e rappresenta una vera e propria frontiera della chirurgia moderna.

Al momento, rientrano nei trapianti sperimentali tutti quegli interventi che coinvolgono arti, il volto, l’utero e alcune tipologie di cellule.

L’iter prevede che la struttura ospedaliera che intende sperimentare un trapianto mai realizzato in precedenza, sottoponga al Centro Nazionale Trapianti un protocollo sperimentale, nel quale siano indicate nel dettaglio modalità, finalità e possibilità di riuscita. Inoltre, si richiede un parere di tipo etico redatto dal comitato che presiede a queste funzioni. Il Centro Trapianti ottiene il parere del Consiglio Superiore di Sanità che, a seguito di un’attenta valutazione, acquisisce il potere di approvare il protocollo per un numero limitato di trapianti di cui si riserva di verificarne i risultati. Dopo una scrupolosa analisi dei risultati, un programma di trapianto può passare dalla fase sperimentale a quella ordinaria.

Trapianto di organi

In caso di trapianto di organo, è la valutazione dell’idoneità del donatore a rappresentare uno dei momenti più critici del processo dal momento che, nel giro di pochissime ore, i medici si devono assicurare dell’assenza di malattie trasmissibili al ricevente, valutando la storia clinica del donatore e compiendo una serie di indagini. Tale percorso è valutato da protocolli sulla sicurezza curati dal Centro Nazionale Trapianti e utilizzati dall’intero sistema italiano. 

Trapianto di tessuti

Come per il trapianto di organi, anche nel settore dei tessuti si procede a un’attenta valutazione dell’idoneità del donatore con l’obiettivo di ridurre il rischio di malattie trasmissibili al ricevente. Anche in questo caso, gli operatori sanitari devono seguire protocolli specifici che definiscono nel dettaglio i criteri di selezione del donatore per le diverse tipologie di tessuto. Inoltre, la sicurezza in questo campo coinvolge anche l’attività svolta dalle banche dei tessuti per tutti i processi di conservazione, lavorazione e distribuzione.

Trapianto di cellule staminali emopoietiche

Anche per le cellule staminali emopoietiche, la sicurezza e la qualità dei processi sono fondamentali per la riuscita del trapianto; anche in questo settore si procede, infatti, ad un’attenta valutazione dell’idoneità del donatore volta ad escludere quei soggetti la cui donazione potrebbe rappresentare un rischio per la propria salute e per quella del ricevente.

Infine, un sistema di notifica degli eventi e delle reazioni avverse gravi per gli organi, i tessuti e le cellule consente di intervenire tempestivamente in caso di necessità e di apportare tutte le misure correttive necessarie.

Rispondi